“Il passaggio sul fiume Mingardo, la vista del promontorio dal lato sud, lo sguardo all’indietro verso la grotta de “il Ciclope”, gli archi scavati nella roccia, la vista del mare che avanza verso l’orizzonte …”

La Corsa del mito 2019 colora di emozioni la voglia di vivere di centinaia di protagonisti

Non c’è molto spazio sulla grande spianata del molo quando arrivo con Monica sotto l’arco della partenza: abbiamo percorso corricchiando e parlando del più e del meno dall’ingresso di Palinuro fino al mare perché l’intero borgo...

Sport
Cilento venerdì 17 maggio 2019
di Bartolo Scandizzo
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La Corsa del mito 2019 © unico

Una bella giornata di sole, incastonata in una settimana di pioggia “feroce” che si abbatte in lungo e largo alternandosi dalla costa alle aree interne della “regione” cilentana accoglie gli oltre 800 atleti giunti da ogni dove per prendere parte alla 10 edizione della “Corsa del mito” che partirà dal porto di Palinuro per giungere a quello di Marina di Camerota.

Non c’è molto spazio sulla grande spianata del molo quando arrivo con Monica sotto l’arco della partenza: abbiamo percorso corricchiando e parlando del più e del meno dall’ingresso di Palinuro fino al mare perché l’intero borgo marinaro è stato, giustamente, chiuso al traffico.

L’incontro con i compagni di cordata della Sporting Calore e della Cilento Run risulta difficile in quanto i colori delle magliette delle nostre rispettive squadre si confonde nel mare di sfumature delle altre decine di squadre presenti.

Il mare beccheggia tranquillo e le poche barche cullate dalla risacca fanno poco caso alla terra ferma che, stranamente, pullula di corridori che sgambettano per riscaldare i muscoli.

La voce “gracchiante” della speaker a causa di un impianto di amplificazione disturba più che informare i presenti sulle tappe di avvicinamento alla partenza.

La partenza in salita consente un tranquillo srotolarsi della “matassa” costituita da centinaia di atlete e atleti che sono costretti a rallentare per incanalarsi della stretta strada che da porto porta verso il centro abitato.

Io come altri ne approfitto per non effettuare una partenza troppo spinta riservando energie per spenderle lungo i 15 Km del percorso che non è dei più facili.

Purtroppo, sono consapevole che, come mi è accaduto nelle due edizioni precedenti della Corsa del Mito, la mia prestazione non sarà delle migliori … ho le gambe imballate a causa di uno sforzo goliardico concessomi in settimana durante una bella partita a calcetto!

Mi metto in “modalità” resiliente e provo a godermi lo splendido panorama che si alternerà alla mia vista durante il percorso: il passaggio sul fiume Mingardo, la vista del promontorio dal lato sud, lo sguardo all’indietro verso la grotta de “il Ciclope”, l’infilarsi sotto gli archi scavati nella roccia per fare stradaalla provinciale, la vista del mare che avanza verso l’orizzonte, il “rosario” di villaggi posizionati a monte delle spiagge più belle d’Italia e, più oltre, l’area marina protetta della Masseta e giù fino al Golfo di Policastro e la confinante Basilicata …

Un parziale blocco intestinale, proprio a ridosso della prima salita, mi costringe a rallentare ancora e a vermi sfilare di fianco decine di concorrenti, alcuni dei quali hanno volti noti (Sergio, Rosalia, Monica, Carmela …) e a vederli allontanarsi più avanti.

Sia le gambe sia lo stomaco non ne vogliono sapere di accompagnare la mia voglia di riprendere un ritmo di gare confacente al mio “standard” più recente e decido di lasciar fare al tempo ed al motto: “pensa ad altro che forse di passa”.

Infatti, sotto la seconda galleria, sento tornare un po’ di tranquillità addominale anche se i muscoli sono ancora doloranti.Alla fine della seconda salita provo a forzare l’andatura e, in parte, riprendo un buon passo che si allunga abbastanza nella discesa che inizia dopo l’11° Km.

A questo punto decido di andare oltre il “dolore” che fascia le cosce e gettare il cuore oltre i 3 Km che mi separano dal traguardo. L’ingresso nel centro abitato aiuta e distrae come è bello battere le mani contro quelle dei bambini che le tendono per vedersi ricambiati dell’incitamento che non fanno mancare agli ultimi atleti della carovana.

Il rettilineo d’arrivo è, come sempre, già popolato dagli oltre 700 atleti che mi hanno preceduto sotto l’arco dell’arrivo. Sbrigo le formalità di consegna del micro cip, agguanto una bottiglia d’acqua insieme ad una banana che mi porge una gentile volontaria, mi metto in posa per la foto di rito e mi dirigo senza molta voglia di fare conversazione verso l’automobile nel parcheggio.

Una rapida doccia e via verso casa con Gina e Monica pochi commenti sulla gara che mi lascia l’amaro in bocca. Solo quando vedo la classifica mi rianimo un po’ perché scopro che, comunque, anche in questo caso ho migliorato il tempo della mia prestazione rispetto alla precedente edizione di poco più di 2 minuti.

CLASSIFICA MASCHILE

1 - HITIMANA NOEL

2 - HAKIZIMANA JOHN

3 - KIPLIMO BONFACE KIMUTAI

4 - IANNONE GILIO

5 - AKHAL HICHAM

6 - NIGRO GIORGIO MARIO

7 - CAPRIO DANIELE

8 - MELUZIO ANTONIO MARIA

9 - SANTORIELLO CARMINE

10 - KADIRI HAMID

CLASSIFICA FEMMINILE

1 - JEROTICH LENAH

2 - JANAT HANANE

3 - DI TILLO PAOLA

4 - PICARDI PATRIZIA

5 - ANTICO ROSMARY

6 - CAPASSO ANNAMARIA

7 - RUSSO MARIALAURA

8 - BATTIPAGLIA ANNA MARIA

9 - DE DOMENICO PAOLA

10 - PACELLA ROSANNA

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