Sergio Civita ha deciso di condividere con me l’impresa di “correre”

2^ tappa lungo le strade del Cammino del Parco

Da Carretiello a Scorzo passando per le Grotte di Castelcivita, Controne e Postiglione con i monti Alburni a sovrastare il percorso e il fiume Calore che ci accompagna correndo con noi prima alla nostra destra e poi alla nostra...

Turismo
Cilento sabato 12 gennaio 2019
di Bartolo Scandizzo
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Sergio Civita ha deciso di condividere con me l’impresa © Unico

L’appuntamento è a casa mia alle 11:00. Partiamo con un po’ di ritardo alla volta di Carretiello di Roccadaspide dove ho interrotto la 1^ tappa. Il punto di partenza si trova all’incrocio con la SS 488. La giornata è radiosa con il sole che riscalda il giusto e l’aria mite che aiuteranno i muscoli a fare il loro mestiere.

È Sergio a fare l’andatura e subito mi rendo conto che è abbastanza elevata, ma mi acconcio al suo andare lungo la strada che, per la verità, somiglia più ad un terreno da cross.

Un falso piano con qualche leggera impennata ci porta senza grossi problemi fino al ponte del “Diavolo” nelle immediate adiacenze delle Grotte di Castelcivita. Sulla destra, illuminata dal sole e sdraiata sulle pendici del monte Alburno ci osserva sorniona Castelcivita bianca come la luna. Al contrario noi corriamo sotto una vegetazione insistente fino a tracimare sulla carreggiata della strada statale.

I mezzi motorizzati che la frequentano sono pochi anche perché il tratto è chiuso al traffico per lavori in corso. Sono poche le parole che ci scambiamo con Sergio in quanto lui continua a tirare seguendo il suo programma di allenamento.

Osservo le abitazioni di campagna posizionate lungo la strada che rimandano segnali di abbandono. Evidentemente gli stessi proprietari si sentono abbandonati dalla situazione disastrosa in cui da tempo versa la strada sia per la parte situata nel comune di Roccadaspide sia per quella di competenza di Castelcivita.

Superato il ponte, ci allunghiamo fino alla Grotte per la foto di rito e, rapidamente, invertiamo la marcia per proseguire verso Controne.

Sono 2 Km che si snodano in salita fino al paese del fagiolo che subito dettano legge sia ai muscoli sia al fiato.

Ci inoltriamo nel borgo, passiamo dalla piazza e giriamo a destra sulla salita che porta al cimitero.

Si tratta di 100 m che preferiamo percorrere camminando per evitare il tracollo già prima di affrontare la lunga salita che ci porterà a Postiglione. Nonostante la precauzione, i continui strappi che la strada fa per portarci in quota fino al cimitero di Postiglione ci rendono la vita difficile. Ma, con molta pazienza, risaliamo il “Canneto” che ci ripaga con lo splendido panorama sull’intera pianura che si allarga fino a Salerno per “infrangersi” sulla Costiera Amalfitana che appare alla nostra sinistra. Alzando lo sguardo, invece, ecco i “merli” degli Alburni che si alternato alla faggeta che fa capolino verso lo strapiombo che ci sovrasta.

Verrebbe voglia di fermarsi ad ammirare, fin nei dettagli, su come la natura ha saputo costruire quelle roccaforti che, pur essendo diverse l’una dall’altra, restituiscono una visione d’insieme armonica e imponente.

La bella fonte che si trova all’inizio del paese ci regala, oltre ad una bella rinfrescata, la notifica che d’ora in avanti si scende senza soluzione di continuità fino a Scorzo. La gambe prendono coraggio, il passo si allunga, il tempo di media si abbassa …

Attraversiamo il paese con le sue stradina stretta sovrastate dal bel castello del tutto restaurato (cos’ lo vediamo dall’esterno).

All’uscita del centro abitato pieghiamo a destra per una stradina secondaria che ci proietta verso la fine della nostra fatica. Sulla destra si comincia ad aprire il panorama della Valle del Sele che fronteggia gli Alburni nella parte Nord ovest.

Ci immettiamo sulla SS 19 delle Calabrie che ci accompagnerà per buona parte del Cammino del Parco situato a Nord dell’area protetta.

A Scorzo ci fermiamo al bar per una bella tazza di tè caldo in attesa del servizio “scopa” organizzato da Ginetta che pazientemente è già partita per venirci a recuperare.

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