Il “Cammino del Parco”, “Cavo Experience” e “On table & tablet” le nuove proposte dell’area Parco

Matera e la regione Verde a Sud del Sele alla BMT

Grazie all’integrazione territoriale, non solo crescono le grandi città, ma anche le aree interne e i loro collegamenti, così che vengono messi in evidenza anche i tesori nascosti, e le potenzialità che quest’ultimi hanno.

Turismo
Cilento giovedì 04 aprile 2019
di Antonio Nigro
Immagine non disponibile
Bartolo Scandizzo e Luigi Manzo presentano il Cammino del Parco © Unico

Rispetto all’anno scorso, la nostra Regione è cresciuta del 7,5 % nel campo turistico, lì dove invece in molte Regioni s’è registrata una decrescita; la Campania è a tout court al secondo posto a livello nazionale, per quantità d’influssi turistici; ed è ancora in crescita. ‘Questi sono dati incoraggianti.’ spiega il nostro regionale assessore allo sviluppo e promozione del turismo, Matera Corrado, in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli, terminata il 24 di questo mese. ‘È probabile che sono dovuti non solo all’impegno degli operatori turistici, ma anche alle azioni che il presidente regionale De Luca ha messo in campo. Azioni che partono da una strategia, quella famosa della diversificazione turistica. Grazie all’integrazione territoriale, non solo crescono le grandi città, ma anche le aree interne e i loro collegamenti, così che vengono messi in evidenza anche i tesori nascosti, e le potenzialità che quest’ultimi hanno per l’offerta turistica. E così stiamo lavorando per realizzare diverse forme di turismo, diversi prodotti che possono divenire nuovi punti di forza, e nuove eccellenze, in modo che tradizione e rinnovamento possano soccorrersi vicendevolmente. Ecco perché siamo partiti dalla valorizzazione del paesaggio culturale nella sua interezza, difendendo i prodotti originari, non trascurando quelli gastronomici. Convinti che la Campania può divenire così un grande distretto turistico, fra i primi del mondo. Su questa base, abbiamo sostenuto mostre, abbiamo sostenuto il teatro e il cinema. Abbiamo sostenuto occasioni d’interesse laico, ma anche religioso. E non abbiamo trascurato anche l’ambito sportivo, portando in porto l’importante progetto degli Universiadi: 170 nazioni che arrivano a Napoli, 18 discipline, 600 ore di trasmissione televisiva, 80 strutture sportive, 110 appuntamenti, 9000 fra sportivi e loro entourage.’.

Patrizia Cordone, delegata alla cultura: ‘Mancano i famosi cento giorni, che stiamo sentendo da un po’ di tempo a questa parte, all’avvento dell’universiade (dal 3 al 14 luglio). Sarà un’invasione pacifica e benevola della nostra Regione. E su questo dobbiamo lavorare, confermando l’antica saggezza che ha contraddistinto sempre noi Campani, di sapere accogliere ad arte. Non ho usato a caso questi termini. Perché è un’arte anche sapere coniugare le bellezze naturali, di cui la nostra Regione è piena, con le bellezze artistiche: siti museali correlati con le eccellenze enogastronomiche.’. Non ha mancato di parlare di due eventi culturali che nel frattempo distrarranno l’attesa: un concerto con Giovanni Sollima; e una mostra fotografica dedicata all’Amica Geniale, con il carteggio inedito fra l’autrice e il regista della serie televisiva omonima, al museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli.

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde: ‘La borsa mediterranea del turismo ha una lunga storia. Mi piace che mantiene ogni anno sempre la stessa atmosfera d’antichità, o un senso d’immutabilità. Tuttavia m’auguro che, pur non disconoscendola, ci possano essere delle innovazioni tecnologiche: un misto infine fra l’antico e il moderno. Poiché dobbiamo farci furbi. Pensate che la gran parte dei consumatori della pizza crede che la pizza sia d’origine statunitense, infatti le grandi catene come la Art e la Domino provengono da lì. Per questo mi sono battuto affinché la pizza napoletana fosse riconosciuta dall’Unesco, come un patrimonio immateriale dell’umanità. La notizia del suo riconoscimento è stata la più cliccata in tutto il pianeta: la pizza è il prodotto gastronomico più venduto al mondo, e noi abbiamo utilizzato troppo poco questa punta di diamante, che può divenire un autentico trampolino di lancio, uno spot sempre verde per tutta la Campania. Noi abbiamo la fortuna che una serie di nostri prodotti gastronomici e anche artistici sono simboli mondiali. E non ci devono essere divisioni fra noi. Io vengo da Salerno ma amo Napoli, e non è necessario essere nato a Napoli per essere Napoletani. Salerno è una bellissima città di provincia, e longobarda per tradizione. Ed è la capitale morale di quella che potrebbe essere una grande evoluzione della Costiera amalfitana e del turismo nella provincia di Salerno: fra la Costiera Amalfitana e il bellissimo Cilento, che io tanto stimo. Napoli al contrario è una città greca. Napoli non è mai stata longobarda. Napoli è una città che è stata ducato bizantino; ha parlato greco fino al 1000 d.C. Ed è una capitale del mondo. È una città dell’immaginario collettivo e mondiale. Infatti pensate che, durante il regno di Napoli e delle Due Sicilie, gli abitanti della città si chiamavano Napoletani, quelli che abitavano nel resto del Regno invece Napolitani, dall’Abruzzo a Reggio Calabria. Il concetto di Napoletanità è molto più ampio di quello della città, deriva dalla grande forza che ha questa città e la nostra tradizione Campana e meridionale. Tant’è vero che dei Giapponesi hanno vinto un campionato, un pizza village, perché facevano la pizza secondo l’arte del pizzaiolo napoletano. Ci sono Giapponesi che fanno bene la pizza, e ci sono napoletani che sono nati a Napoli e che tuttavia fanno una schifezza di pizza. Ma ciò che conta è che, dopo il riconoscimento, sono triplicate le richieste di pizzaioli di scuola napoletana nel mondo, appena nel giro d’un anno. In un sondaggio promosso per la giornata mondiale della felicità (20 Marzo) proclamata dall’Onu, è risultato che, fra gli alimenti proposti, il 66 % dei partecipanti preferisce la pizza, contro il 5% per la bistecca, e il 18% per gli spaghetti.’.

Nicola Marrazzo, Consigliere Regionale: ‘Vorrei ringraziare gli operatori turistici perché, pur in tempi di crisi, hanno avuto coraggio e hanno saputo infonderlo a noi delle istituzioni. Come possiamo ricambiarli? Cercando di introdurre l’ampliamento della stagionalità. In modo da allungare il periodo di lavoro e quindi di guadagno. Sfruttando, per esempio, i vantaggi del nostro clima. Richiamando i bagnanti alle nostre spiagge anche durante le stagioni freddi, perché di certo non mancheranno gli interessati, nel panorama internazionale. Ma allo stesso tempo è indispensabile alzare il livello di qualità dei servizi, in termini di comodità, in termini di sicurezza e quant’altro. Un visitatore che va in un albergo a tre stelle, quelle tre stelle le vuole percepire, altrimenti non torna più. Ma la qualità del turismo deve prendere la nuova direzione, che è già stata indicata dall’assessore. Spingere sull’ecosostenibilità, ossia sul turismo esperienziale o slow, che ora sta sempre più prendendo piede. Queste sono le vere nuove frontiere del turismo, le vere innovazioni. Mettere in evidenza e salvaguardare le bellezze naturali: le sensazioni, i colori, i gusti e i sapori della nostra terra. Esperienze immersive. Fra terra e cielo.’.

Sulle note di queste linee guida, sono stati presentati quattro progetti di turismo, quattro esperienze dalle diverse ma inconfondibili finalità.

Progetto Cavo. CAVO EXPERIENCE. Tra nuvole e rocce. Che cos’è? CAVO Experience è un biglietto annuale che mette in rete tre attrattori turistici al confine meridionale tra Campania e Basilicata: il Volo dellʼAngelo, il Ponte alla Luna; le Grotte di Pertosa-Auletta. Esperienze naturalistiche, e quindi, anche se diverse, perfettamente integrabili fra loro. Fruire la natura del territorio nella sua autenticità. Già oltre 90.000 visitatori all’anno. Ma non è soltanto ambiente ed adrenalina (molta). Si potrò fruire anche della bellezza e della tranquillità dei borghi incastonati fra le rocce. Della degustazione dei prodotti locali. Oppure la visita a musei, come il museo del suolo, unico nel suo genere in tutt’Europa; e che servirà da completamente a tutta l’esperienza. www.cavoexperience.it

Progetto Cicloturismo. CYCLE TOURISM. Tutte le qualità del turismo esperienziale, dall’ecosostenibilità all’enogastronomia, il cicloturismo le sposa tutte. In Italia il cicloturismo vale due miliardi, eppure ha una potenzialità di 11 miliardi; in Europa vale già 44 miliardi. Inoltre può, in modo dolce, lento e rispettoso, fare da perfetta rete di collegamento fra tutte le tradizioni e le bellezze e le atmosfere dei diversi territori. La bicicletta non inquina. Il target del ciclista è medio-alto. Le aree interne hanno un potenziale enorme. Si potrebbero quindi creare dei percorsi permanenti, e frecciati. Emozioni che diventano, grazie al ciclista, pubblicità gratuita e occasione di sviluppo d’un territorio. http://www.randotourcampania.it

Progetto Cilento in cammino. CILENTO INCOMING. App che sarà pronta agli inizi di giugno di quest’anno. E che abbraccerà il territorio del Cilento e del Vallo di Diano. In modo da dare una continuità d’esperienze ai differenti ambiti (da quelli più sognanti od atemporali a quelli più pratici ed incalzanti) presenti. Ci si può introdurre in quest’anello magico da qualsiasi parte si voglia, ed iniziare a camminare. Esperienza che nasce grazie ad un consorzio che raccoglie circa cento strutture alberghiere e ricettive, e che hanno un interesse economico nel territorio; e che nasce anche grazie alla collaborazione col Parco Nazionale del Cilento, che ha finanziato il 50 % dell’opera. Filo conduttore quindi fra tutte le bellezze del parco (naturalistiche o mondani; storiche o moderne; o laiche e religiose che siano), fra le altre le tre grotte naturali principali: grotta di Castelcivita; grotta di Pertosa; grotta del Bussento. http://cilentoincoming.com/

Progetto La Dieta Mediterranea. ON TABLE & TABLET. Fondazione Alario per Elea – Velia. Impresa sociale; centro d’innovazione per l’imprese. Il turista non è solo, in questo caso, consumatore; ma consum“atore”. Infatti il climax dell’offerta consiste nel viaggio dei sensi in tutti i sensi. Dieta mediterranea quindi nel suo vero senso, attenzione alle biodiversità, rintroduzione dei grani antichi, cibo non solo astratto e coprente (o merce), ma eletto a cultura od intelligenza: a sentimento e partecipazione. Si può dormire in una struttura, mangiare in un’altra, fare il laboratorio di lievito madre in un’altra ancora. Libertà e sentimento. Dormi (ci) lento. Mangia (ci) lento. Vivi (ci) lento. www.campaniamediterranea.it/experience

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