Gabriel Zuchtriegel soddisfatto è pronto a rilanciare con un progetto che vedrà unite la Città dei Templi e Velia per dare corpo al polo archeologico allargato

Paestum al 16° posto tra i siti più visitati d’Italia

Il Parco Archeologico di Paestum cresce ancora, in estensione e in profondità. Oltre alle aree di scavo e agli interventi di manutenzione ordinaria, aumentano i visitatori che raggiungono i 443mila all’anno.

Turismo
Cilento sabato 08 febbraio 2020
di Bartolo Scandizzo
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Gabriel ZUCHTRIEGEL direttore museo Paestum © Unico

Paestum si posiziona al sedicesimo posto tra i siti statali più visitati in Italia. Grazie alla diversificazione dell’offerta che si rivolge a pubblici diversi, con la stessa attenzione a ciascuno. Il Parco Archeologico di Paestum cresce ancora, in estensione e in profondità. Oltre alle aree di scavo e agli interventi di manutenzione ordinaria, aumentano i visitatori che raggiungono i 443mila all’anno, il 4% in più rispetto al 2018.

“La crescita di flussi e incassi non è un obiettivo in sé - afferma il direttore - ma il risultato di un lavoro di qualità che a Paestum stiamo portando avanti grazie a una squadra eccezionale: dagli assistenti alla vigilanza impegnati in progetti di accessibilità fino all’ufficio promozione che è riuscito a coinvolgere sponsor e donatori privati nelle nostre attività”.

Una delle ultime novità riguarda un progetto pilota di “museologia partecipata”, a cura di Paola Contursi della Scuola del Patrimonio: i cittadini saranno coinvolti nella creazione di un nuovo racconto museale che sarà inserito nell’App del Parco, già scaricabile gratuitamente e con percorsi individualizzati.
Nasce proprio in questi giorni a Paestum il “Parco dei Piccoli”, realizzato in collaborazione con Legambiente Paestum, con l’intento di intrattenere i bambini con il gioco e di trasmettere al tempo stesso conoscenze e valori. È possibile vedere anche alcune macchine da cantiere utilizzate per la costruzione dei tre templi dorici, rispondendo così alle curiosità di tanti visitatori. Con questo progetto il Parco si prefigge nuovi obiettivi in termini di accessibilità, per esempio attraverso laboratori didattici gratuiti fondati sul gioco, nell’ottica di un approccio meta-cognitivo.
Sono state coinvolte le scuole del territorio, il museo del giocattolo antico di Massicelle e l’associazione Cilento4all, che già collabora da tempo con il Museo di Paestum per la fruizione museale di persone con difficoltà nello spettro autistico. Cresce così anche l’impegno per l’accessibilità universale, dopo la riapertura del percorso senza barriere del tempio più antico della città.

È in questo quadro lusinghiero che Gabriel Zuchtriegel, il direttore del polo museale, si appresta a lanciare la sua proposta operativa per dare corpo alla decisione presa da Dario Franceschini, ministro responsabile del MIBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo) di rendere autonomo il sito archeologico di Velia, situato nel comune di Ascea, e affidarlo alle “cure” del direttore di Paestum.

La richiesta dell’accorpamento, è giusto ricordarlo, è stata avanzata da a suo tempo da Alfonso Andria e sostenuta dalle comunità locali con in testa il sindaco di Ascea.

Non mancheranno le difficoltà, né le critiche rispetto alle idee che “il tedesco” dovrà fronteggiare nel corso del suo lavoro, ma l’esperienza fatta a Paestum e la sua capacità di ascolto del territorio dove sono situati i siti archeologici saranno un prezioso viatico alla riuscita dell’impresa. Peccato che, come abbiamo scritto sul UNICO,che non è stata colta l’occasione per includere nel progetto anche la Certosa di San Lorenzo di Padula che ospita anche il Museo della Lucania. Se questo fosse successo, avrebbero tratto beneficio sia la capacità attrattiva dei tre siti patrimonio UNESCO sia l’intera l’area del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburniche, nei fatti, è una “regione” verde con una sua specifica identità culturale e ambientale.

Il Colosseo si conferma in testa alla classifica Top 30 dei musei e dei parchi archeologici statali del 2019. Al secondo posto gli Uffizi di Firenze, al terzo Pompei, al quarto la Galleria dell'Accademia ancora a Firenze e al quinto posto Castel Sant'Angelo a Roma. Rispetto al 2018 calano gli ingressi al Colosseo, mentre aumentano quelli di Castel Sant'Angelo. Netta crescita per Pompei, mentre a Roma salgono anche le Terme di Caracalla, che hanno fatto registrare un aumento dell'11 per cento rispetto all'anno prima. “A qualche anno dalla riforma dei musei i risultati straordinari si vedono sempre di più grazie al lavoro dei direttori e di tutto il personale. Più incassi vogliono dire più risorse per tutela e ricerca, servizi museali. Andremo avanti sul percorso dell’innovazione”, ha commentato il ministro peri beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

Le prime cinque regioni per numero di ingressi sono il Lazio, la Campania, la Toscana, il Piemonte e la Lombardia.

La classifica dei musei più visitati in Italia nel 2019

Colosseo

Uffizi di Firenze

Pompei

Galleria dell'Accademia Firenze

Castel Sant'Angelo

Museo Egizio

Reggia di Venaria

Reggia di Caserta

Villa Adriana e Villa d'Este di Tivoli

Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Musei del Bargello

Galleria Borghese

Ercolano

Musei Reali di Torino

Cenacolo Vinciano

Paestum

Pinacoteca di Brera

Palazzo ducale di Mantova

Museo Nazionale Romano

Ostia Antica

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