Rocca Cilento, cuore del territorio che sta per ricominciare a pulsare

Rocca torna ad essere il baricentro del Cilento

Il Castello è diventata una dimora di charme situata a metà strada tra il Parco Archeologico di Paestum e quello di Velia

Unico patrimonio
Cilento domenica 13 febbraio 2022
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
Castello di Rocca Cilento © Unico Settimanale

Il Castello di Rocca Cilento permette di dominare con lo sguardo l'intero arco costiero da Capo Palinuro a Punta Campanella; dalla cima del monte Gelbison di Novi Velia a quella del Cervati; dall' arco costiero sabbioso che inizia a Salerno e si chiude ad Agropoli fino al monte Bulgheria ... Il panorama abbraccia tanta parte del territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni.
Il castello risale all'età della dominazione normanna nell'Italia meridionale, ma le prime informazioni che si hanno riguardo a questa località di Rocca Cilento si trovano in un manoscritto del 1110 in cui si riporta la decisione di Guglielmo Sanseverino di spostare la sede della Baronia del Cilento dalla fortezza (la mitica città di Castellum Cilenti) posta sulla cima del monte Stella alla collina di Rocca.  Per la sua posizione geografica perché situato all'incrocio della via di Laureana con la via di S. Arcangelo, incominciò ad assumere un ruolo sempre più importante tra i paesi circostanti.
In un documento del 1119  la Rocca risultava inserita  nella cinta fortificata del castello dei Sanseverino e nel 1185 l'insediamento di Rocca figurava come castrum, cioè abitato fortificato. Nell'abitato c'era anche la sede dell'importante ufficio diocesano dell'arcipresbiterato.

I Sanseverino utilizzavano la "rocca" come residenza e ufficio per esercitare l'attività giudiziaria e amministrativa. Rocca sarà feudo di questa famiglia fino al 1552. Da allora Rocca condividerà la sua sorte con gli altri paesi cilentani passando a diverse famiglie di feudatari. Rocca fu aggregata al comune di Lustra nel 1861 come accadde ad altre piccole realtà con l'avvento dell'unità d'Italia.

L'inizio della costruzione del castello di Rocca Cilento risale probabilmente alla fine del secolo IX, quando il gastaldato longobardo della Lucania cominciò a suddividersi in contee e signorie, date in vassallaggio a membri della dinastia salernitana. Questo periodo è segnato dal fenomeno dell'incastellamento causato dalle ondate di invasioni perlopiù ungare e saracene.  

Alla fine dell'XI secolo, il castello diventa proprietà della famiglia Sanseverino e resterà di loro proprietà, pur se fra alterne vicende fino al 1552. Dopo il 1552 il castello passa per molte mani che vi lasciano tracce trasformandolo a seconda delle esigenze del momento (abbassamento delle torri, apertura delle finestre, stucchi negli interni, etc.). Il castello fu usato a scopi difensivi durante i moti giacobini del 1799.
Il castello è un complesso a pianta pentagonale allungata in direzione nord-sud, che domina il borgo di Rocca Cilento ad una quota di 635 m sul versante sud-ovest della collina. La struttura attuale è circondata da mura di origine angioina, che presenta torri circolari sul lato sud-ovest. Lo stretto passaggio di ingresso segnato da un brusco cambiamento di direzione era un accorgimento difensivo dell'architettura militare normanna usata per evitare che gli assedianti potessero abbattere il portone con l'ariete. Il complesso difensivo è completato da un fossato che costeggia per un tratto limitato le mura. Il castello si inserisce poi in modo organico con l'abitato di Rocca e mostra i segni degli interventi fatti in epoca angioina; mentre rari sono quelli apportati in epoca normanna e sveva. Molti studiosi sono concordi sull'origine longobarda del primo maniero. Nei cortili resta ancora oggi traccia degli accorgimenti usati in epoche anteriori per l'approvvigionamento idrico.
Negli anni sessanta fu acquistato dallo storico Ruggero Moscati (1908-1981) che ne avvertiva il valore di luogo simbolico del Cilento, crocevia delle varie civiltà che si sono succedute nel tempo. Sotto la sua gestione il castello divenne luogo di incontro e ospitalità di studiosi, e sede di convegni di studio. Il rapporto di Moscati con questa sua opera conobbe alterne fortune: in un rapporto connotato da alti e bassi non sono mancati atti di vandalismo che ne hanno decretato la decadenza proprio nel recente passato.
Dopo la morte di Moscati, il castello è andato incontro a un degrado: fino a poco tempo fa si presentava piuttosto malridotto con evidenti lesioni in vari punti, come sul tetto e sulle volte. Nel 2018 ha avuto inizio un profondo lavoro di restauro, tuttora in corso, finalizzato a dare nuova vita all'antico maniero. Infatti, la nuova proprietà ha trasformato la rocca in una location raffinata valorizzando la sua autenticità legata alla realtà cilentana. Il Castello di Rocca Cilento è diventata una dimora di charme situata a metà strada tra il Parco Archeologico di Paestum e quello di Velia. Dall'antico maniero si domina l'intero borgo di Rocca Cilento e si gode di una vista mozzafiato sul mare e la Costiera Cilentana che si specchia su quella Amalfitana situata di fronte
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