Don Franco D’Angelo ha raggiunto la Casa del Padre

Necrologio

LIUCCIO GIUSEPPINO I Viaggi del Poeta
Cilento - giovedì 14 marzo 2019
Santuario della Madonna di Loreto - Trentinara
Santuario della Madonna di Loreto - Trentinara © web

Ieri si sono celebrati a Trentinara, suo paese di nascita, i funerali di Don Franco D'Angelo. Una incresciosa condizione di influenza mi ha impedito di essere presente, per testimoniare all'amico fraterno e caro parente il mio pubblico attestato di affetto e stima, come avrei voluto. Pertanto sono stato costretto ad affidare all'amica comune e comune parente Dott.ssa Tiziana Passaro di leggere questo caldo ricordo all’Illustre estinto, che ha raggiunto la Casa del Padre. Sento il dovere di pubblicarlo qui di seguito. Con le condoglianze di solidarietà nel dolore a quanti lo hanno amato e stimato in vita.

CARO DON FRANCO

La notizia che il tuo viaggio terreno era terminato e che ti eri già incamminato verso la Casa eterna del Padre mi ha turbato molto ed un uragano di sentimenti ha fatto forza e pressione alle porte della mente e del cuore. Ti ho rivisto ragazzo come me nel seminario di Vallo della Lucania, dove insieme vivemmo i primi anni di studio. Eri vivace, intelligente, buono, luminoso di sorriso, garbato e signorile nei modi. Ci univa un solido rapporto di parentela che intensificammo e rafforzammo con un’amicizia calda e leale ed una reciproca stima profonda che abbiamo coltivato per tutta la nostra esistenza. La tua vita non è stata serena. Per imperscrutabili disegni della Divina Provvidenza, la tua famiglia è stata funestata da morti premature nelle quali ti sono stato vicino per esprimerti la mia solidarietà nel dolore anche nella Via Crucis della malattia dell’ultimo fratello che ti ha allenato alla penitenza d’amore per conquistare meritatamente il paradiso. Abbiamo fatto insieme un discreto percorso di studi come aspiranti “operai nella Vigna del Signore”. Ma, come sostiene con saggezza la parabola evangelica “multi sunt vocati, pauci vero electi”, io cambiai strada e ti ammirai molto che tu avesti la forza ed il coraggio di andare avanti fino al sacerdozio e alla cura pastorale delle anime, a Torchiara, prima, e qui nel tuo paese natale fino all’ultimo anno di apostolato, conquistando rispetto ed ammirazione da parte di tutti nell’esercizio della tua missione. Mi piace ricordare qui con dolce nostalgia che tu celebrasti il mio matrimonio nella Parrocchia di San Giovanni Bosco di Salerno. Ma anche nella divisione dei ruoli ci siamo cercati, rivisti e frequentati con affetto e stima, animati tutti e due. TU, come sacerdote, IO come professionista ed uomo di cultura per educare al Gusto, del Bello. Io per quel poco che ancora mi resta da vivere continuerò a farlo nei limiti del possibile. Tu guardami con simpatia, GUIDAMI di lassù, dovunque sia, in un giardino fiorito, a cavallo di una nuvola, allietato da cori angelici, conservami un posto. Prima o poi ti raggiungerò e continueremo a parlare di bellezza, armonia, giustizia ed etica della responsabilità.

Ciao, Amico Mio! E che la terra ti sia lieve. Riposa in pace.

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