L’arte di Alessandro Verdi

Ha partecipato anche alla Biennale di Venezia. Forse è il primo bergamasco, senz’altro uno dei pochi, che ha messo piede nei grandi spazi dell’Arsenale della città lagunare

Cilento - mercoledì 01 luglio 2020
Alessandro Verdi, Fornace Falcone
Alessandro Verdi, Fornace Falcone © Unico

Pittore bergamasco, ha studiato all’Accademia di Belle Arti. Inizia la sua attività espositiva nel 1983. Due anni dopo, Giovanni Testori lo cerca ( il grande scrittore e critico milanese bazzicava in Bergamasca alla ricerca di giovani promesse). Con Testori, Verdi instaura un intenso e costante rapporto di lavoro che culmina nel 1987 con la prima mostra personale presso la Galleria Compagnia del Disegno di Milano. Di Verdi, artista collegato all’importante galleria milanese Mudima, ci basta ricordare che ha partecipato anche alla Biennale di Venezia. Forse è il primo bergamasco, senz’altro uno dei pochi, che ha messo piede nei grandi spazi dell’Arsenale della città lagunare.

Alessandro Verdi è nato a Bergamo nel 1960 dove ha studiato presso l’Accademia di Belle Arti. Inizia la sua attività espositiva nel 1983, partecipando all’esposizione collettiva “Pittura Fresca n.1”, curata dall’Architetto Attilio Pizzigoni, presso la Galleria Dossi di Bergamo.

Nel 1985 conosce Giovanni Testori con il quale instaura un intenso e costante rapporto di lavoro che culmina, nel 1987, con la sua prima esposizione personale presso la Galleria Compagnia del Disegno di Milano.

Tra le successive principali esposizioni personali si ricordano quelle presso la Galerie der KVD di Dachau (Germania) e la Casa dei Carraresi di Treviso nel 1998, presso la Fondazione Mudima di Milano nel 2001, presso la Mudimadrie Galerie Gianluca Ranzi di Anversa (Belgio) nel 2005 e nel 2007, presso la Galleria Blu di Milano nel 2008 e nel 2013, presso la 53. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia (Evento Collaterale) nel 2009, presso la Fondazione Mudima di Milano e la Halle Am Wasser dell’Hamburger Bahnhof di Berlino (Germania) nel 2012, presso il MACRO di Roma e la Fondazione Mudima di Milano nel 2017.

Hanno scritto di lui: Giovanni Testori, Marco Goldin, Stefano Crespi, Marco Vallora, Ettore Ceriani, Philippe Daverio, Lorand Hegyi, Achille Bonito Oliva, Gino Di Maggio, Gianluca Ranzi, Fredrick Foert.

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