Settembre 2019: In Molise ci si inventava il reddito di residenza attiva.

Contro lo spopolamento delle aree interne è più efficace il reddito di cittadinanza o il reddito di residenza attiva?

Cilento - martedì 29 settembre 2020
Lupara, Molise
Lupara, Molise © web

Alcuni giorni fa su Corriere.it mi sono soffermato a leggere la misura che si sono inventati in Molise per far fronte al fenomeno dell’abbandono delle aree interne soprattutto da parte delle fasce più giovani della popolazione. Quello dello spopolamento delle aree interne è ormai diventato un fenomeno che sta dilagando in tutta Italia e non si riesce a trovare il modo per tamponare l’emorragia del capitale umano.

Almeno 100 Comuni molisani su 136 hanno meno di duemila abitanti (come tanti in Italia). Sempre più spopolati, rischiano di scomparire. Si affaccia ora una speranza per non vederli morire. Nel Bollettino della Regione Molise sta per uscire il bando che stanzia 700 euro mensili per chi prende la residenza in uno di questi paesi e apre un’attività per almeno cinque anni. Lo prevede il bando proposto da Antonio Tedeschi, consigliere della giunta di centrodestra presieduta da Donato Toma.

Stanziato un milione di euro, attingendo a un fondo vincolato del ministero dello Sviluppo che lo ha autorizzato. Per candidarsi al «reddito di residenza attiva» c’è tempo 60 giorni. Le domande verranno vagliate con attenzione e i nuovi arrivati saranno controllati per evitare che il loro trasferimento in Molise sia davvero attivo e non un sistema per sbarcare il lunario. D’Amico è di Filignano, 700 abitanti che 30 anni fa erano 3000. Solo d’estate si rianima grazie agli ex che ci vanno in vacanza.

E se il reddito di residenza attiva funzionasse meglio del reddito di cittadinanza? Il dubbio viene, anche se stiamo parlando di misure completamente diverse l’una dall’altra. Al Sud e soprattutto a sud della provincia di Salerno esistono tanti paesi con le stesse caratteristiche di quelli molisani per cui è stata concepita la misura che vuole tentare di ristabilire un minimo di equilibrio demografico aumentando il numero di persone e di attività in luoghi che hanno la tendenza a desertificarsi. Questa misura mi piace e se l’esperimento molisano funzionasse potrebbe anche essere esportato altrove secondo il mio modesto parere. In fondo le buone pratiche vanno emulate con grande attenzione. Può essere questo uno spunto di riflessione.

Massimiliano De Paola

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