Delta, verso la quarta ondata. L’Italia torna gialla maculata. Proroga emergenza e forse scuola in DAD.

Delta, verso la quarta ondata. L’Italia torna gialla maculata. Proroga emergenza e forse scuola in DAD.

“Ora non dobbiamo distrarci, ritiene Vincenzo De Luca. Dobbiamo immunizzare oltre 4 milioni di cittadini"

Cilento - mercoledì 14 luglio 2021
Patrizio Bianchi, Ministro Pubblica Istruzione
Patrizio Bianchi, Ministro Pubblica Istruzione ©

 

Quattro le probabili regioni gialle: Sicilia, Sardegna, Campania e Veneto. “Ora non dobbiamo distrarci, ritiene Vincenzo De Luca. Dobbiamo immunizzare oltre 4 milioni di cittadini. Le varianti sono fonte di preoccupazione e l’apertura dell’ anno scolastico può diventare una vera bomba perciò, per metà settembre, dobbiamo aver completato la vaccinazione  a tutti gli studenti altrimenti può diventare un vettore di contagio”. «Io mi batto, asserisce Patrizio Bianchi, perché la scuola a settembre sia in presenza, il Cts non è Voldemort». In verità, sostiene Pierpaolo Sileri: «Non potrà essere garantita una ripresa al 100% delle lezioni in presenza, almeno nelle prime settimane”.

 

Mario Draghi e tutto il Governo, in piena estate, osservano timorosi le dinamiche della variante Delta. Si parla  di quarta ondata di contagi nel Regno Unito e in Olanda. Il nostro Paese, secondo le più recenti stime, conterà oltre 10mila contagi al giorno entro fine agosto. A dire di Fabio Ciciliano, Segretario Cts:  “La mascherina deve diventare come l’ombrello quando piove”. Ieri abbiamo registrato una crescita di contagi in 11 regioni e sarebbe una follia non fare attenzione alla variante Delta, molto diffusiva. Potrebbe essere utile continuare a usare le mascherine all’aperto perché riduce il rischio di trasmissione. Non dico di tenerla addosso sotto l’ombrellone, ma certamente quando si fa la fila per comprare il gelato. Non è così impattante sul divertimento. Quando è stata abolita questa barriera di protezione individuale la Delta era quasi inesistente. Ora i focolai sono disseminati sul territorio e abbiamo sempre parlato di modulare gli interventi al rischio”. Intanto, senza e con la mascherina, in piena estate, dopo la nostra giusta, ma troppo folle festa della vittoria europea, a causa della diffusione della variante, tornano, molto probabilmente, quattro regioni gialle e si adombra il solleone con una diffusa azione di disdetta sul fronte turismo. Si parla, a tutela della cittadinanza, di una proroga dello stato di emergenza, almeno fino alla fine del mese di ottobre. A tutela del comparto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, afferma "Se cominciamo a mettere paura alle persone, non prenoteranno più. Anche il solo effetto annuncio rischierebbe di portare ad una pioggia di disdette". Gli esperti del Cts si sono riuniti ieri.  Le misure attualmente in vigore non eludono un  rischio concreto.  Così, in linea all’indirizzo cautela, il sottosegretario alla Salute Sileri: "Temo che per fine mese avremo 3-4 volte i contagi di oggi". La curva dei contagi impenna. La Delta spaventa ora seriamente anche l’Italia. Intanto restano chiuse le discoteche. In Sicilia già si contorna il primo comune di rosso, si tratta di Piazza Armerina. Si caldeggia l’idea del vaccino  completo di dosi, malgrado il diffuso arroccamento personale sul diniego. La corsa Delta è infrenabile in tutta Europa e nel nostro Paese, a breve, sarà prevalente. Al momento sono quattro le regioni avviate verso la cromatura gialla: Sicilia, Sardegna, Campania e Veneto. Il Governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca, già dai primi giorni di luglio avvertiva: "Nella regione abbiamo uno dei focolai nazionali. L'altro, più consistente, è in Lombardia", ma la gran parte della popolazione non lo ha ascoltato. Obbligava all’uso della mascherina all'aperto nei centri abitati, nelle piazze, sul lungomare. Ebbe a dire: "La differenza in Campania rispetto alle misure nazionali è che i decreti nazionali obbligano a tenere la mascherina nelle fiere, nei supermercati, nei negozi al chiuso, sui mezzi di trasporto. Noi abbiamo aggiunto solo una cosa, è obbligatorio tenerla quando si va in strada. Non significa tenerla nel parco pubblico quando si va a fare footing alle 6 di mattina o al ristorante. Il senso di quella decisione è: anziché fare la finzione di portare la mascherina in tasca e poi te la metti quando c'è l'assembramento, in Campania bisogna metterla subito, perché quando esci per strada l'assembramento c'è sempre. La Campania è la regione con la più alta densità abitativa, l'area metropolitana di Napoli ha la più alta densità d'Europa. Dunque il pericolo di contagio è molto più elevato e dobbiamo essere prudenti. La variante Delta fra l'altro ha una particolare aggressività nei confronti dei giovani, e in Campania abbiamo la popolazione più giovane d'Italia". Fu tanto criticata la sua determinazione alla tutela in tal senso che dovette motivare, quasi giustificare il suo provvedimento. Disattese le aspettative o, malgrado comportamenti tutelativi limitati anche di autocontrollo, siamo arrivati a una preoccupante crescita Delta. Già in  momenti d’acromatici e diffusi entusiasmi, mai domo, anzitempo, il Presidente De Luca, si rivelò sempre fautore di vulcanico e sanguigno ammonimento: "Dobbiamo vaccinarci tutti. C'è stato un rallentamento nella campagna di vaccinazione a causa della confusione creata del Governo. Da lunedì la Campania sarà zona bianca. Se non ci vacciniamo tutti questa ricreazione che si sta vivendo rischia di essere interrotta  tra fine settembre e inizio ottobre". E più recentemente lo stesso Governatore così, da buon ammonitore, ha tuonato da Benevento: “Ora non dobbiamo distrarci. Dobbiamo immunizzare oltre 4 milioni di cittadini. Le varianti sono fonte di preoccupazione e l’apertura dell’ anno scolastico può diventare una vera bomba perciò per metà settembre dobbiamo aver completato la vaccinazione  a tutti gli studenti altrimenti può diventare un vettore di contagio. Il lavoro deve continuare come resterà l’obbligo di mascherina  sia al chiuso che all’esterno. Questo dobbiamo farlo perché la Campania nel mese di agosto vede l’arrivo di numerosissimi turisti ed emigranti che tornano nelle terre di origine. la circolazione del virus può far paura. Purtroppo abbiamo visto l’11 luglio a Wembley scene terribili di decine di migliaia di persone senza mascherine. Non a caso sono stati puniti, perchè Dio c’è. Ma è preoccupante anche quello che è successo in Italia per i festeggiamenti. Temo che tra tre settimane ci renderemo conto della gravità dell’accaduto”. Resta, fra le tante cose, la preoccupazione del ritorno a scuola a settembre. La stessa scuola che il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, vuole in presenza senza se e senza ma. Ha addirittura richiamato, infatti, Lord Voldemort in una sua recente dichiarazione, il mago più potente del mondo, ma che ha commesso molti errori. «Io mi batto, ha dichiarato, perché la scuola a settembre sia in presenza, il Cts non è Voldemort». Sarà una partita tutta da giocare. Speriamo bene. Avanti all’impennata della curva Delta, si profila Settembre con la scuola che verrà. “E’ istituito un fondo, denominato «Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 per l’anno scolastico 2021/2022», con lo stanziamento di 350 milioni di euro nel 2021, da destinare a spese per l’acquisto di beni e servizi“. Con  tutti questi milioni ci si vuole difendere dal Covid, dall’ascesa progressiva della variante Delta. In prossimità di settembre, la commissione bilancio alla Camera, affronta il rientro con un piano folto di misure. Oltre al primo stanziamento “al fine di garantire l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2021/2022, il Governo istituisce un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, con la dotazione di 6 milioni di euro per l’anno 2021Questa risorsa è destinata alle istituzioni scolastiche che necessitano di completare l’acquisizione degli arredi scolastici. La prima, invece, servirà per l’acquisto di servizi professionali, di formazione e di assistenza tecnica per la sicurezza nei luoghi di lavoro, per la didattica a distanza e per l’assistenza medico- sanitaria e psicologica nonché di servizi di lavanderia e di rimozione e smaltimento di rifiuti; per l’acquisto di dispositivi di protezione, di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti nonché di ogni altro materiale, anche di consumo, utilizzabile in relazione all’emergenza epidemiologica da COVID-19; per interventi in favore della didattica degli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento e altri bisogni educativi speciali; per interventi utili a potenziare la didattica, anche a distanza, e a dotare le scuole e gli studenti degli strumenti necessari per la fruizione di modalità di didattiche compatibili con la situazione emergenziale nonché a favorire l’inclusione scolastica e ad adottare misure che contrastino la dispersione scolastica; per l’acquisto e utilizzo di strumenti editoriali e didattici innovativi; per l’adattamento degli spazi interni ed esterni e delle loro dotazioni allo svolgimento dell’attività didattica in condizioni di sicurezza, compresi interventi di piccola manutenzione, di pulizia straordinaria e sanificazione, nonché interventi di realizzazione, adeguamento e manutenzione dei laboratori didattici, delle palestre, di ambienti didattici innovativi, di sistemi di sorveglianza e dell’infrastruttura informaticaSettembre è alle porte. Arriva l’eco d’un trillo di campana. Una valutazione obiettiva appare quella di Pierpaolo Sileri. Un ritorno ragionevole e parziale intanto alla DAD. «Non potrà essere garantita una ripresa al 100% delle lezioni in presenza, almeno nelle prime settimane. Di buono c’è che verranno meno i contagi innescati fuori dalla scuola, ad esempio sui mezzi pubblici, perché lì la maggioranza dei passeggeri sarà coperta dal vaccino».

Emilio La Greca Romano

 

 

 

 

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