Il Ministro Bianchi firma l’atto d’indirizzo politico-istituzionale

Il Ministro Bianchi firma l’atto d’indirizzo politico-istituzionale

Il documento individua le priorità politiche che orienteranno l’azione del Ministero per l’anno 2022 e per il triennio 2022-2024.

Cilento - venerdì 17 settembre 2021
Patrizio Bianchi, Ministro dell'Istruzione
Patrizio Bianchi, Ministro dell'Istruzione ©

Il Ministro Bianchi firma latto dindirizzo politico-istituzionale

Il documento individua le priorità politiche che orienteranno l’azione del Ministero per l’anno 2022 e per il triennio 2022-2024. Sono otto le priorità individuate nel documento: garantire il diritto allo studio per tutte le studentesse e tutti gli studenti, potenziare l’offerta formativa nelle scuole di ogni ordine e grado, promuovere processi di innovazione didattica e digitale, promuovere politiche efficaci per la valorizzazione del personale scolastico, investire sull’edilizia scolastica e ripensare gli ambienti di apprendimento in chiave innovativa, rilanciare l’autonomia scolastica e valorizzare il sistema nazionale di valutazione, investire sul sistema integrato 0-6, rafforzare la capacità amministrativa e gestionale del Ministero.

Piace pensare a Patrizio Bianchi, nel trambusto pandemico e, per certi versi, accostarlo a Caronte, figlio d’ Erebo e della Notte, quel vecchio e fosco nocchiero, diffusamente noto, che traghetta le anime dall'una all'altra sponda dell'Acheronte. Ovviamente restiamo fra vivi, malgrado contenuti entro l’emergenza pandemica, sotto il minaccioso cielo Delta! La rappresentazione esemplata sui caratteri della persona ci serve solo per dire l’opera coinvolgente di recupero delle anime pandemiche dannate, il tentativo fortemente creduto e assiduamente partecipato di portare la scuola oltre quel ramo del fiume Stige, espressione della condizione di rischio pandemico da traghettare, in sicurezza e tempestivamente. “E tu che se' costì, anima viva, pàrtiti da cotesti che son morti”. Ecco, Bianchi vuole, nel rischio, una scuola oltre la pena e tutto questo ovviamente grazie a una precisa strategia politica.  La preminenza  dell’azione del Minisro dell’Istruzione, per il 2022 e per il triennio 2022-2024, è tutta concentrata nell’ l’Atto di indirizzo politico-istituzionale. Il documento individua le priorità definite in coerenza con i documenti di programmazione economico-finanziaria, in particolare con il Documento di Economia e Finanza (DEF) 2021, con le azioni definite dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals-SDGs) definiti dall’ONU con l’Agenda 2030, con il quadro regolatorio applicabile al Sistema nazionale di istruzione e formazione, nonché con la vigente normativa in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione nelle Amministrazioni pubbliche. Una vera e propria strategia  di attraversamento, utile ad evitare improvvisazioni farraginose. Nel dettaglio ragionato si vuole focalizzare l’attenzione su  otto priorità: garantire il diritto allo studio per tutte le studentesse e tutti gli studenti, potenziare l’offerta formativa nelle scuole di ogni ordine e grado, promuovere processi di innovazione didattica e digitale, promuovere politiche efficaci per la valorizzazione del personale scolastico, investire sull’edilizia scolastica e ripensare gli ambienti di apprendimento in chiave innovativa, rilanciare l’autonomia scolastica e valorizzare il sistema nazionale di valutazione, investire sul sistema integrato 0-6, rafforzare la capacità amministrativa e gestionale del Ministero. Sono queste tutte priorità politiche che ispireranno l’azione del Ministero per l’anno scolastico in corso e i prossimi, fino al  2022-2024; sono declinate in specifiche linee di azione, che riflettono in modo puntuale gli ambiti di intervento, nonché gli strumenti organizzativi e gestionali. Patrizio Bianchi si farà garante del  pieno ed effettivo esercizio del diritto allo studio, nella consapevolezza che l’attuale tasso di dispersione scolastica, oltre a compromettere la piena attuazione del dettato costituzionale e ad alimentare forme di iniquità non tollerabili, condiziona in maniera significativa la crescita economica e sociale del Paese. E' cosa buona investire sulla formazione delle giovani generazioni, costituisce una leva strategica fondamentale per promuovere una ripresa intelligente, sostenibile e realmente inclusiva. “Garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti il diritto a un’istruzione di qualità, coerente con le proprie inclinazioni e aspirazioni e, al contempo, in linea con le nuove competenze richieste dal mercato del lavoro, rappresenta non solo una sfida importante, ma anche una condizione irrinunciabile per la costruzione di un modello sociale ed economico che favorisca l’avvio di un percorso di crescita equa e duratura. La rinnovata consapevolezza della valenza strategica assunta dagli investimenti per il rilancio del sistema educativo, rispetto alle prospettive di ripresa e di crescita del nostro Paese, si riflette in un significativo aumento delle risorse nazionali stanziate per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa, per gli interventi perequativi finalizzati alla riduzione dei divari e delle disuguaglianze nell’esercizio del diritto all’istruzione, per la continuità didattica degli alunni con disabilità e per l’edilizia scolastica. Nel processo di pianificazione per il triennio 2022-2024, è centrale l’impegno del Ministero dell’istruzione per dare piena ed efficace attuazione ai progetti di riforma e di investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). L’attuale momento storico, decisivo per il futuro del Paese, impone sia un impegno condiviso per la costruzione di un nuovo modello di Scuola sia un ripensamento dei tradizionali meccanismi di funzionamento della Pubblica amministrazione, in favore di un modello più partecipato. L’azione del Ministero dovrà, infatti, ispirarsi ad un sistema di governance multilivello, che favorisca l’instaurazione a regime di meccanismi sistematici di confronto e condivisione tra decisore politico, Amministrazione e stakeholder pubblici e privati, interni ed esterni al Ministero, attraverso il coinvolgimento costante dell’intera comunità scolastica”.

Emilio La Greca Romano

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