“Grande Alleanza per la scuola e per il Merito attraverso il dialogo”

“Grande Alleanza per la scuola e per il Merito attraverso il dialogo”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha incontrato i rappresentanti dei sindacati e delle parti sociali della scuola

Cilento - sabato 05 novembre 2022
Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara
Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara ©

“Grande Alleanza per la scuola e per il Merito attraverso il dialogo”

Si avvia oggi un percorso di ascolto con le parti sociali. Mi sono attentamente appuntato tutte le urgenze che i rappresentanti dei lavoratori mi hanno segnalato. La grande Alleanza per la Scuola e il Merito che ho lanciato e in cui credo fermamente ha come pietra miliare il dialogo con chi affronta in prima persona sul campo le criticità del mondo della scuola.

 

I rappresentanti dei sindacati e delle parti sociali della scuola a raccolta col Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. L’incontro si è svolto il 3 novembre u.s. E’ stato il primo di Valditara con le rappresentanze sindacali di una presumibile lunga serie. Sono, infatti, tutti orientati a sentirsi spesso, in un clima sereno, per un salutare confronto sulla scuola. L’azione del confronto, da tutti, è stata bene accolta come metodo primario per affrontare le sfide decisive che attendono la scuola italiana. Così il Ministro Valditara: “Si avvia oggi un percorso di ascolto con le parti sociali. Mi sono attentamente appuntato tutte le urgenze che i rappresentanti dei lavoratori mi hanno segnalato. La grande Alleanza per la Scuola e il Merito che ho lanciato e in cui credo fermamente ha come pietra miliare il dialogo con chi affronta in prima persona sul campo le criticità del mondo della scuola. Per dare corpo immediato a questo approccio ho proposto anzitutto l’istituzione di un tavolo di confronto tra la segreteria tecnica del Ministero e le strutture tecniche sindacali, dove si possano condividere le questioni strategiche di interesse comune e individuare le prime proposte di soluzione. Questo tavolo non sarà un momento formale, ma un luogo di elaborazione operativa che si riunirà frequentemente. Quello di oggi è stato un incontro ampio, interessante e proficuo. Da parte mia ho assicurato che farò la mia parte, anche in sede di legge di bilancio, per dare un segnale concreto ai temi avvertiti come prioritari dagli operatori del mondo della scuola, compreso il tema delle retribuzioni e quello della valorizzazione. Più in generale, farò sempre la mia parte per costruire la grande Alleanza per la Scuola e il Merito insieme con docenti, studenti e famiglie”. Ne è convinto il neo Ministro dell’ dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il merito potrà rappresentarsi garanzia come conseguenza del sano dialogo. Vogliamo crederlo anche noi in una scuola che, di certo, non è un centro commerciale che ha la funzione di soddisfare i clienti. Occorre intanto che la scuola stessa, nella sua identità, recuperi fattori di merito. Tutti quelli perduti. La cronaca scolastica negli ultimi tempi, anche post pandemici, ci racconta una scuola fraintesa, un contesto improprio, ove quasi tutto è permesso, è legittimato da uno strano e ingiustificato buonismo. Recente è il lancio dei banchi contro i docenti, l’uso di pistole ad aria compressa e chi più ne ha più ne metta.. senza poi tralasciare il ruolo inefficace dei docenti a fronte della maleducazione diffusa. Rino Di Meglio (coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti e segretario generale della CGS – Confederazione Generale Sindacale) solleva la questione e mette in rilevo fondamentalmente due questioni: il bisogno tempestivo una fattiva e sana azione collaborativa educativa  scuola-famiglia e la rinunzia all’aziendalizzazione scolastica. Non si può assumere e praticare una politica dal sapore quasi privatistico nei confronti dell’agenzia scolastica. Si tende, purtroppo, sempre più ad assumere un orientamento che induce a modelli di trasformazione di un ente statale in organismo a gestione aziendale. La scuola è altra cosa, la sua è una natura diversa. Di Meglio centra la questione:  “Se la scuola viene vissuta soltanto come azienda,  allora diventa una specie di centro che deve soddisfare il cliente: gli studenti devono andare a casa contenti e se per caso qualcosa non va, la colpa è sempre dell’insegnante. Ovviamente, poi, incide anche la dimensione della considerazione sociale: se l’insegnante viene sottopagato e ha una retribuzione sempre più bassa anche la considerazione sociale diminuisce, perché nella società consumistica non basta più la funzione, ma la considerazione sociale dipende anche dal tenore di vita. Facciamo in modo che il merito della scuola non resti solamente contenuto di carta costituzionale. “La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Recuperi la scuola stessa, nella sua dimensione identitaria, i buoni propositi della Costituzione, si faccia prima la scuola stessa capace e di merito per tutti con l’adozione di una politica scolastica sana e ponga al primo posto la buona azione educativa e il rispetto dei ruoli, senza necessariamente proporsi fenomeno di massa e parcheggio sociale, senza obbligatoriamente svelarsi estremo e inopportuno buonismo materno.

Emilio La Greca Romano

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