“Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera”

“Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera”

La scuola rappresenta, prima di ogni altra istituzione, il luogo deputato ad approfondire e riflettere sui valori legati all’unità nazionale e alla Costituzione.

Cilento - mercoledì 22 marzo 2023
“Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera”
“Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera” ©

“Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera”

L’Inno d’Italia, il canto degli italiani di Goffredo Mameli, la bandiera d’Italia, tutta la storia che dal Risorgimento ha condotto il nostro Paese alla nascita della Repubblica e alla Costituzione, sono i principali temi da commemorare nella ricorrenza del 17 marzo. La scuola rappresenta, prima di ogni altra istituzione, il luogo deputato ad approfondire e riflettere sui valori legati all’unità nazionale e alla Costituzione.

La legge 23 novembre 2012, n.222 riconosce il giorno 17 marzo, data della proclamazione a Torino dell’Unità d'Italia nell’anno 1861, quale “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera” e dispone che nelle scuole di ogni ordine e grado siano “organizzati percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare la riflessione sugli eventi e sul significato del Risorgimento nonché sulle vicende che hanno condotto all'Unità nazionale, alla scelta dell'inno di Mameli e della bandiera nazionale e all'approvazione della Costituzione, anche alla luce dell'evoluzione della storia europea”. Si celebra anche quest’anno tale ricorrenza istituita come festività civile con “l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, e di riaffermare e consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica”. L’Inno d’Italia, il canto degli italiani di Goffredo Mameli, la bandiera d’Italia, tutta la storia che dal Risorgimento ha condotto il nostro Paese alla nascita della Repubblica e alla Costituzione, sono i principali temi da commemorare nella ricorrenza del 17 marzo. La scuola rappresenta, prima di ogni altra istituzione, il luogo deputato ad approfondire e riflettere sui valori legati all’unità nazionale e alla Costituzione. La nostra bandiera è pure nota diffusamente come il Tricolore. E’ vessillo della nostra nazione repubblicana. Si costituisce, a tre bande verticali,  di tre colori: verde, bianco, rosso. “La legge ne regolamenta utilizzo ed esposizione, tutelandone la difesa e prevedendo il reato di vilipendio della stessa;  ne prescrive altresì l'insegnamento nelle scuole insieme agli altri simboli patri italiani. Alla bandiera italiana è dedicata la Festa del Tricolore,  istituita dalla legge nº 671 del 31 dicembre 1996, che si tiene ogni anno il 7 gennaio. Questa celebrazione commemora la prima adozione ufficiale del tricolore come bandiera nazionale da parte della Repubblica Cispadana,   che avvenne a Reggio Emilia  il 7 gennaio 1797, a seguito della rivoluzione francese  e della discesa di Napoleone Bonaparte in Italia; la Repubblica Cispadana propugnò tra i suoi ideali l'autodeterminazione dei popoli. I colori nazionali italiani erano comparsi per la prima volta a Genova   il 21 agosto 1789 su una coccarda tricolore, mentre il primo stendardo militare  verde, bianco e rosso, a tre bande verticali, era stato adottato dalla Legione Lombarda  a Milano  l'11 ottobre 1796. La considerazione popolare per la bandiera tricolore crebbe costantemente, sino a farla diventare uno dei simboli più importanti del Risorgimento, che culminò il 17 marzo 1861 con la proclamazione del Regno d’Italia,  di cui il tricolore assurse a vessillo nazionale. La bandiera italiana ha attraversato più di due secoli di storia d’Italia,  salutandone tutti gli avvenimenti più importanti”. L’Inno rappresenta, ci ricorda l’Ufficio del Cerimoniale di Stato della Repubblica italiana,  insieme al Tricolore e al Presidente della Repubblica, uno dei tre simboli dell’unità nazionale. Goffredo Mameli scrisse l’inno il 10 settembre 1847, intitolandolo “Il canto degli Italiani”. Il testo fu musicato da Michele Novaro il 24 novembre dello stesso anno. Cantato per la prima volta a Genova durante una festa popolare, fu subito proibito dalla polizia, ma dopo i moti del 1848 fu suonato e cantato dalle bande musicali e dai soldati partenti per la guerra di Lombardia. In breve, divenne il canto più amato del Risorgimento italiano e degli anni successivi all’unificazione. Il Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946, presieduto da Alcide De Gasperi, acconsentì all'uso dell'inno di Mameli come inno nazionale della Repubblica Italiana. Questo il testo del comunicato stampa che annunciava il provvedimento: “(…) Su proposta del Ministro della Guerra si è stabilito che il giuramento delle Forze Armate alla Repubblica e al suo Capo si effettui il 4 novembre p.v. e che, provvisoriamente, si adotti come inno nazionale l’inno di Mameli”. Con la legge 4 dicembre 2017, n. 181, la Repubblica ha riconosciuto definitivamente il testo del "Canto degli italiani" di Goffredo Mameli e lo spartito musicale originale di Michele Novaro quale proprio inno nazionale. Negli eventi ufficiali vengono eseguite solo le prime due strofe di otto versi, per una durata di circa un minuto”.

elgr

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