Cari bimbetti, mi mancate tanto. Mi mancano la vostra luce e la vostra energia al mattino, all’entrata. Mi mancano i visi sonnolenti di alcuni, le risate sonore e i buongiorno scoppiettanti di altri. Penso spesso alle rinunce che siete stati chiamati ad affrontare: il non poter uscire per una passeggiata, per vedere gli amici; il non poter andare in palestra, a danza, a calcio, in piscina, a musica. Il non poter correre, urlare, saltare, sudare, arrampicarsi, rotolare, sporcarsi. Il non poter chiedere aiuto alle maestre, che fino a ieri erano lì, ad aiutarvi. Vi ho sempre ripetuto, sin da quando…
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