Capaccio è un dialetto di pietre metriche e di rughe, di case grigie, un campanile di storie e di affetti, di progetti negati, di croci e di favole da custodire. E’ il luogo d’incontro per inventare altre stazioni, Capaccio, di ciò che ancora rimane è il cimitero delle mie illusioni, un camino di brace, la fantasia di chi intende offrire ai bambini il piacere di vivere e la fatica della memoria.I pensieri, anche quelli più neri, stanotte non contano se guardo la luna al buio, qui a Capodifiume. Dimentico i guai, le amarezze, i torti subiti e le inutili attese…
Autore: Sergio Vecchio
Parte dalla stazione il bastimento carico di caramelle e di bestiame, con poeti armati fino ai denti e archeologi, con bandiere che cambiano ogni stagione, satollo di spezie e mercanzie e di versi in endecasillabi sciolti. Partono gli artisti con i padroni del vapore, basta seguire la corrente e dove tira il vento, c’è pure il salvagente e la scialuppa per non annegare, con i fazzoletti bianchi la gente commossa assiste tra i binari alla partenza degli eroi e piange. Il bastimento/treno è ormai lontano dalla stazione, è un punto invisibile tra le rotaie. Il capostazione, senza cappello e scrivania,…
Caro Gino, compagno di scuola alle elementari, al lido delle sirene, al lido-dancing Cinzia, al lido delle cascate, alle tavernelle eri qualcuno, amico discreto, filosofo dell’estate, estroso nelle trovate, maschera mancina. Per me rappresenti l’infanzia e la gioventù fino all’alba, in notti bianche a inseguire le fate e le streghe e la fantasia di giorni senza data.
Del suo pane santo che divideva come un fratello nel bosco e delle notti di luna a Vietri e delle sue cene di insalate selvatiche e di bile, delle nostre sbronze senza rete di protezione con un vaso di basilico sul davanzale, delle nostre avventure di poesia, dei nostri segreti e delle tempeste di dolore e di contumelie nel golfo agitato di Policastro, delle fiabe di zucchero e di sale che abbiamo inventato, del nascondiglio clandestino di mirtillo dove conservavamo i nostri rancori e scheletri randagi. Delle albe specifiche nelle praterie urbane del porto, nelle case meticce di Napoli e…
Non c’è aria per respirare, non c’è un posto gratis su cui riposare, qui si paga tutto e ben pesate.
Non c’è pace nella mia pittura ma amore di un sogno lirico che distrugga gli incerti oroscopi del futuro, i provvisori equilibri e le sue nubi.
I cavalli, i gatti, le civette e i bufali cantano in coro, un somaro dirige l’orchestra, un drago suona il trombone, una scimmietta con i baffi esegue brani country con la chitarra.
Partono gli artisti con i padroni del vapore, basta seguire la corrente e dove tira il vento, c’è pure il salvagente e la scialuppa per non annegare
Partono gli artisti con i padroni del vapore, basta seguire la corrente e dove tira il vento, c’è pure il salvagente e la scialuppa per non annegare
Il marinaio si risveglia dall’ incubo e si ritrova tra la spiaggia e le mura, in mezzo a cannibali e serpenti che vorrebbero divorargli la vita.
Corto Maltese clandestinamente s’affaccia sulla prua della montagna, tra alberi di loti e di ciliegi. Il suo berretto a visiera è inzuppato di pioggia, cerca un rifugio segreto per la pensione, un provvisorio riparo per il temporale che incombe. E’ dato per disperso, di lui non si hanno più tracce. La storia non s’interesserà di lui, gli artisti non sanno chi è, gli abitanti della città antica e Polifemo ignorano la sua esistenza: nei disegni a fumetti non nega mai il suo aiuto a chi è in difficoltà, attraversa il mare e le balene come se nulla fosse, gli è…
La Vignetta