La grande emozione con pianto gioioso arriva dal Cavaliere Attilio De Lisa (Vedovo – Padre di Rocco e Vincenzo) dell’Ordine Equestre Pontificio di San Silvestro Papa della Santa Sede quale cattolico cristiano praticante di Sanza della diocesi di Teggiano-Policastro in provincia di Salerno della Regione Campania e Referente del Vescovo diocesano alla Formazione della Cultura Sociale.

Leone XIV è il nuovo Papa di cui Vescovo della diocesi di Roma e Pontefice della Chiesa Cattolica.
Il Conclave ha eletto 267.mo Vescovo di Roma il cardinale Robert Francis Prevost. L’annuncio dato alla folla dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti.

Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!, “Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa!”. Pochi istanti fa, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha pronunciato l’attesa formula latina, comunicando a Roma e al mondo il nome del nuovo Successore di Pietro:
“Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum, Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leone XIV.
Ecco la traduzione in italiano: “L’eminentissimo e reverendissimo signore, signor Robert Francis, cardinale di Santa Romana Chiesa Prevost, che si è dato il nome di Leone XIV.
Apprezzato da conservatori e progressisti. In Conclave, dove in pochi si conoscevano, ha avuto una visibilità mondiale. Le prime parole: “La pace sia con tutti voi”. Nato a Chicago, nell’Illinois, il 14 settembre 1955, finora era prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia commissione per l’America Latina, nominato da Jorge Mario Bergoglio. Un altro americano, stavolta del Nord. Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost: ha scelto di chiamarsi Leone XIV. Per la prima volta, dunque, la Chiesa cattolica sarà guidata da un uomo degli Stati Uniti d’America. Eletto alle ore 18 e 08 del secondo giorno di conclave al quarto scrutinio, l’annuncio è stato dato alle ore 19 e 13 dal cardinale protodiacono Domenique Mamberti. Le prime parole del nuovo pontefice contengono un messaggio inequivocabile: “La pace sia con tutti voi“, ha detto affacciando dalla loggia delle benedizioni e salutando la folla in Piazza San Pietro. Vestito con mozzetta e rocchetto, ha parlato in italiano e spagnolo. Ha ringraziato più volte il suo predecessore, Francesco, ripetendo spesso la parola “pace“. “Aiutateci anche voi a costruire i ponti con il dialogo e con l’incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace”, ha detto tra le altre cose. Nato a Chicago, nell’Illinois, il 14 settembre 1955, da una famiglia di origine francese, si è laureato in Diritto canonico. Dall’85 al 1999 è stato missionario in Perù. Tornato a Chicago, nel 2001 è diventato priore dell’Ordine di Sant’Agostino, carica che ha tenuto fino al 2013. In quell’anno è tornato in Perù, come vescovo di Ciclayo. Considerato “yankee latinoamericano“, fa parte dell’ordine degli agostiniani ed è stato molto vicino a Bergoglio. Nel 2023 ha ricevuto la porpora ed è stato chiamato a Roma da Bergoglio. Parla correntemente spagnolo, portoghese, italiano e francese, in Perù aveva dimostrato una particolare attenzione agli emarginati e ai migranti. Molto apprezzato da Francesco, che lo ha nominato Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. In quel ruolo Prevost si è guadagnato fama di cardinale schivo ed equilibrato. Nel 2023 ha gestito insieme al segretario di stato Pietro Parolin la grana del Cammino sinodale tedesco: un dibattito interno alle diocesi germaniche che stava diventando troppo innovatore, e rischiava di provocare uno scisma. Lo scorso 6 febbraio, Francesco lo ha promosso all’Ordine dei Vescovi, assegnandogli il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano. È stato finora membro dei dicasteri per l’Evangelizzazione (sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari), per la Dottrina della Fede (Chiese Orientali), per il Clero, per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, per la Cultura e l’Educazione e per i Testi legislativi. È stato inoltre membro della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano. Prevost ha riportato il percorso nell’ortodossia, ma senza traumi. Eletto quando deve compiere settanta anni, ha scelto di chiamarsi Leone XIV. L’ultimo a scegliere questo nome, Leone XIII, fu il pontefice del Rerum novarum, la prima enciclica con cui la Chiesa prese posizioni sulle questioni sociali. Un elemento che unito alla vicinanza di Prevost a Bergoglio e all’utilizzo reiterato della parola “pace” nel primo discorso dopo l’elezione suggerisce forse le priorità del nuovo pontificato.
Cavaliere Attilio DE LISA