Di Martina Gorrasi
Alcuni posti non li visiti soltanto, li vivi e ti cambiano senza fare rumore.
Otto giorni in Kenya. Otto giorni che mi hanno insegnato tanto.
Non dimenticherò mai la sensazione della terra rossa sotto i piedi, il vento caldo sul viso, gli sguardi profondi delle persone che incontri per strada e che ti sorridono anche senza conoscerti.

C’è qualcosa in quel sorriso che ti entra dentro, che ti fa sentire piccolo ma pieno di gratitudine.
Ogni giorno era diverso: il silenzio dell’alba nella savana, il verso degli animali che si svegliano, il cielo che cambia colore in un istante.
Poi i villaggi, la musica, la vita che scorre lenta ma piena.

Tra le case di fango e le strade di terra, ho visto la bellezza di chi sa sorridere anche quando non ha niente, perché ha tutto dentro. Mi sono sentita parte di qualcosa di vero.
Il Kenya mi ha ricordato quanto la semplicità possa essere importante. Qui la gente non ha molto, ma ha tutto: il tempo, la luce, la connessione con la terra e con gli altri.
E io, che credevo di viaggiare per scoprire il Kenya, ho capito che era il Kenya a scoprire qualcosa di me.

Ai miei compagni di viaggio: insieme abbiamo vissuto ogni emozione, ogni tramonto e ogni risata, e porterò questi ricordi nel cuore. Un viaggio che non ho solo vissuto, ma sentito.
E che, in silenzio, mi ha cambiato per sempre.