Editoria

L’Istinto Cannibale: Fumando Dostoevskij

Di Oscar Nicodemo, pubblicato da Mnamon

Cultura
Cilento lunedì 16 luglio 2018
di Editore Mnamon
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Oscar Nicodemo © n.c.

In un luogo del sud Italia dal paesaggio favoloso e la storia di grande richiamo, Jacopo, quarantenne dedito al suo perenne processo di formazione, svolge con rigore morale la professione di giornalista, a difesa dell'ambiente e contro ogni forma di illegalità. Quando, inaspettatamente, il boss della zona, don Nino, lo invita a colazione, egli accetta per pura curiosità intellettuale: vuole osservare direttamente i processi mentali che regolano il comportamento di un uomo di malaffare, essendo convinto che i malavitosi seguano concezioni filosofiche dettagliatamente delineate, quasi a rivelare una scuola di pensiero che, seppure legata al profitto, presenta aspetti, per così dire, raziocinanti. Una curiosità, che egli vive con troppa leggerezza. La sua vita, in seguito a questo incontro avrà un cambiamento repentino e vorticoso, fino a condurlo irrimediabilmente in situazioni per lui inimmaginabili. Conosce Andreina, ambigua e misteriosa moglie del boss, che lo porta a sperimentare in una forma traboccante la passione amorosa, l'eros, il pericolo. Jacopo, apparentemente una creatura razionale e metodica, in realtà sin da subito denota una condizione psichica peculiarmente suggestionabile, che lo apre all'assurdo. Egli crede, infatti, di essere frequentato da un fantasma ottocentesco, impersonato da Raskolnikov, il protagonista dostevskijano di "Delitto e Castigo". Un personaggio, che di volta in volta sdoppia la sua personalità, rappresentando ora la sua cattiva coscienza, ora il suo inconscio profondo. Tuttavia, il suo equilibrio sembra reggere. Egli consuma le sue visioni fantasmagoriche, ove addirittura arriva a dialogare con Raskolnikov, nella segretezza di un'intimità ormai alterata. Intanto, viene coinvolto da Andreina, sempre più nella parte di donna del destino, in un'operazione criminosa di grande rischio, inerente al traffico illecito di opere d'arte. Tre straordinarie e ingenti tele (eseguite da Artemisia Gentileschi, Rembrant e Caravaggio) segnano la deviazione esistenziale di Jacopo, che, toccato dall'amore e trasfigurato dall'azione criminosa di cui si è reso artefice, ha da decidere se tentare il recupero della sua persona, o avviarsi a essere il nuovo boss della terra che una volta difendeva a spada tratta con la penna.

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