“Abbiamo accorciato le distanze tra il parco e la gente” Intervista a Tommaso Pellegrino presidente del PNCDA

Personaggi
Cilento venerdì 17 marzo 2017
di Veronica Gatta
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“Abbiamo accorciato le distanze tra il parco e la gente” Intervista a Tommaso Pellegrino presidente del PNCDA © n.c.

Di Bartolo Scandizzo

“Abbiamo ridotto le distanze con la gente che vive nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”. Questo il biglietto da visita di Tommaso Pellegrino che ho incontrato nella sala stampa della convention con cui Matteo Renzi ha lanciato la sua ri-scalata, «senza paura», alla segreteria del Partito Democratico.

“Era un impegno che mi premeva prima di ogni altro - continua Pellegrino – perché senza abbattere il muro dell’incomunicabilità o, peggio ancora, dell’indifferenza, niente sarebbe possibile. È stato una ricucitura culturale che ha visto impegnato l’intero direttivo del PNCDA”.

In fondo avete tentato solo di mettervi al passo con il comune sentire della gente …

È vero! Abbiamo anche abbracciato cause per spirito di servizio come l’aver sostenuto lo sforzo della provincia e della regione sulla viabilità e mobilità e suggerito e appoggiato l’emendamento, approvato, contro le trivellazioni nel Vallo di Diano.

Sono stati in tanti i sindaci che hanno gridato contro il PNCDA nel recente passato. Com’è oggi il rapporto con i suoi colleghi?

Appunto, siamo colleghi! Sono un sindaco che siede sulla poltrona di presidente. Pertanto ho ben presente i problemi quotidiani dei primi cittadini degli 80 comuni del parco. Ma voglio anche ringraziare Salvatore Iannuzzi, presidente della Comunità del Parco, con cui l’intesa e totale.

Avete appena nominato la commissione per esaminare le competenze dei Sele – controllori che dovrebbero dare il via agli abbattimenti selettivi degli ungulanti. Quando pensa che partirà l’azione?

Penso che ci vorranno un paio di mesi. Le carabine che saranno usate non sono armi di facile utilizzo. Per cui è necessario una valutazione seria per evitare di affidare a chi non ha le necessarie competenze un ruolo delicato e complicato. Com’è altrettanto importante dare il via alla filiera produttiva della lavorazione delle carni e della loro commercializzazione.

La desertificazione delle aree interne è una problematica che tocca da vicino i comuni del PNCDA. Cosa si può fare per arginare il fenomeno o addirittura ribaltarlo?

Dobbiamo comunicare meglio la grande fortuna di vivere in un mondo di bellezza che tanti ci invidiano. È importante che i giovani vengano istruiti su questo aspetto ed inviati a confrontare la qualità della vita nei nostri comuni quella nelle aree urbane congestionate. Poi resta il problema del lavoro e della mobilità. Su questi problemi dovremo impegnarci sempre di più e meglio.

Anche il patrimonio abitativo è del tutto vetusto e a rischio di un definitivo deterioramento prima strutturale e poi economico …

È direttamente collegato con l’abbandono da parte dei residenti iniziato negli anni ’50 con l’emigrazione che è sembrato un esodo biblico. Se riusciamo a trattenere o, meglio ancora, a far venire. Allora avremo anche una ripresa della manutenzioni delle case perché necessarie a chi decide di stabilirsi nell’area del PNCDA. Non mancano gli esempi …

In questo periodo i pescatori protestano contro la pesca di grossi pescherecci nelle acque cilentane. Cosa avete fatto per aiutarli?

Abbiamo interessato il sottosegretario Castiglioni affinché trovi una soluzione equa. Come sono stati sollecitati i ministeri dell’ambiente e dell’agricoltura a farsi carico del problema che rischia di azzerare l’economia della pesca nell’area PNCDA.

Lei sta lavorando all’organizzazione del personale. Qual è la logica che sta alla base della decisione?

Il presidente e il consiglio sono legittimati ad organizzare il lavoro della struttura tecnica ed amministrativa per renderla funzionale al raggiungimento degli obiettivi che ci si è prefissati. Ovviamente questo è fatto con un confronto costruttivo con i sindacati e i dirigenti dell’ente.

Intanto dovete incassare la sentenza che dà ragione a Romano Gregorio che contesta la nomina di Giovanni Ciao a direttore f. f.

Dopo due sentenze che riconoscevano la legittimità della delibera, ne è arrivata una che rileva dei vizi formali. Ne prendiamo atto e tenteremo di ribadire le nostre ragioni in appello. Intanto, speriamo che venga pubblicato il nuovo elenco dei direttori dal ministero dell’ambiente. Così potremo scegliere il nostro in una rosa più ampia di quella datata a dieci anni addietro.

Il PNCDA è località emblematica della Dieta Mediterranea. Quali iniziative avete in animo di prendere per riaffermare che il Cilento ha l’onore e la responsabilità di questa scelta?

Chiederemo alla regione ed ai ministeri competenti di costituire un coordinamento che faccia proposte che vadano in una direzione che dia centralità al nostro territorio e una struttura in grado di elaborare strategie adatte a fare della Dieta Mediterranea un grande attrattore culturale nel campo gastronomico e degli stili di vita.

Il PNCDA è stato inserito nella Carta europea del turismo sostenibile. Come state gestendo questo riconoscimento?

Stiamo lavorando per andare oltre il riconoscimento e dare attuazione pratica al protocollo costruito in fase di candidatura. Il vice presidente, Cono D’Elia, sta operando per tradurre il riconoscimento in fatti concreti che alimentino un implemento delle presenze di turisti che, quasi tutti, che saranno attirati nelle aree interne dove si può praticare attività all’aria aperta.

Lei ha assunto si sé la responsabilità di coordinare i siti UNESCO presenti nel PNCDA. Cosa sta facendo?

Ho già incontrato i soggetti detentori delle singole responsabilità per una presa di contatto doverosa e utile. Ho anche chiesto al ministero che varare le norme per la costituzione dei comitati di gestione previsti dalla normativa vigente. In più, abbiamo l’urgenza di ridare un ruolo e risorse ai musei del PNCDA che sono quasi tutti chiusi per asfissia economica.

Ringrazio Pellegrino per l’intervista e lo lascio andare ad immergersi nella kermesse convocata qui al Lingotto per la ripartenza di Matteo Renzi alla conquista, prima, del PD, e poi del governo dell’Italia.

 
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