All'ospedale si attendono più medici e infermieri, unità carenti in tanti reparti mentre in Neurologia è praticata la trombolisi su pazienti colpiti da ictus cerebrale, garantita Oncologia e altri servizi sono in agenda

Polla, il direttore Mandia: "Con il dialogo voglio garantire il diritto alla salute"

"Si lavora sotto pressione coprendo turni anche doppi mentre attraverso il confronto con l'Asl Salerno si aspira a risolvere la spinosa questione che coinvolge la comunità sanitaria"

Sanità
Cilento lunedì 06 maggio 2024
di Antonella Citro
Luigi Mandia, direttore ospedale di Polla
Luigi Mandia, direttore ospedale di Polla © Unico

Che anche l’ospedale di Polla fosse in piena carenza di personale medico e infermieristico, è ormai cosa risaputa da tempo. Quel che oggi si sta facendo è adottare strategie adeguate per sopperire a questa insufficienza che pare aver colpito ogni reparto del nosocomio a sud di Salerno. Da poco più di un mese è approdato nuovamente al “Luigi Curto”, il direttore Luigi Mandia, vincitore dell’ultimo concorso pubblico bandito dall’Asl Salerno; Mandia è tornato tra quella gente verso la quale ha sempre mostrato benevolenza e affetto. Un direttore che conosce bene questo territorio privato di tanti servizi indispensabili come la ferrovia e il tribunale e, che in data odierna, si vede minacciato da una evidente assenza di camici bianchi e di infermieri. “Dobbiamo sollevare una voce unica se vogliamo che il Vallo di Diano abbia il suo ospedale di riferimento che è l’unico in zona almeno fino a Battipaglia a nord e a Lagonegro a sud, punto nevralgico del traffico automobilistico dello Stivale e punto di facile accesso per i numerosi incidenti o emergenze che si registrano - ha detto con tono fermo e deciso – mi batterò per il diritto alla salute di questa popolazione che si affida completamente alle nostre cure sanitarie”. Mandia senza dubbio vuole dare un taglio a quel che è stato il passato per inaugurare una nuova stagione professionale fatta di servizi che funzionano realmente e non solo su un documento ufficiale. Mandia incontrerà in settimana anche i vertici dell’Asl Salerno per avviare un dialogo proficuo e duraturo affinchè il territorio ne benefici come pure i servizi forniti alla comunità. Intanto, in diverse corsie pollesi, proprio a causa di unità operative insufficienti, si lavora sotto pressione coprendo turni anche doppi mettendo a rischio la giusta risposta che l’utente deve ricevere da una struttura pubblica. Un grido d’allarme che promana dai tanti medici e infermieri allo stremo delle forze psichiche e fisiche. In mobilitazione anche i sindacati di categoria. Il lavoro certamente non manca nel piccolo ospedale collocato in un’area interna della provincia salernitana. D’altronde, dagli uffici della direzione sanitaria guidata da Mandia, si fa pure fatica a guadagnare la china dopo mesi di alternanza amministrativa mentre cresce sempre più l’esigenza di assumere nuovo personale per dare linfa vitale al lavoro già avviato. L’agitazione proviene dal reparto di Medicina dove appena 14 infermieri non riescono a coprire turni adeguati su 26 posti letto, in Neurologia con l’arrivo del dottore salernitano Maurizio Tenuta circa 6 mesi fa, si sono registrati ben 170 ricoveri dall’inizio del 2024 ma, da solo senza aiuto sinora e con soltanto 8 infermieri in organico che devono assistere 14 pazienti quasi tutti confinati in un letto a causa della complessa patologia della quale sono affetti, sta battendo i denti per via della evidente mole di lavoro. Mentre proprio su disposizione del dottor Tenuta che ha individuato bene e da subito l’emergenza neurologica sono state praticate  trombolisi su pazienti colpiti da ictus cerebrale, un intervento salvavita complesso che necessita di personale specializzato e in numero sufficiente a stare in corsia e accanto al paziente durante la lunga pratica dell’intervento e che colloca la struttura sanitaria pollese in una posizione privilegiata in provincia divenendo così punto di riferimento della intera rete ospedaliera del Meridione. Senza contare la esecuzione di elettroencefalogrammi per garantire un’assistenza più completa. Numeri cioè che sono dalla parte dell’ospedale pollese, ma non bastano. Almeno per ora. Anche la Fisiopatologia respiratoria lamenta criticità in organico, come pure la sala operatoria è preoccupata per il numero esiguo di infermieri a disposizione nel corso degli interventi programmati e non, anche la Chirurgia Generale e l’Ortopedia si ritrovano a svolgere spesso turni in regime straordinario. Stesso discorso vale per la Nefrologia. “Si deve fare il punto della situazione ai piani alti adottando le giuste misure – continua il direttore Mandia – occorre un obiettivo ben preciso che tenga conto del piano assunzionale redatto in maniera adeguata e puntuale. A breve avrò un incontro in Asl a Salerno per analizzare ciò che manca al “Curto”. “Dovremmo dare incentivi a chi viene a lavorare nel Vallo di Diano, considerando quest’area come disagiata e dunque fornire input professionali ed economici in termini di trasferta – conclude – si lavora e abbiamo bravi professionisti, soltanto che non possono lavorare in solitaria. Anche con l’apertura del reparto di Oncologia, voglio fornire un percorso terapeutico in maggiore sicurezza ai pazienti che già sono in una condizione di estrema fragilità”.

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