Camminare è un modo di vivere in un’altra dimensione. Chi si pone in cammino con lo scopo di spostarsi da un luogo ad un altro utilizzando le sue gambe fa una scelta di vita alternativa in un mondo che corre sempre più velocemente. È un modo, come tenti altri, di affermare la dimensione umana della propria esistenza e di collegarla ad epoche che, per quanto ancora vicine, non c’è più, almeno alle nostre latitudini e nei paesi ad economia avanzate.
Ecco perché sono in molti a sentire la necessità di recuperare tempo impiegando “tempo” per muoversi sui territori utilizzando, dove è possibile, strade, sentieri, tratturi … abbandonati all’oblio del tempo.
Il 2017 è l’anno dei “Cammini” e Unico ha già dedicato a questo argomento ampio spazio. Come sono stati molti gli articoli pubblicati negli anni precedenti che hanno raccontato sia il viaggio mio e di Gina sul “Cammino di Santiago” e sui tanti percorsi della nostra realtà.
Da tempo anche nel Cilento sono in tanti che si muovono in modo lento alla ricerca delle sensazioni e luoghi che possono restituire un benessere interiore che solo un’andatura tranquilla può rendere possibile: a piedi, in bicicletta, a cavallo, lasciandosi andare nei fiumi, volteggiando nell’aria con i parapendii o in mongolfiera …
In questi anni anche il Parco Nazionale del Cilento ha messo in campo alcuni progetti tesi a dare corso al turismo slow riprendendo l’antica via Istimica, Tre grotte e tre fiumi …
Altri, come Giuseppe Troncone a Bellosguardo, hanno ricominciato a fare il pellegrinaggio a piedi al Sacro Monte di Novi Velia. A Sanza da Sempre si continua a risalire e a scendere a piedi il Cervati in occasione della festa della Madonna della Neve il 4 agosto …
Io stesso da anni risalgo la Valle del Calore da Paestum al Cervati nella stessa occasione, una volta a cavallo, e da diversi anni a piedi.
Da un po’ di anni è stata tracciata la “via Silente” da percorrere in bicicletta: sono tanti i cartelli che “campeggiano” in ogni comune toccato.
C’è poi Vito Gerardo Roberto, appassionato ricercatore, che più volte ha scritto del fatto che il “Cammino da Gerusalemme a Santiago di Compostela” passava dal Vallo di Diano dove esistono tracce … io stesso ho trovato la croce simbolo di quel cammino a Tortorella e in altre contrade cilentane.
Bellissimo il racconto pubblicato su “Viaggi” in bicicletta da Enrico Caracciolo dell’escursione fatta con cinque amici da Paestum, Castelcivita, Sant’angelo a Fasanella, Roscigno, Sacco, Piaggine, Campora … fino a Vallo della Lucania, Palinuro e Marina di Camerota.
Si tratta di un elenco non esaustivo ma indicativo del fatto che nella nostra realtà c’è un grande patrimonio da portare alla luce di quanti hanno voglia e piacere di “muoversi” con tempi d’altri tempi.
Infine, è di questa settimana l’arrivo a Paestum di Vienna Cammarota, un’appassionata di “tutto” ciò che è natura, cultura e sport all’aria aperta. Ha voluto, lei stessa, tracciare un cammino sulle tracce di Goethe partendo dalla Germania con tappe in ogni luogo visitato dal grande scrittore passando per Paestum e destinazione Sicilia.
L’impresa, fatta in solitaria e tra innumerevoli difficoltà ma anche con l’aiuto di tante persone “trovate” strada facendo, l’ha portata felice fino alla città dei Templi che è parte di se stessa e che, giustamente, l’ha accolta con grande entusiasmo festeggiandola per la grande prestazione che ha dell’incredibile.
Anche in onore Vienna, abbiamo voluto dedicare questo numero di Unico ai “cammini” che ci passano accanto e che, solo per “incuria” o perché li ignoriamo, non sappiamo cosa farcene.