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    Percorso:Home»Attualità»Intervista a Nicola Di Stefano
    Attualità

    Intervista a Nicola Di Stefano

    Di La Redazione5 Giugno 201810 Min Lettura0 VisiteNessun commento
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    Gentile direttore, presenti la sua associazione ai nostri lettori.

    La Società Nazionale di Salvamento nasce a Genova nel 1871, come “Società Ligure di Soccorso ai Sommersi” poi divenuta “Associazione Ligure di Salvamento” e dal 1929 “Società Nazionale di Salvamento”. Nel 1876 con Regio Decreto viene eretta in Ente Morale e nel 1918 alla SNS viene conferito il compito di formare e comprovare a tutto il personale addetto agli stabilimenti balneari la prova di nuoto e primo soccorso. Nel 1929 il Ministero della Marina Mercantile autorizza la SNS al rilascio del “certificato di abilitazione all’esercizio del mestiere di Bagnino” diventando così la prima associazione al mondo riconosciuta alla formazione del personale addetto alla salvaguardia della vita umana in mare.. Attualmente la SNS ONLUS è Organo consuntivo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e Membro dell’ International Maritime Rescue Federation, contando circa 250 sezioni in Italia. Dal 2011 la SNS è consulente dell’Istituto Superiore di Sanità per i rapporti annuali sull’epidemiologia e annegamenti in Italia e nel 2012 rinnovato nel 2018, ha sottoscritto il protocollo d’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione, per l’inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado, l’insegnamento delle materie relative alla sicurezza della balneazione e primo soccorso. La sezione territoriale di AGROPOLI-CASTELLABATE viene fondata con assemblea dei soci in data 26-09-2011, verbale ratificato in data 14-10-2011 dal Consiglio Direttivo Nazionale della Società Nazionale di Salvamento con sede a Genova e che a mezzo lettera raccomandata del 22-12-2011, il Presidente nazionale ne dava comunicazione alle Istituzioniquali: Egr. Sig. Prefetto di Salerno, Egr. Sigg.ri Sindaci del Comune di Agropoli e Castellabate, dell’Autorità Marittima di Salerno– Agropoli – S.M. di Castellabate.

    La Sezione è iscritta al Registro Regionale del Volontariato con Decreto n°134 del 31/07/2014 diventando così ONLUS di diritto – è organizzata con una sede amministrativa ed una operativa, ha un direttivo composto da cinque elementi e dall’Assemblea dei Soci.

    Qual è l’area d’intervento e quali comuni sono interessati al servizio che effettuate?

    La Sezione opera sul territorio compreso tra il comune di Agropoli e quello di Castellabate.

    Lavorate solo in strutture private o avete convenzioni anche con i comuni che insistono sulla vostra area?

    Gli scopi e le finalità che la sezione persegue, sono volte oltre che alla formazione professionale di Bagnini di salvataggio, a un concetto più generale di sensibilizzazione dei cittadini rispetto ai pericoli provenienti dall’ambiente acquatico, come principio di auto protezione, alla protezione e alla conservazione dell’ambiente, nonché alla valorizzazione culturale del territorio. Diversi sono i progetti proposti come: attività di formazione rivolta alle scuole di ogni ordine e grado con progetti creati ad hoc per fascia d’età, oltre che progetti di natura operativa come: il progetto “Soccorso Nautico Costiero Città di Agropoli”, proposto e svolto dalla sezione, ma istituito dal Comune di Agropoli e coordinato dalla Capitaneria di Porto Guardia Costiera. Il progetto prevede l’utilizzo di moto d’acqua per il salvataggio, allestite conparticolari attrezzature utili al recupero dei pericolanti in mare e collegate mediante ricetrasmittente VHF alle postazioni di salvataggio a terra e ai mezzi di soccorso della Guardia Costiera. Lo stesso progetto prevede l’istallazione di colonnine di soccorso SOS ubicate presso calette e/o scogliere, dove non è possibile collocarvi postazioni di salvataggio dotate di bagnini e dove risulta impegnativo e a volte impossibile accedervi con mezzi di soccorso via terra (cala S. Francesco – Scoglio del Sale Cala Pastena di Agropoli). L’invio della chiamata di soccorso viene fatta direttamente dal bagnate testimone dell’incidente che grazie alla pressione del pulsante SOS della colonnina vengono allertati i mezzi di soccorso via mare. Inoltre dall’estate 2017 il progetto è stato potenziato con l’app “SNS soccorso balneare”, utile a inviare la chiamata di soccorso direttamente dallo smartphone. Ricordo inoltre che il numero telefonico gratuito di emergenza in mare è il 1530.

    Quali sono i compiti di un bagnino?

    Il Bagnino, ai sensi dell’articolo 359 “Persone esercenti un servizio di pubblica utilità” del Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398 “Approvazione del testo definitivo del Codice Penale”, adempie ad un servizio di pubblica necessità e risponde direttamente e personalmente del proprio operato in conformità agli obblighi previsti dalle Ordinanze di Sicurezza Balneare emesse dalle Capitanerie di Porto. Sostanzialmente il Bagnino deve sorvegliare lo specchio acqueo antistante la postazione, dove nel caso lo stesso Bagnino fosse in servizio presso una struttura privala, ha l’obbligo, di sorvegliare anche gli specchi acquei adiacenti alla concessione demaniale privata, nonché sorvegliare oltre le boe delimitanti lo specchio acqueo destinato alla balneazione. Il bagnino deve intervenire anche per incidenti e/o malori dei bagnanti intervenuti sull’arenile.

    Oltre a quello di vigilare, quali sono le altre mansioni delle quali si deve occupare?

    È illegale attribuire al Bagnino compiti oltre la sorveglianza. Lo stesso deve indossare una maglietta/canotta di colore rosso con la scritta in contrasto bianca “SALVATAGGIO”, per essere facilmente riconoscibile e possedere un fischietto.

    Come si fa a diventare operatori di salvamento a mare o in piscina?

    Per essere abilitati alla professione di Bagnino di salvataggio è necessario frequentare un corso di formazione, essere ammessi all’esame finale e superarlo.

    I requisiti per l’iscrizione al corso sono:

    – essere in possesso di capacità natatorie;
    – essere in idonee condizioni psicofisiche;
    – avere un’età compresa tra i 16 e i 55 anni;
    – essere cittadino italiano, dell’Unione Europea, o essere in possesso di permesso di soggiorno se cittadino extra UE.

    C’è differenza di preparazione tra i due ruoli?

    Non c’è differenza di preparazione tra i due ruoli, se non quella inerente alle nozioni di utilizzo del pattino di salvataggio previste per il Bagnino di salvataggio mare.

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    Quali sono i maggiori pericoli del mare della realtà in cui operate?

    I pericoli connessi alla balneazione sono diversi e se vogliamo considerare solo la componente mare, dobbiamo comprendere la tipologia di costa sulla quale siamo. Le nostre coste sono caratterizzate dalla presenza di correnti. In condizioni normali di mare agitato, negli specchi acquei antistati le spiagge – nella zona del bagno, grazie al frangersi delle onde, si sviluppano due tipi di correnti: la corrente di deriva che cammina parallelamente alla costa e la corrente di risacca o ritorno, che cammina perpendicolarmente alla costa. La prima è responsabile perlopiù dell’erosione costiera, ma la seconda; come la chiamano gli americani la rip current, è responsabile dell’85% dei salvataggi in mare. Sostanzialmente la corrente di risacca è un fiume d’acqua che scorre perpendicolarmente alla spiaggia verso il largo. E’ facile comprendere che un bagnate intrappolato nella risacca, viene velocemente trascinato verso il largo, e commettendo l’errore di nuotare inutilmente controcorrente perché la forza della risacca è maggiore della sua performance, entra in uno stato di panico, che gli impedisce di guadagnare l’arenile, ma ancor peggio di perdere la capacità di galleggiare, e quindi se non soccorso di annegare. Inoltre l’azione della risacca sul fondo sabbioso, crea dislivelli improvvisi, vere e proprie buche nella zona del bagno, pertanto questi tratti di mare sono pericolosi anche a mare calmo, almeno per chi non sa nuotare.

    E’ importante sfatare il mito dei “mulinelli”, inculcato “ovviamente a fin di bene” dalle nonne, mamme e affini. In condizioni normali di mare agitato (tsunami e placca terrestre che si sposta permettendo) NON ESISTONO RISUCCHI DI FONDO! (non esiste il mostro marino che tira giù dai piedi) LE CORRENTI CAMMINANO SEMPRE SUL PIANO ORIZZONTALE. Corrente di deriva – parallela alla spiaggia, corrente di risacca perpendicolare alla spiaggia. Altra cosa sono i movimenti delle acque a livello fluviale, del lago, ecc.

    E’ interessante invece sapere come comportarsi in caso si incappasse in una risacca.

    Mantenere la calma ed assumere un assetto di galleggiamento, per favorire la respirazione. Porsi in posizione laterale alla spiaggia e nuotare PARALLELAMENTE ad essa. Avanzare in acqua tanto quanto necessario per uscire dal canalone della corrente (generalmente sulle nostre coste il fronte di una buca è di circa 20mt ), e poi procedere verso riva, quindi perpendicolarmente e guadagnare l’arenile.

    La risacca è lunga tanto quanto la zona dei frangenti, per cui anche se non si dovesse procedere con la tecnica su descritta, il pericolante verrebbe trascinato al massimo fino al primo frangente fuori, ma mai sotto.

    Nel corso della vostra storia associativa, quante vite umane avete tratto in salvo?

    Nel corso degli anni diversi sono stati i Bagnini formati dalla sezione territoriale e molti di loro hanno praticato il mestiere procacciandosi il lavoro presso le strutture balneari presenti sul litorale. Ogni anno durante la stagione balneare si registrano interventi di salvataggio ad opera dei Bagnini, ma non è preciso stabilirne il numero.

    Quante volte, invece, avete dovuto prendere atto che non c’era più niente da fare?

    Fortunatamente è raro che un intervento di salvataggio in mare si concluda con l’intervento del 118 e ancor più raro che il pericolante non ce la faccia a sopravvivere. Solo il 10% dei soccorsi si risolve con l’intervento successivo del 118. Oggi c’è più cultura da parte della popolazione rispetto ai pericoli connessi alla balneazione e anche la formazione dei Bagnini ha avuto un’evoluzione positiva negli ultimi anni. Tuttavia è da considerare anche la componente relativa agli infortuni o ai malori, che potrebbero risolversi tranquillamente sulla terra ferma, ma presentandosi in ambiente acquatico, causanoil conseguente decesso per annegamento.

    Che consigli darebbe ai bagnanti prima di entrare in acqua?

    Essere consapevoli del proprio stato di salute e delle proprie capacità natatorie. Praticare la balneazione in specchi acquei sorvegliati da Bagnini e in presenza di bandiera bianca issata al pennone (la stessa indica: che il servizio di salvataggio è attivo e che le condizioni meteo marine sono favorevoli – bandiera rossa indica: o assenza del servizio di salvataggio, o che le condizioni meteo marine non sono favorevoli). Non praticare attività pericolose in acqua, come i tuffi, informarsi di eventuali pericoli presenti nello specchio acqueo antistante la spiaggia e osservare le prescrizioni contenute nell’Ordinanza di Sicurezza Balneare emessa dall’Autorità Marittima competente del Circondario.

    I genitori che accompagnano i bambini sulla spiaggia, che atteggiamento devono avere?

    Fermo restando la responsabilità genitoriale del proprio figlio, non è opportuno considerare il Bagnino “Babysitter”. Il consiglio da dare ai genitori è quello di vigilare, più che sorvegliare a distanza i propri figli. Vigilare consiste nell’essere presenti fisicamente nei pressi della zona del bagno del minore, potendo così eventualmente si dovesse verificare una qualsiasi problematica, intervenire prontamente nel prestare supporto al bambino.

    Se dovesse consigliare una spiaggia libera situata nell’area in cui opera la sua associazione, quale indicherebbe?

    Da anni ormai diversi Comuni rivieraschi nel Cilento approntano il servizio di salvataggio sulle spiagge libere, risultando così virtuosi sull’operato. Tuttavia nell’ultimo decennio la Città di Agropoli si è distinta in tale settore. Come già anticipato prima, le iniziative intraprese e le risorse impiegate dall’Amministrazione comunale sono importanti, non da meno sono le tecnologie innovative impiegate per il servizio di salvataggio. Grazie a questo sistema integrato di soccorso balneare dove a garanzia resta il coordinamento dell’Autorità Marittima Capitaneria di Porto Guardia Costiera, preposta alla salvaguardia della vita umana in mare, la spiaggia del Lungomare S. Marco, la Baia di Trentova e tutto il litorale costiero del Comune di Agropoli, risultano ben sorvegliate.

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