Una serata tra amici per confrontarsi sulla scelta fatta
“Devi venire da me! Siamo una ventina di ragazzi per discutere della mia probabile candidatura come consigliere regionale della Campania…” È Mimì Minella all’altro capo del telefono. Questo accadeva circa un mese fa …
Non prometto ciò che non sono quasi sicuro di poter mantenere e, siccome sono impegnato con amici originari di Rofrano arrivati dall’Australia per una visita a Piaggine, devo declinare l’invito. Tuttavia, il loro rientro a Rofrano avviene in tempo utile per la “festa” annunciata a casa Minella: così decido di recarmi anch’io puntuale nella sua bella abitazione costruita a Fonte di Roccadaspide, nei pressi del luogo dove ha vissuto da bambina Rita, moglie di Mimì.
“Siamo stati a Felitto per lungo tempo, ma poi è arrivato il momento in cui ha preso il sopravvento Fonte — spiega Rita — sia per far piacere a Mimì sia perché è molto più comodo per gli spostamenti.”
Arrivo in orario e trovo posto a ridosso del cancello. Avevo già visto la casa dall’esterno e, varcata la soglia, mantiene tutte le promesse. Rita è in ottima forma, alle prese con l’organizzazione del buffet, e poco dopo mi viene incontro Mimì, con il suo consueto e affabile sorriso.
Tra noi c’è sempre stato un legame di stima reciproca, costruito su oltre quarant’anni trascorsi nel mondo della scuola. Le nostre carriere si sono sviluppate lontane — la mia tra Varese, Roccadaspide e Capaccio Paestum; la sua tra Salerno e la Basilicata — fino ad arrivare oggi a sedere sulla poltrona che un tempo spettava ai Provveditori agli studi di Salerno. Infatti, tutti lo chiamano “il Provveditore”.
Una candidatura che nasce dal territorio
Mi trovo a casa dell’amico e collega perché gli è arrivata una proposta di candidatura nella Lega di Matteo Salvini. Mimì ha deciso di accettare l’invito di Attilio Pierro, deputato della Repubblica, già consigliere provinciale e regionale in Campania, e di Giuseppe Orlotti, sindaco di Giungano.
Gli amici, giunti a Fonte, affollano l’ampio terrazzo coperto. Ci conosciamo tutti, e la curiosità per la scelta di Mimì è palpabile. Ma al cuor non si comanda: l’atmosfera è festosa e sincera.
Con l’ingresso di Pierro, le voci si abbassano: è il momento dell’annuncio ufficiale. Mimì conferma la sua candidatura al Consiglio Regionale della Campania, ricordando come, da dirigente scolastico e oggi da “provveditore”, abbia sempre cercato di salvaguardare gli interessi del territorio, potenziando gli istituti affidati alla sua direzione, aumentando il numero di studenti e, di conseguenza, i posti di lavoro.

“La decisione di candidarmi nasce dal desiderio di fare ancora di più per la provincia di Salerno”, spiega Minella.
Pierro, nel suo intervento, sottolinea le ottime possibilità di successo del candidato: “Con Mimì faremo squadra, io sarò con lui in ogni incontro sul territorio”. Il suo discorso tocca temi locali, evitando volutamente i grandi argomenti della politica nazionale leghista.
Segue l’intervento di Giuseppe Orlotti, che rivendica la “primogenitura” della proposta: “Sono stato io il primo a convincere Mimì a fare il passo decisivo, passando dal servizio allo Stato al protagonismo diretto nella vita politica”.
Gli amici e il territorio
A prendere la parola è anche Mario Miano, decano della politica della Valle del Calore e di Capaccio Paestum, già consigliere provinciale, imprenditore nel settore castanicolo e figura politica storica della zona. “Sono qui perché Mimì è un uomo del fare — afferma — lo ha dimostrato in tutti gli anni di impegno per la crescita della nostra comunità”.

Poi interviene Gino De Vita, collega di lunga data di Minella a Roccadaspide, che ricorda come grazie a lui il polo scolastico della città sia riuscito ad ampliare iscrizioni e opportunità di lavoro.
Colpisce, tuttavia, un’assenza nei discorsi: nessuno nomina il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Un silenzio che pesa, segno di una progressiva disattenzione verso un patrimonio naturale e culturale di enorme valore, oggi troppo spesso dimenticato.
Una serata tra politica, amicizia e speranze
Gli applausi accompagnano i vari interventi, con il padrone di casa che raccoglie il consenso più caloroso. Intanto la cucina sforna pizzette, crocchette, salumi e formaggi, mentre tra sorrisi e brindisi si riaffaccia la speranza di un futuro migliore, che però somiglia fin troppo al nostro passato remoto.

In tutto ciò, Mimì Minella — partito da Felitto e arrivato ai vertici dell’amministrazione scolastica — si conferma un uomo capace di rimanere sul territorio, mantenendo salde le radici e la visione.
Lo saluto con affetto sull’uscio di casa, augurandogli ogni successo.
Perché in questo mare in tempesta, Mimì ha dimostrato di saper nuotare con disinvolta certezza e abilità diplomatica.



