La folla silenziosa di persone che “occupa” il tratto di strada della famigerata SS 166, che va dalla cappelletta di San Michele alla chiesa di San Giuseppe di Fonte, fa impressione!
Le fiaccole che si accendono, man mano che i parcheggi adiacenti all’incrocio, che porta alla Cappella di San Michele e che man mano si riempiono, diventano sempre più numerose.

Le bocche sono cucite, gli atteggiamenti sono dimessi, solo gli occhi come “periscopi” sui colli si allungano a scrutare il corteo per cercare tra i presenti gli amici, i parenti o qualcuno arrivato dal capoluogo.
I vigili urbani, coordinati da Michele D’Angelo fanno fatica a contenere la “gente” negli spazi a destra e sinistra della strada; gli automobilisti di passaggio fanno fatica a capire il perché dell’assemblamento!

Sono da poco passate le 21:00 quando il corteo si mette in movimento, lento e silenzioso, sulla corsia destra dell’arteria che collega Capaccio Paestum ad Atena Lucana (le SS 18 e 19) passando per Roccadaspide e scivolando nella valle fino a scavalcare il fiume Calore.
I passi sono corti, gli sguardi puntati a terra, gli stati d’animo si accavallano senza avere il tempo di “riflettere”; il buio esalta le luci flebili delle torce … i pensieri seguono i sentimenti che tornano alla mente e si affastellano con quelli che percorrono a ritroso i fatti fino a fermarsi al giorno dell’incidente e a quello dei funerali di Luca Minella.
Luca Minella è morto in un incidente stradale, il 21 marzo del 2025, a causa dell’alta velocità di un’auto che ha investito la sua. L’incidente, che ha provocato la morte anche di Samuele, conducente, dell’altra auto, ha causato gravi danni anche al passeggero che gli stava accanto.

Mi sorprendo ad osservare un papà che passa la mano sui capelli del figlioletto che gli cammina un passo avanti. Fotografo la folla che, silenziosa, procede sulla strada preceduta dai giovani amici di Luca che sorreggono cartelli sui quali sono incise frasi disperate per quanto sono toccanti.
In testa al corteo c’è la famiglia di Luca … la mamma Maria Scorziello, il papà Vito, la sorella Carmen e il fratello Raffaele; la parte religiosa dell’evento è affidata a don Eros, parroco di Trentinara; in chiesa attende l’arrivo del corteo il parroco di Fonte Don Luigi Quaglia.
La sosta nel luogo dell’incidente consente ai vigili di smaltire il traffico veicolare “ordinario” delle automobili che risalgono o discendono da e verso la Valle del Calore.
Ormai è già buio! Le fiaccole brillano come stelle nella notte e, per come sono ammassate nelle mani dei partecipanti, illuminano i visi dei tanti giovani che hanno risposto in massa al grido di dolore lanciato dalla famiglia di Luca.
Don Eros, ricorda l’incidente, invita a pregare tutti i presenti e poi si incammina verso la chiesa di San Giuseppe. Come accade spesso quando la funzione religiosa è molto partecipata, le automobili sono parcheggiate sul margine della strada e sul piazzale antistante l’ingresso. Dentro, i posti a sedere tutti occupati; i collaboratori di Don Luigi provvedono ad implementarli con l’aggiunta di sedie prelevate nelle stanze retrostanti l’altare utilizzate per dare lezioni di catechismo ai bambini.
Il silenzio continua a dominare tra i partecipanti alla funzione e, se si considera che la maggioranza sono giovani, è un fatto del tutto straordinario.
Sono gli stessi giovani che hanno reso la cerimonia memorabile!
Il loro numero è impressionante e dimostra che Maria, la mamma di Luca, ha saputo trasmettere una forte carica emozionale nel voler ricordare, a distanza di tre mese, la perdita di suo figlio e lanciare un segnale a chi di dovere di non stare a guardare, ma agire!
La liturgia della Santa Messa celebrata da Don Eros, assistito da Don Luigi Quaglia, si snoda secondo i canoni previsti … il celebrante, nel suo commento al passo del Vangelo scelto per l’occasione, pronuncia parole appassionate e vibranti come il tono della sua voce. Esse sono indirizzate ai familiari e agli amici di Luca: “… se il male non dovesse produrre il bene, allora la sofferenza che provoca sarebbe stata inutile! …”
La messa finisce in silenzio.
Nessun saluto formale alla famiglia che romperebbe il clima di raccoglimento che domina l’evento. Giovani fanno decollare tre lanterne spinte verso il cielo dal calore del fuoco e si lanciano, metaforicamente all’inseguimento di Luca che, però è già altrove …
Ma per chi ha voglia di continuare a “fare” qualcosa di utile che possa “fermare o almeno limitare i danni” provocati dalla catena di incidenti che si verificano sul tratto di strada che attraversa Fonte, può farlo mettendosi in contatto con il comitato che ha assunto l’impegno di sostenere la necessità di trovare il modo per far rispettare i limiti di 50 Km orari sulla SS 166
Infatti, già da tempo, è attivo un comitato Sicurezza sulla SS 166, che si è dato il compito di richiamare l’attenzione di chi ha il dovere di far rispettare i limiti di velocità sulle strade che percorriamo tutti i giorni!
In particolare, l’iniziativa riguarda la SS 166 che collega, passando per il passo della Sentinella, la SS 18 che passa da Capaccio Paestum, alla SS 19 che passa da Atena Lucana.
Molti dei cittadini che hanno sfilato lunedì 23 giugno hanno sottoscritto la petizione indirizzata ai sindaci di Roccadaspide e Capaccio Paestum con la richiesta di assumere ogni iniziativa con il Prefetto e il Presidente della provincia di Salerno, in grado di indurre gli automobilisti a rispettare il limite di velocità “imposto” dall’ANAS di 50 Km orari.
Già e strano che debbano essere i cittadini a richiedere il rispetto di un “precetto” che è stato ritenuto necessario dal gestore e da chi si occupa della manutenzione della strada. Ma è ancora più incomprensibile che chi ha posto il limite non si preoccupi per niente di farlo rispettare in modo sistematico e non con posti di controllo temporanei e occasionali!
Sono oltre 3600 le firme raccolte, e sono stati soprattutto i giovani a farsi carico di chiedere ad amici e parenti di sottoscrivere la richiesta indirizzata a chi di competenza.
La conferma che non sono state raccolte firme sull’onda dell’emozione di quanto accaduto a Luca, sta nel fatto che la “fiaccolata” organizzata è stata la più partecipata manifestazione che si sia mai vista nella contrada di Fonte a memoria di chi l’ha vissuta.
Ecco perché, chi può intervenire nel merito sulla installazione di misuratori di velocità nel tratto che va da Capo di Fiume a località Taverna, dal Km 3 al Km 13, della SS 166, lo faccia subito.
Le istituzioni che sono state chiamate in causa, non perdano nemmeno un giorno di tempo per dare seguito alla richiesta protocollata nei due comuni.
Un altro incidente sulla SS 166 sarebbe un colpo troppo fragoroso per non provocare, oltre alla disperazione, anche la perdita di credibilità delle istituzioni che dovrebbero agire.
Allo stesso tempo, comporterebbe una disillusione talmente forte tra chi crede ancora che rispettare le regole sia un dovere quando si è soggetti passivi e un diritto quando esercita il diritto attivo.