Riveviamo e pubblichiamo la presa di posiszione di un imprenditore di Auletta

Amedeo Monaco, imprenditore di Auletta, si schiera a favore del Biodigestore che produrrà Metano

SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO AL COMUNE DI AULETTA RISPETTO ALLA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO A BIO METANO NEL TERRITORIO DI AULETTA STESSA.

Ambiente
Cilento domenica 21 gennaio 2024
di Amedeo Monaco
Immagine non disponibile
Biodigestore in costruzione ad Albanella © Settimanale Unico

Gentilissimi qualche giorno fa, come conduttore di azienda agricola con terreni nei comuni di Auletta e
Petina, ma non solo, ho sentito il dovere di partecipare ad un incontro pubblico in Auletta dove si è illustrato
il progetto di un impianto per la produzione di bio-metano attraverso la digestione di biomasse (reflui
zootecnici e sanze, ossia scarti della molitura delle olive) a regime detto impianto dovrebbe produrre circa
500 metri cubi/ora di gas metano da immettere in rete ed un significativo (probabilmente utile a soddisfare
grandissima parte delle necessita del nostro territorio) quantitativo di fertilizzanti, ammessi anche in
agricoltura biologica, fertilizzanti che sono, sostanzialmente, il residuo ricavato dalla digestione delle
biomasse, sinteticamente in detto impianto entrano “biomasse attive” vengono digestate in apposite vasche
ed a valle della lavorazione si ottiene, appunto, bio-metano e fertilizzanti (che, come da proposta dell'azienda
proponente, saranno forniti in maniera del tutto gratuita agli agricoltori).
La mia posizione rispetto alla possibilità di realizzazione di detto impianto è stata inizialmente “neutra”
riscontrando l'esigenza di approfondire e comprendere, per quanto possibile, termini e condizioni, pro e
contro di questo genere di impianti, dopo avere massimizzato le informazioni, anche osservando le
realizzazioni di impianti similari in tutto il mondo e più specificatamente anche nei territori limitrofi, ad
esempio Serre ed Albanella dove 2 impianti del genere saranno realizzati, ritengo che questa sia una grande
occasione per il comune di Auletta e per quelli vicini, non esistono criticità oggettive per queste iniziative
che, se gestite nella maniera ottimale, non hanno alcuna ricaduta negativa per il territorio, la digestione in
vasche chiuse non dovrebbe consentire la fuoriuscita di alcun miasma se non in misura del tutto tollerabile,
l'ubicazione individuata, molto vicina a uno svincolo autostradale, ossia quello di Buccino della basentana ed
alla alla SR19 ter, insieme con la realizzazione di una nuova viabilità ad uso esclusivo di detto impianto
ridurrà al minimo l'impatto dei trasporti su gomma necessari a trasferire le biomasse in impianto.
Tuttavia nonostante i vantaggi oggettivi per le comunità del nostr territorio ho assistito, durante l'incontro
citato, ad uno spettacolo vergognoso, protagoniste l'ignoranza e la improvvisazione, in cui pochi agitatori,
gente spesso nemmeno di Auletta, è riuscita a carpire la buona fede di alcuni abitanti (pochi per la verità) del
territorio strumentalizzandoli, al fine di scagliarli contro l'amministrazione (anche con la complicità di
qualche piccolo esponente della “politica” locale) comunale e l'azienda realizzante tutto ciò utilizzando,
anche, argomenti diffamatori ed improvvisati, addirittura abbiamo sentito parlare di soggetti coinvolti come
investitori, peraltro non presenti, e questo già di per se descrive la correttezza dei comportamenti, che
avrebbero a carico presunte procedure per evasione fiscale (e quindi ? mi verrebbe da dire) ma che nulla
hanno a che fare con questa iniziativa, evidentemente al solo scopo di adombrare dubbi e sospetti,
atteggiamento questo del tutto intellettualmente disonesto.
Anche nei confronti della Amministrazione Comunale di Auletta sono state mosse critiche infamanti e
pretestuose, il Sindaco e la sua amministrazione sono stati oggetto di attacchi indecorosi ed ingiusti, posto
che questi hanno il solo scopo di realizzare qualcosa di vantaggioso e positivo per la comunità,
atteggiamenti, questi, tendenti evidentemente a perseguire solo finalità politiche locali di piccolo cabotaggio
proprie di piccoli uomini .
Da parte di questa piccolissima parte di facinorosi, impreparati e sconnessi dalle realtà che in tutto il mondo,
ed anche in Italia, vedono la realizzazioe di impianti del genere come la normalità, non è venuta fuori una
proposta sensata e/o un idea concreta sul come potere affrontare le uniche due possibili criticità, comunque
presunte, che sono, una rispetto il “controllo di gestione” e l'altra più aleatoria come la disponibilità delle
biomasse, a detta loro insufficienti, nel range chilometrico entro il quale detto impianto è considerato
sostenibile.
In merito a ciò ritengo che l'approccio corretto sia quello di individuare soluzioni amministrative,
giuridicamente percorribili, con il fine di garantire un efficace “controllo di gestione” utile ad assicurare la
funzionalità ottimale dell'impianto, prevedendo (come peraltro garantito dall'azienda realizzante) l'utilizzo
esclusivamente di biomasse zootecniche e vegetali, immaginando come forma aggiuntiva ed ulteriore di
controllo, perenne e continuativa, da parte delle amministrazioni coinvolte la nascita di una partnership
pubblico/privata, condizione questa da porre direttamente al soggetto realizzante della cui natura discutere
con lo stesso, rispetto invece alla, sempre presunta, problematica relativa alla disponibilità, in loco, delle
biomasse lo stesso soggetto pubblico/privato potrebbe, questo si in un ottica di economia circolare, (come
avviene in tutto il mondo) rendersi soggetto attivo nella individuazione, e poi incentivazione, del carico di
UBA residualmente disponibile che certamente è possibile incrementare, penso alla realizzazioni di nuovi
allevamenti, naturalmente non a stabulazione fissa ma al contrario, a stabulazione libera dove comunque si
può garantire la produzione di importanti quantitativi di reflui allevando nel contempo capi di razze dalle
carni pregiate (cui eventualmente associare, finalmente, un marchio di provenienza e garanzia, come avviene
in tante parte del nostro paese).
È inoltre strabiliante la ignoranza dei fatti contemporanei da parte di questi pochi facinorosi che, pur vivendo
nel nostro medesimo contesto non hanno avuto contezza dell'aumento del costo del gas metano (e di
conseguenza della energia dell'inflazione etc etc) a causa degli effetti della guerra in ucraina aumenti fino a
dieci volte il costo a metro cubo ante guerra, e di conseguenza non si rendono conto della importanza di
avere impianti del genere che se, forse, in condizioni di normalità del mercato non sono particolarmente
competitivi, rispetto al gas importato a basso prezzo, al contrario in caso di “turbolenze” (vedi distruzione
nord steam) diventano non importanti ma vitali, questo ragionamento vale anche per la disponibilità di
concimi e ammendanti di cui chi lavora in agricoltura ha potuto negli ultimi mesi osservare l'aumento
esponenziale dei costi sempre dovuti alla guerra.
Una riflessione a parte merita anche un “sindaco paperino” di un comune confinante che ha inteso, anche lui,
sfruttare il momento per un po' di visibilità pelosa ed a basso prezzo questo Signore il cui comune ha un'area
industriale a confine con il Comune di Auletta bene farebbe ad occuparsi dei danni ambientali potenziali che
la sua area industriale potrebbe arrecare non solo ad Auletta ma a tanti comuni vicini, per questo mi sento di
rivolgere un appello alla amministrazione comunale di Auletta affinché si faccia tutto quanto in suo potere al
fine di richiedere maggiori controlli sulle attività di quella area industriale e sulle attività in essa svolte che in
alcuni momenti sembrano non essere perfettamente compatibili con il contesto agricolo circostante.
Alla luce di tutto ciò non si può non rivalutare positivamente l'azione politica, lungimirante e amica del
territorio, della amministrazione Pessolano che ha esclusivamente cercato di fare il bene della propria
comunità e che forse l'unica colpa che ha è di non stare difendendo in maniera ottimale una giusta intuizione,
troppo timorosa di doversi confrontare con “rigurgiti di grillismo” emessi da qualche orfano del “m5scemi”
che, evidentemente sostenuto fino ad oggi dal reddito di cittadinanza, non ha a cuore le sorti del territorio,
non è nato qui e non coltiva identità e tradizioni di questo territorio, non ha in debita considerazione il futuro
di queste aree ed agita lo spettro della protesta sperando forse un giorno di tornare, grazie a queste posizioni
da trogloditi, al reddito di cittadinanza per tutti, in conclusione l'invito più importante è da rivolgere alla
parte sana dei protestanti, certamente in buona fede, è quello di non farsi strumentalizzare, di pretendere, si,
che le innovazioni come questa siano compatibili e non impattanti per il territorio e continuare al tempo
stesso ad essere sentinelle del territorio ed anime critiche ma propositive al fianco dei propri amministratori,
guardando al futuro con speranza chiedendosi cosa poter fare per migliorare queste innovazioni che
rappresentano soluzioni positive per il territorio.
 

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