In quei tempi ero di 'casa' a Laurino dove, a differenza di Piaggine, c'era una vita sociale che vedeva protagoniste tutte le generazioni e senza distinzione di sesso

Teatro di Laurino, il soprano Maria Pia Garofalo che meritava gli applausi di una platea al completo

Lo spazio che partiva dalla prima curva davanti alla sede del comune e arrivava alla fontana situata all’ingresso del paese di fronte all’hotel “la Rupe”, che si allungava fino a via Collegiata, comprendeva l'intero arco generazio

Spettacolo
Cilento domenica 10 marzo 2024
di Bartolo Scandizzo
Prima del concerto
Prima del concerto © Settimanale Unico

Sono tornato a Laurino dopo molto tempo...

L'ho fatto per assistere al concerto che ha visto protagonista Maria Pia Garofalo presentata da Antonella Casaburi nel bel teatro del '700 che è un pezzo raro della centenaria storia del paese.

La ristrutturazione fatta in epoca recente, mentre era sindaco Gaetano Parente, ha consentito all'altra Valle del Calore di colmare un buco culturale che non è stato mai colmato dalle ristrutturazioni di molti edifici storici che pure sono state fatte.

L'unicità del teatro di Laurino viene dal lontano blasone del ducato di Laurino ma anche dalla storia recente...

Tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta, l'unico evento teatrale a cui ho assistito era la rievocazione della vita di Sant'Elena, la patrona del paese.

Per il resto l'ampia platea era utilizzata per feste di matrimoni, compleanni ed altri momenti di aggregazione sociali e politici ...

In quei tempi ero di 'casa' a Laurino dove, a differenza di Piaggine, c'era una vita sociale che vedeva protagoniste tutte le generazioni e senza distinzione di sesso.

Lo spazio che partiva dalla prima curva davanti alla sede del comune e arrivava alla fontana situata all’ingresso del paese di fronte all’hotel “la Rupe”, che si allungava fino a via Collegiata, comprendeva l'intero arco generazionale.

Ogni giorno era una festa e avevamo la "presunzione" che potesse durare all'infinito!

Per me, come per tanti altri, finì con l'esame maturità... ma ebbe, però, uno strascico quando, frequentando il secondo anno all'ISEF a Napoli, ottenni una supplenza per insegnare all'istituto tecnico.

Fu un'appendice piacevole che si concluse con la fine dell'anno scolastico... Poi, mi sarei trasferito a Varese dove feci "comunella" con Teresa Sarnicola ed Enrico Schiavo due dei tanti amici che avevo a Laurino.

Dopo vent'anni tornai nella terra de padri e ripresi a frequentare Laurino che era diventato un punto fermo della strategia messa in campo dal Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni.

Furono Domenico Nicoletti e Vincenzo La Valva, con Romano Gregorio a fare di Laurino un laboratorio di idee da cui scaturivano progetti su come fare emergere le aree interne dal grande sonno in cui vegetavano da tempo.

Fu finanziata la ristrutturazione del palazzo ducale e restaurata l’antica chiesa situata ai piedi della salita, rimesso a nuovo il convento di Sant’Antonio verso e dato il via al restauro del teatro.

Io stesso organizzai a Laurino due edizioni del corso di giornalismo ambientale richiamando nell’alta Valle del Calore colleghi da tutta la regione e dal resto d’Italia. L’allora sindaco, Gaetano Pacente, oggi presidente della Pro Loco, fece da mallevatore dell’intera iniziativa facilitando il compito a chi organizzava, facendo sentire a casa chi era ospite e incoraggiando la messa in campo di progetti tesi a porre Laurino al centro della scena.

Con l’apertura del teatro al pubblico spettatore desideroso di assistere ad eventi teatrali e a spettacoli che gli restituirono la sua funzione originale ci fu una corsa a chi si prodigava di più per riempire di contenuti lo spazio rinato richiamando artisti con proposte concrete. Così fu che riuscimmo ad organizzare anche una stagione teatrale destinata agli alunni delle scuole primarie. Furono molti i docenti attratti dalla singolarità di teatro situato nel cuore del parco che convinsero alunni e genitori a risalire la Valle del Calore fino a Laurino: l’inimmaginabile si stava concretizzando e fu subito un successo.

Ecco perché sono rimasto molto sorpreso del fatto che, arrivato l’8 marzo del 2024 in via Collegiata per assistere al Gran galà lirico in ricordo delle donne vittime di violenza, mi sono molto meravigliato della scarsa presenza del pubblico.

Eppure, lo spettacolo, coordinato dalla bravissima Antonella Casaburi, che ha presentato i protagonisti, per assistere al concerto che vedeva protagonista La soprano Maria Pia Garofalo; Anna Squitieri, al pianoforte; la poetessa Angela Furcas; la ballerina, Lucia Iacobelli unitamente alle coreografe Teresa Tamburrino e Valeria Iacobelli.

Eppure, il fatto che la serata era stata organizzata per richiamare l’attenzione sulla problematica delle violenze perpetrate nei confronti delle donne.

Eppure, nella stessa serata il programma era dedicato all’anno “pucciniano” in ricordo del grande musicista italiano.

Evidentemente, non è bastato l’attivismo di Gaetano Pacente sostenuto della presidente dell’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) per “sradicare” dalle poltrone di casa un numero sufficiente di Laurinesi per riempire platea e gallerie del bel teatro di Laurino.

Chi ha potuto presenziare, però, è tornato a casa contento di aver potuto assaporare, unitamente al concerto, l’atmosfera d’altri tempi che il bel teatro che ha fatto la storia di Laurino che fu un ducato ascoltato alla corte dei Borboni nella Napoli monarchica.

Per cui, grazie ad Antonella Casaburi, a Maria Pia Garofalo, Anna Squitieri, Angela Furcas; Lucia Iacobelli, Teresa Tamburrino e Valeria Iacobelli per averci donato una serata fuori dal comune.

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I commenti degli utenti
  • Anna Maria Pipolo ha scritto il 11 marzo 2024 alle 10:55 :

    Mi dispiace di non esserci stata, ero a Salerno e non lo sapevo, altrimenti non sarei mancata. Iniziativa molto bella, spero si ripetano eventi così importanti, per dare il giusto risalto ai nostri paesi e alla cultura centenaria da cui veniamo. Rispondi a Anna Maria Pipolo

  • Rosetta Di Renna ha scritto il 11 marzo 2024 alle 10:08 :

    Penso che la scarsa presenza sia dovuta anche alla diminuizione dei residenti ,al periodo ma soprattutto all'appiattimento della società tutta ed in particolare dei giovani dal 2020 ad oggi ed ancora perdurante. Rispondi a Rosetta Di Renna

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