Cronaca di un incontro politico a Paestum, tra passato e futuro del centrosinistra salernitano
Federico Conte è un politico già “fatto” — cresciuto a “pane e politica” con il padre Carmelo Conte, già ministro della Repubblica e figura di riferimento del potere democristiano prima e socialista poi, in provincia di Salerno e in Campania.
Non ho resistito all’invito, giuntomi sia dal “padre” sia dal suo staff, a partecipare a un incontro elettorale convocato presso il Coral Beach Paestum, una bellissima struttura di recente costruzione di proprietà di Maurizio Franco e Marco Galardi, nella Città dei Templi.
Arrivo con Gina all’ingresso dell’hotel, che si presenta illuminato a festa, quando sono ancora pochi gli invitati che hanno accettato di partecipare al via della campagna elettorale che vede Conte candidato tra le fila del Partito Democratico per un posto nel Consiglio Regionale della Campania.

📜 Una carriera politica di lungo corso
La storia politica di Federico Conte è di tutto rispetto.
Alle elezioni regionali in Campania del 2015 è candidato in consiglio regionale con il PD, nella circoscrizione della provincia di Salerno, ottenendo oltre 14.000 preferenze, senza però essere eletto.
Nel marzo 2017 lascia il PD per aderire ad Articolo Uno, il movimento fondato da Pier Luigi Bersani, Massimo D’Alema e Roberto Speranza.
Nel 2018 viene eletto deputato alla Camera nelle liste di Liberi e Uguali, nella circoscrizione Campania 2.
Nel corso della legislatura ricopre ruoli di rilievo: membro della Commissione Giustizia, componente del Consiglio di Giurisdizione, della Giunta per le autorizzazioni, e infine segretario della II Commissione Giustizia.
Termina il proprio mandato parlamentare nel 2022.
🗣️ L’incontro di Paestum
Siamo in pochi ad essere arrivati con un leggero anticipo sull’orario, così abbiamo modo di veder sfilare molti amici e sostenitori accorsi al richiamo di Conte padre e figlio per la nuova avventura elettorale.
Sono volti noti della vita politica e sociale di Capaccio Paestum, con una predominanza di persone originarie di Piaggine, il paese dal quale, negli anni del dopoguerra, molti si stanziarono oltre il Sele, nel comune di Eboli, stanchi di transumare ogni anno dai pascoli estivi alle falde del Cervati.
Baci, abbracci e sorrisi di circostanza riempiono la hall dell’hotel, mentre la sala allestita per l’incontro si avvicina al tutto esaurito.
Quando inizia il programma, i posti a sedere sono occupati per circa il 70%.
Sul palco, accanto a Federico Conte, siedono Mauro Gnazzo, che introduce l’incontro, e i consiglieri comunali Gian Marco Scairati e Antonio Mastrandrea, che gli dichiarano pubblicamente il loro appoggio.
🌍 Visione e proposte
Nel suo intervento, Federico Conte ripercorre la sua esperienza nelle istituzioni, rivendicando di aver sempre avuto a cuore una politica basata sulla concretezza dei problemi, capace di individuare le criticità e trasformarle in leve di sviluppo per la provincia di Salerno e l’intera regione.

Il candidato delinea un progetto politico che parte dall’area vasta provinciale e si estende alla pianura del Sele, immaginando una visione strategica del Mezzogiorno fondata sulla collaborazione tra le regioni del Sud.
Propone un “sindacato del Sud” capace di mettere in rete i grandi porti di Napoli, Gioia Tauro, Taranto e Bari, per intercettare i traffici delle merci che, dal Canale di Suez, attraversano il Mediterraneo e giungono fino ad Amburgo.
Già in passato, durante la campagna elettorale per il Parlamento, a Sapri, insieme al padre Carmelo, aveva proposto un ambizioso progetto di rete dei Parchi Nazionali del Sud — Cilento, Pollino e Aspromonte — come piattaforma unitaria di sviluppo turistico, ambientale e culturale.
Un’idea visionaria, mai realizzata, ma che avrebbe potuto restituire dignità e peso politico a un’area storicamente marginalizzata.
🏞️ Il richiamo al Cilento
Conte accenna anche al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e alle aree protette di Santa Maria di Castellabate e Costa degli Infreschi.
Tuttavia, manca un passaggio critico: ricordare come gli investimenti miliardari che lo Stato ha riversato sull’area più grande d’Europa abbiano prodotto risultati modesti, frutto del “basso cabotaggio” di una classe politica mediocre degli ultimi dieci anni.
Bisogna però riconoscerlo: Federico Conte ha una visione.
Per quanto possa apparire fuori portata nella realtĂ che conosciamo, offre almeno uno sguardo ampio, una prospettiva che prova ad andare oltre le piccole logiche clientelari e le prebende elettorali che troppo spesso soffocano il territorio.
🍷 Epilogo conviviale
La serata prosegue tra i tavoli del buffet offerto da Maurizio Franco, dove imprenditori, professionisti e cittadini di Capaccio Paestum si confrontano sulle idee emerse durante l’incontro.
Un momento di politica “vera”, di discussione e condivisione, come se ne vedono ormai di rado.



