Come pregare
Breve riflessione di Lucia Garifalos sul Vangelo
Questa domenica la parabola, narrata solo dall’evangelista Luca, ci offre una preziosa lezione su come pregare.
Un fariseo e un pubblicano salgono al tempio, uniti dallo stesso desiderio: pregare. Ma la qualità delle loro preghiere è profondamente diversa.
Il fariseo, in piedi, recita un monologo con se stesso. Esalta la propria capacità di adempiere a tutte le prescrizioni della Legge, ringrazia Dio di non essere come gli altri uomini — ladri, ingiusti — e, in particolare, come quel pubblicano che gli sta vicino.
Giudica gli altri per esaltare sé stesso. Si vanta delle sue pratiche religiose e si considera giusto, pio, meritevole. Non attende grazia o perdono, ma soltanto una ricompensa proporzionata alla sua condotta.
Questa mancanza di umiltà, però, lo rende paradossalmente peccatore.

Il pubblicano, invece, si inginocchia, abbassa lo sguardo, prova vergogna per la vita che conduce. Non ha meriti da mostrare né confronti da fare.
Ammette le proprie colpe e chiede perdono. La sua preghiera è breve, ma piena di fiducia: si rivolge a Dio con umiltà, consapevole che il Signore ascolta chi confida nella Sua misericordia.
Questo atteggiamento lo trasforma: torna a casa rinnovato, deciso a cambiare vita.
È questa la preghiera che Dio preferisce.
Senza umiltà, senza la capacità di riconoscere i propri peccati e la propria fragilità umana, non si può raggiungere la salvezza.
La nostra vita sarà gradita a Dio e davvero fruttuosa solo se ci porta a frequenti atti di pentimento e a un amore sincero verso gli altri.
Sarà invece sterile se ci fa sentire sicuri dei nostri meriti e ci spinge a giudicare gli altri con severità.
Domande per il cuore
Come preghiamo noi?
Siamo capaci di pregare con la stessa umiltà del pubblicano?
Parliamo al Signore con il cuore, condividendo con Lui speranze e paure?
Lasciamo che entri nei nostri pensieri, nei gesti quotidiani, nei sogni che coltiviamo?
Sappiamo ringraziare per i doni che riceviamo?
Ci poniamo davanti a Dio come bisognosi del Suo perdono e del Suo amore, o come persone che vantano i propri meriti?
Un esame di coscienza andrebbe fatto.
E, come sempre, santa domenica in famiglia.



