La scuola sempre più accessibile e inclusiva. Stanziati oltre 18,6 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche
Nel nostro Paese, dal 1977, sono state abolite le scuole speciali, gli indirizzi scolastici esclusivamente riservati ai disabili. Dal 1975 ad oggi si sono succeduti diversi interventi normativi a favore dell’inclusione degli studenti con disabilità. Il primo è datato 1975, a firma Falcucci. Allora il documento pose l’Italia all’avanguardia e sancì per la prima volta nella storia scolastica il diritto per tutti i bambini con disabilità, a ricevere una educazione e istruzione adeguate alle loro capacità. Con la norma Falcucci si iniziò a gettare la semente della Legge 517/1977, si trovano in effetti nell’azione politica di allora i principi ispiratori dell’architrave della scuola italiana della seconda metà del Novecento, la norma che ha posto l’infrastruttura di un modello educativo italiano unico al mondo.
Seguì, dunque, la legge Malfatti (Legge 517/1977), una norma che metteva in discussione e aboliva le classi differenziali. La norma inseriva i disabili nelle normali classi, costituite da non più di 20 iscritti, con il supporto di insegnanti specializzati, con le eventuali “forme particolari di sostegno secondo le rispettive competenze dello Stato e degli enti locali preposti”. Non più separazione, ma inclusione. Ulteriori Sentenze, Leggi, Linee guida sull’integrazione scolastica si sono succeduti a questi interventi: la Sentenza della CC n 215 (1987), la Legge 104/92, le linee guida sull’integrazione degli alunni con disabilità del 2009. A questi le novità legislative recenti: La Buona scuola (Legge 107/2015) e i suoi rispettivi Decreti attuativi Dlgs 66/2017 e Dlgs 96/2018. L’inclusione scolastica degli alunni disabili è oggi, nel nostro Paese, un principio stabilito dalla Costituzione. Tanti progressi normativi sono stati fatti negli ultimi decenni. Attualmente, malgrado il favorevole riscontro di ampi sviluppi, diversi sono i punti critici per una scuola veramente inclusiva
La situazione attuale degli alunni con disabilità nella scuola, come da nota Asnor, con riferimento all’ISTAT (febbraio 2025), fotografa questa situazione: “..Gli alunni con disabilità che frequentano le scuole sono ancora in crescita (poco più del 3% rispetto al totale), questo soprattutto a causa di un accesso più facile alle certificazioni e di una maggiore riconoscibilità rispetto al passato. Al 59% di loro ancora non viene garantita una continuità didattica, mentre il 66% non partecipa alle gite con pernottamento. Per quanto riguarda il divario tra Nord e Sud del paese, mentre nelle regioni settentrionali la media di assistenza settimanale è pari a circa 12 ore, al Sud scende di ben due ore. Ad oggi, purtroppo, risultano ancora tante le barriere fisiche presenti nella scuola italiana. Da recenti dati ISTAT soltanto il 41% degli edifici scolastici risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria. Il Nord è messo meglio. Si riscontrano valori superiori alla media nazionale (44% di scuole a norma), mentre peggiora, raggiungendo i livelli più bassi, nel Mezzogiorno (37%). Sempre l’ISTAT presenta un quadro geografico più dettagliato: la Valle d’Aosta con il 76% di scuole accessibili è la più fortunata. Liguria e Campania si distinguono per la più bassa presenza di scuole prive di barriere fisiche (solo il 30% delle scuole). “La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (50%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di servo scala interno (37%), bagni a norma (26%) o rampe interne per il superamento di dislivelli (25%). Rari invece i casi in cui si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 7% e 3%). Più critico l’accesso per le persone con disabilità sensoriali: solo il 17% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti entrambi solo nell’1% delle scuole. La situazione riguarda tutto il territorio nazionale, con poche differenze tra il Nord e il Sud. Nonostante l’Istat rilevi ancora un grave ritardo nei livelli di accessibilità, solo il 12% delle scuole ha effettuato, nel corso dell’anno scolastico, lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche. Un’ulteriore criticità riguarda la disponibilità di parcheggi con posti auto destinati alle persone con disabilità di cui sono dotate meno della metà delle scuole (44%). Questa carenza è piuttosto diffusa su tutto il territorio nazionale con lievi differenze a favore delle scuole del Nord, dove i posti auto dedicati sono presenti nel 48% delle scuole”. In generale, nel Mezzogiorno strutture e strumenti didattici a supporto degli alunni sono ancora insufficienti e ci sono pochi assistenti all’autonomia.
Ieri è stato intanto firmato il decreto per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Sono stati stanziati oltre 18,6 milioni di euro. Giuseppe Valditara ha firmato il decreto che assegna 18.689.726,62 euro, provenienti dal bilancio ministeriale, per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche nelle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado. I fondi serviranno, riferisce una nota del MIM, a realizzare tutte le opere necessarie a garantire l’accessibilità e l’adattabilità degli edifici scolastici, nel pieno rispetto delle normative vigenti. Le risorse saranno assegnate tramite Avvisi pubblici.
“Con questo decreto, ha dichiarato il Ministro Valditara, manteniamo un impegno concreto preso con le studentesse e gli studenti con disabilità, con le loro famiglie e con l’intera comunità scolastica: garantire scuole realmente accessibili. Rimuovere gli ostacoli fisici significa anche superare quelli culturali, promuovendo una scuola dell’inclusione e del rispetto. Questo intervento, promesso e oggi realizzato, dà attuazione a un principio fondamentale di equità e dignità, permettendo a ogni ragazza e a ogni ragazzo di vivere pienamente la vita scolastica, senza barriere”. Antonello Giannelli,Presidente dei Presidi di Anp, così si è espresso: “Questo intervento rappresenta un passo concreto verso una scuola inclusiva e accessibile a tutti gli studenti, rispondendo a un’esigenza fondamentale che le famiglie italiane sollecitano da tempo”. Antonio Affinita, Direttore Generale del Moige, (Movimento italiano genitori), ha invece dichiarato: “L’eliminazione delle barriere fisiche è infatti condizione indispensabile per garantire pari opportunità educative e il pieno diritto allo studio. Come Moige, ha aggiunto, riconosciamo l’importanza di questo impegno mantenuto dal Ministero. Auspichiamo che questo sia solo il primo passo di un percorso che porti tutte le scuole italiane a diventare ambienti pienamente accessibili, dove ogni ragazzo disabile possa crescere e apprendere senza ostacoli. A ciò chiediamo che seguano strumenti formativi anche ai genitori su come gestire sul piano scolastico ed educativo il figlio- studente con disabilità”.



