Cannalonga si prepara a vivere l’attesissima Anteprima Frecagnola 2025, che avrà inizio il 5 agosto alle ore 19.00 presso la Chiesa Parrocchiale S. Maria Assunta per poi proseguire alle ore 21:00 in Piazza del Popolo: un’anteprima, un assaggio estivo di quella che sarà la millenaria Fiera della Frecagnola.
Della rilevanza storico-culturale di quello che è uno degli eventi più attesi del Cilento discuteranno alle 19:00 in Chiesa autorevoli relatori nel corso della presentazione del libro “Storia della fiera di Cannalonga”, un saggio del linguista Aniello Amato che si basa sul recupero di fonti primarie, e che è stato pubblicato a fine aprile dal Centro di Promozione Culturale per il Cilento. Dalle ore 21:00 ci si sposterà nella Piazza, dove sarà possibile ascoltare il monologo “Inno alla frecagnòla”, tratto dal volume e interpretato da Anna Fatigati; e ci sarà la presentazione della tarantella dedicata alla fiera di Cannalonga, scritta da Pasquale Alario e musicata dal M° Angelo Loia. Questi e numerosi altri eventi culturali, musicali e gastronomici apriranno l’anno 2025 della Frecagnola, una fiera significativa non soltanto per Cannalonga e per i paesi limitrofi che hanno come centro di riferimento Vallo della Lucania, ma per l’intero Cilento e per il territorio dell’Italia Meridionale.
Questa fiera antica e affascinante ha saputo evolversi e arrivare fino a noi, e la sua storia collega vicende di luoghi distanti su cui Aniello Amato ha fatto luce attraverso accurate ricerche d’archivio. Una storia, quella della fiera di Cannalonga, che Aniello Amato, all’uscita del volume, mi ha raccontato in tre lunghe interviste pubblicate su Unico. Eccone alcuni estratti: “Il 1452 non è la data di istituzione della fiera ma la data di prima attestazione. La fiera di Cannalonga, quale fiera di Santa Lucia o mercato di Santa Lucia, perché all’interno delle fonti si usano le espressioni latine in maniera sinonimica ‘foro Sante Lucie’ e ‘mercatum Sancte Lucie’ oppure quella in volgare ‘mercato di Santa Lucia’, è la data di prima attestazione, quando già questa fiera esisteva e si svolgeva nelle pertinenze di Cannalonga, vicino a una cappella rurale nella quale si venerava la santa”; “Ho individuato, in maniera del tutto inaspettata, quattro fasi evolutive di questa fiera, che non ha eguali. Non esiste nessun’altra fiera in Italia con un decorso storico evolutivo come quello di Cannalonga, tra le fiere e i mercati”; “Frecagnòla deriva da frecanìa, con il suffisso diminutivo -ola che sta ad indicare un mercato di piccoli oggetti poveri, di bassa qualità e di basso costo: tutto l’insieme degli strumenti, degli attrezzi, dei manufatti artigianali ad uso di contadini e pastori”; “Ho ricostruito linguisticamente l’etimologia di frecagnòla attraverso tre strumenti: la disamina della documentazione storica esistente, l’analisi della lessicografia e l’ascolto della memoria popolare, non soltanto tramandata a Cannalonga dagli anziani ma anche nei paesi limitrofi”; “Le fonti che ho ritrovato all’interno di questi archivi [N. d. R.: sette archivi consultati, e principalmente l’ Archivio di Stato di Salerno, l’ Archivio di Stato di Napoli e l’ Archivio Comunale di Vallo della Lucania] sono soprattutto atti notarili, ecclesiastici e fonti catastali. Per quanto riguarda i documenti notarili ho consultato tutti gli atti notarili del primo versamento del circondario di Vallo della Lucania tra il ‘500 e il ‘700. Sono fonti non catalogate che quindi ho dovuto leggere una per una: fonti molto spesso usurate, di difficile lettura, e mistilingui, sia in latino giuridico che in volgare. La maggiore difficoltà è stata il tempo materiale occorso per leggere questi documenti”.
Il saggio “Storia della fiera di Cannalonga” di Aniello Amato, che verrà presentato nell’ Anteprima Frecagnola 2025, “certifica come non esista nessun’altra fiera in Italia con uno sviluppo storico-evolutivo come quella di Cannalonga”, una fiera che “deve essere ancora di più la manifestazione di punta di tutti il territorio a sud di Salerno”: una fiera millenaria che il libro di Aniello Amato supporta nella domanda presentata per ottenere l’iscrizione all’ Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano.



