La Bcc di Aquara cambia presidente ma mantiene lo stesso passo di sempre … quello di Antonio Marino che ne diventa presidente sulla scia tracciata da Michele Albanese con la Banca Monte Pruno.
Un tempo ho definito i due direttori “gemelli del credito” perché lavoravano ognuno nelle loro aree di influenza senza mai pestare i “piedi” l’uno all’altro; quando, però, c’era da farsi valere a livello di federazione, colpivano uniti!

Infatti, furono uniti nello scegliere il Gruppo Cassa Centrale, quando si “consumò” lo strappo tra chi volle rimanere legato alla tradizione aderendo al progetto ICCREA, e chi volle andare a imboccare altre e inesplorate strade che si aprirono nel mondo del sistema bancario.
Antonio Marino è stata l’anima della Bcc di Aquara che fondò insieme al professore D’Urso; e, quando si sono verificate le condizioni (la sua andata in pansione), è andato a “sedersi” sulla poltrona che fu di Rocco D’Urso, prima; e di Luigi Scorziello, dopo.
Entrambe la Bcc vissero momenti difficili negli anni ’90 ma grazie all’abilità e alla determinazione dei due direttori che godevano di un “credito” quasi illimitato da parte dei soci sono riusciti a trarre le due banche dalle difficoltà facendone due “campioni” del credito.
La differenza tra le due banche è stata dovuta al fatto che la Banca Monte Pruno ha, da più tempo, puntato ad allargarsi prima nel Vallo di Diano, poi nel potentino, nell’alta Valle del Calore fino a Vallo della Lucania e al golfo di Policastro e infine nell’area Salerno e Valle dell’Irno.

La Bcc di Aquara, dopo essere scesa a Paestum, ha proseguito la sua “avanzata” sulla direttrice della SS 18 approdando ad Eboli, Battipaglia, Pontecagnano e Salerno. L’altra “strada” sulla quale si è incamminata è la Valle del Sele.
Antonio e Michele non si sono mai pestati i piedi e, per lungo tempo, non hanno nascosto il loro progetto di fusione … giunsero perfino alla convocazione “unitaria” dei due Consigli di amministrazione!

Con l’elezione all’unanimità dei due ex direttori alla carica di presidenti si apre un’era nuova.
Restano evidenti le “impronte” lasciate dai due “gemelli del credito” fatto salvo per alcuni particolari che hanno preceduto la fase del cambio di ruolo … facendo un passo lungo una vita!
Albanese ha preparato a lungo la sua “abdicazione” a favore del suo vice direttore, Cono Federico, da far apparire un fatto talmente naturale il passaggio di consegne da sfiorare l’ovvietà! Anche l’abdicazione della presidente uscente, Anna Miscia, è apparsa del tutto ovvia e perché preparata da tempo.
Marino, ha dovuto “sudare” non poco durante la fase di “transizione” perché non ha voluto o potuto preparare il terreno al “distacco” dal ruolo di direttore per motivi di raggiunti limiti d’età!
Ad affiancare Marino nella gestione operativa della banca oggi c’è Nicolino Pagano che è stato al fianco di Marino fin dalla prima ora. Ma anche per Pagano si avvicina il tempo della pensione e si dovrà trovare una soluzione, interna o esterna, che vada bene al neo presidente; e a Cassa Centrale Banca di cui fa parte la banca di Aquara.
Nella nomina e composizione del nuovo consiglio votato dall’assemblea per alzata di mano e rinnovato quasi per intero, c’è come sempre la “mano” del nuovo presidente.
È stato Marino che, dall’alto della sua esperienza, ha stilato la lista e ha condotto per mano l’assemblea a confermare le sue scelte. Dopo tutto, sarà lui a condurre le “danze” in modo chiaro e inequivocabile e affidando la messa in pratica delle determinazioni alla struttura tecnico operativa.

Appare, però, poco lusinghiero non aver “trattenuto” in consiglio l’ex presidente della Bcc di Aquara, e già vice presidente con Rocco D’Urso, che sostituì con delega generalizzata fino alla sua definitiva uscita di scena.
La sua “giubilazione” è apparsa, quanto meno, irriconoscente dopo la lunga permanenza al vertice e avendo collaborato senza screzi con il suo successore.
Forse sarà stato proprio Luigi Scorziello a chiedere di essere messo a riposo … per cui questo richiamo è del tutto fuori luogo e me ne scuso!
Ad Antonio Marino e a Michele Albanese vada l’augurio dei soci e dell’intero territorio di poter sempre portare alto il nome della due banche e di continuare ad essere fari attenti e vigili sul patrimonio che i soci hanno messo nelle loro mani per un lungo e ancora più prospero futuro che si para loro davanti.