.L’uso dei cellulari a scuola è un argomento controverso. Alcuni sostengono che i cellulari possono essere utili per l’apprendimento e la comunicazione, mentre altri sostengono che possano essere una distrazione e un ostacolo all’attenzione in classe. Diversi sono i vantaggi che derivano dall’uso responsabile del cellulare: l’accesso a risorse online e informazioni, la possibilità di utilizzare app educative, la comunicazione con i genitori o con gli insegnanti in caso di emergenza. D’altra parte, invece, le motivazioni della contrarietà si sintetizzano nelle considerazioni che il cellulare è uno strumento“distrattore” che causa disattenzione in classe. E ancora: l’uso eccessivo dello schermo e l’impatto sulla salute, la possibilità di cyberbullismo o uso improprio dei social media, ulteriori elementi di svantaggio. Bisognerebbe stabilire regole esplicite sull’uso, utilizzare app o strumenti per monitorare e limitare l’uso dei cellulari, insegnare agli studenti come farne uso corretto, responsabile e consapevole. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è fermamente contrario all’uso dei cellulari in classe durante le lezioni, almeno fino alla terza media. Secondo Valditara è bene che non usino i cellulari se non per finalità didattiche specifiche richieste dai docenti. L’uso eccessivo di questi strumenti può essere dannoso per la concentrazione, la memoria e lo spirito critico. E’ poi, giustamente, secondo il parere del Ministro Valditara, (e non solo), una mancanza di rispetto verso i docenti e una distrazione dall’apprendimento. L’obiettivo del Ministro dell’Istruzione e del Merito, è quello di creare un ambiente scolastico più serio e concentrato sull’apprendimento, dove gli studenti possano sviluppare i loro talenti e la loro creatività senza essere influenzati negativamente dall’uso eccessivo dei dispositivi elettronici. Valditara ha annunciato che le nuove linee guida sull’educazione civica conterranno riferimenti specifici sulla prevenzione del bullismo e del cyberbullismo, nonché sull’uso responsabile dei dispositivi elettronici. Il voto in condotta potrà essere un deterrente efficace per scoraggiare comportamenti irrispettosi e l’uso improprio dei cellulari in classe. In linea col Ministro, Walter Crepet, psichiatra e scrittore italiano; questi sull’uso del cellulare a scuola è assai critico. Crepet sottolinea che l’uso eccessivo può portare a una dipendenza patologica, che può avere effetti negativi sulla salute mentale e sulle relazioni sociali degli adolescenti; ritiene che l’uso dei cellulari possa essere un ostacolo alla concentrazione e all’apprendimento, poiché gli studenti possono essere facilmente distratti dalle notifiche, dai messaggi e dalle app., avverte che l’uso eccessivo dei cellulari può contribuire a creare problemi di salute mentale come l’ansia, la depressione e la solitudine; sottolinea l’importanza dell’educazione e della consapevolezza degli adolescenti sull’uso responsabile dei cellulari e sui rischi associati all’uso eccessivo. La linea generale degli psicologi, inoltre, e degli esperti di salute mentale, concordano che l’uso spropositato dei cellulari possa avere effetti negativi sulla salute mentale e sulle relazioni sociali degli adolescenti. Pertanto, raccomandano un uso responsabile e moderato dei dispositivi, nonché un’educazione e una consapevolezza adeguate sui rischi associati all’uso eccessivo. Di recente il Ministro Valditara ha proposto all’UE il divieto in classe dei cellulari. Il 12 maggio u.s., ha presentato, nel corso della riunione del Consiglio dell’Unione europea dedicata all’Istruzione, la proposta per una raccomandazione europea che scoraggi l’uso degli smartphone in classe in tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado dell’Unione. Si muove già l’Europa in tal senso; diversi Stati hanno adottato misure per limitare o vietare l’uso dei dispositivi mobili nelle scuole, in particolare per gli alunni più piccoli. Valditara in Italia è già fattivamente intervenuto A partire da settembre 2024, è stato disposto il divieto di utilizzo degli smartphone in classe per tutti gli alunni, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado. Rimane consentito l’uso dei dispositivi previsti nei piani didattici personalizzati per studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento. Se vogliamo davvero bene ai nostri figli, dobbiamo garantirgli a scuola una pausa dai cellulari. Ora è necessario un approccio coordinato a livello europeo anche sul tema dell’accesso ai social network per contrastare fenomeni come il cyberbullismo, la pedopornografia, gli atti di autolesionismo, e la violenza di genere. Valditara aggiunge convintamente che: “I risultati degli studi scientifici dimostrano che l’abuso di dispositivi mobili durante l’infanzia e la preadolescenza incide negativamente sullo sviluppo cognitivo, causando perdita di concentrazione e memoria, riduzione delle competenze linguistiche e del pensiero critico. Oltre al calo delle performance scolastiche, l’uso eccessivo degli smartphone in età precoce è riconosciuto come una delle principali cause di isolamento sociale”. È giunto il momento, asserisce il Ministro Valditara, di intervenire con decisione per tutelare il benessere e l’apprendimento dei nostri giovani. Valuteremo se estendere il divieto anche alle superiori. Non si è registrata alcuna contrarietà rispetto alla proposta del Ministro del MIM, Giuseppe Valditara. I rappresentanti degli Stati membri sono intervenuti a sostegno dell’iniziativa.
Cellulari a scuola. Valditara propone all’Ue il divieto in classe
Il Ministro Valditara: “I risultati degli studi scientifici dimostrano che l’abuso di dispositivi mobili durante l’infanzia e la preadolescenza incide negativamente sullo sviluppo cognitivo, causando perdita di concentrazione e memoria, riduzione delle competenze linguistiche e del pensiero critico. Oltre al calo delle performance scolastiche, l’uso eccessivo degli smartphone in età precoce è riconosciuto come una delle principali cause di isolamento sociale. È giunto il momento di intervenire con decisione per tutelare il benessere e l’apprendimento dei nostri giovani. Valuteremo se estendere il divieto anche alle superiori".Diversi Stati membri sono intervenuti per sostenere l'iniziativa italiana. Nessun intervento contrario.
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