Dal Cavaliere Attilio DE Lisa di Sanza della diocesi di Teggiano-Policastro di cui dal 2003 è dipendente di ruolo Infermiere Professionista Funzionario dell’ASL Salerno di cui lavora (con amore e umiltà verso il prossimo bisognoso) presso la direzione sanitaria del Presidio Ospedaliero dell’Immacolata di Sapri all’Ufficio Valutazione e Performance quindi nel controllo della Gestione e delle Attività nell’ospedale e del distretto sanitario 71 Sapri/Camerota (presente in molte premiazioni precedenti sia con l’ex Sindaco Giuseppe Del Medico che con l’attuale Antonio Gentile).

Come dai media. Don Giacomo Panizza ha dichiarato: “Bisogna abbattere la ‘ndrangheta e tutto ciò avviene solo se chi paga il pizzo smette si farlo, se i voti non vengono pilotati e tanto altro”.

Si è tenuta ieri sera, lunedì 28 luglio 2025, presso l’aula consiliare del comune di Sapri la XIV edizione del premio “Don Giovannino Iantorno” che quest’anno è stato assegnato a Don Giacomo Panizza, dal 2002 bersaglio della ndrangheta calabrese. A fare gli onori di casa il Sindaco Antonio Gentile accompagnato dalla sorella di Don Giovannino, Maria Iantorno.
La dichiarazione
“L’importanza di questo Premio è veramente profonda – ha affermato Maria Iantorno, sorella di Don Giovannino – Dobbiamo ammettere che l’ospedale esiste grazie al movimento dei giovani, della popolazione di Sapri aiutata da mio fratello Giovanni che era un supporto ma chi si è mosso è stato il popolo”. A ricevere il premio in questa quattordicesima edizione è stato Don Giacomo Panizza, prete trasferito negli anni ’70 in Calabria, a Lametia Terme, e che dal 2002 è nel mirino della malavita organizzata.
Il premio
“L’importante è aiutare le persone che non riescono a partire – ha dichiarato Don Panizza – Dopodiché sono loro ad aiutare me e tutti coloro che pensano di essere superiori”. A proposito poi della criminalità organizzata, contro la quale il parroci combatte da sempre, Don Panizza è stato molto chiaro: “Bisogna abbattere la ‘ndrangheta e tutto ciò avviene solo se chi paga il pizzo smette di farlo, se i voti non vengono pilotati e tanto altro”. Un premio dunque che Don Panizza ha accolto con grande entusiasmo nel ricordo di Don Giovannino Iantorno.
Cavaliere Attilio DE LISA



