Una serata di grande rilievo culturale quella che si è svolta domenica 24 agosto 2025, alle ore 18:00, a Palazzo “Di Lorenzo” a Ceraso. All’evento, patrocinato dal Comune di Ceraso, dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dal Centro Studi “Pietro Ebner”, dalla Pro Loco Ceraso e da Agorà Mediterranea, ha preso parte un nutrito pubblico composto da cultori, studiosi e appassionati del Cilento.



Antonella Casaburi ha moderato e condotto l’incontro, Diana Nese ha letto i brani di alcune poesie e i musicisti Giovanni Rodio e Antonietta Speranza con le loro canzoni hanno fatto da cornice all’incontro. Dopo i saluti istituzionali, affidati ad Aniello Crocamo, sindaco del Comune di Ceraso, ad Aniello Aloia, presidente del Centro Studi “Pietro Ebner” e a Lucia Paolino, presidente Pro Loco Ceraso, sono intervenuti i relatori: Giuseppe Palladino, Vincenzo Di Gironimo (autore) e Vincenzo Guarracino (autore).
Nel suo intervento il prof. Giuseppe Palladino, storico esperto studioso del Cilento, ha delineato il complicato quadro storico risorgimentale del Regno di Napoli, il contensto entro cui, fra ‘700 e ‘800, hanno operato i poeti Tiberio e Felice Testa, padre e figlio. Ha illustrato documenti e deliberazioni, indicato le famiglie potenti di Santa Barbara e discusso del Decurionato di Ceraso in un’epoca in cui la borghesia terriera si scontra col ceto emergente, un periodo di tumulti e truppe sanfediste: Tiberio resta vicino al Re, mentre il figlio si allontanerà dal pensiero politico paterno.
Il prof. Vincenzo Di Gironimo, autore del volume, ha tracciato la biografia dei due illustri e poco noti poeti cilentani Tiberio e Felice Testa. Già docente di Storia e Filosofia nei Licei e Dirigente Scolastico, cultore e docente di Etnografia, Direttore per oltre un decennio del Museo di Etno-Preistoria “E. Piciocchi” di Napoli, componente del Comitato Scientifico Nazionale del Club Alpino Italiano e autore di svariati volumi e saggi, Vincenzo Di Gironimo ha tracciato il profilo biografico di Tiberio Testa (1766-1846) e di Felice Testa (1815-1875): due intellettuali che rappresentano due generazioni e due mondi diversi. Tiberio conservatore e borbonico, Felice aperto alle idee di rinnovamento. Entrambi, nati a Santa Barbara di Ceraso, hanno dato lustro alla cultura e alla loro terra di origine lasciando traccia nelle vicende socio culturali del Cilento.
Il volume, edito dal Centro di Promozione Culturale per il Cilento, riporta in appendice un’ampia raccolta antologica inedita di componimenti tratta dai manoscritti custoditi nell’ Archivio della famiglia Testa, fra i quali la trascrizione di alcune epigrafi rinvenute a Velia e alcune note storico-descrittive di Paestum.
L’intervento conclusivo è stato affidato al prof. Vincenzo Guarracino, autore del volume, che ha offerto un’analisi approfondita della poesia di Tiberio e Felice Testa. Poeta, critico letterario e d’arte, traduttore, autore di raccolte di poesie, di saggi e di edizioni critiche in particolare su Verga e su Leopardi, di traduzioni dai classici latini e greci e dai poeti latini cristiani dei primi secoli, di testi scolastici e di monografie, Vincenzo Guarracino ha esaminato la poetica di Tiberio e Felice Testa. Analizzando strofe significative e svolgendo un interessante confronto fra i due poeti, ha proposto un’analisi puntuale sia dell’opera di Tiberio che del vasto corpus poetico di Felice Testa.




1 commento
Onestà e dettagliata ricostruzione della serata, Antonella Casaburi si rivela cronista capace, come pochi, di entrare con fine sensibilità nell’essenziiale dell’argomento della serata, delineando con roconoscibile taglio personale figure e situazioni in un contesto quanto mai complesso, quale è quello di un territorio ancora poco esplorato, un aspetto questo che implicitamente la giornalista addita all’attenzione degli studiosi delle nuove generazioni