Un pubblico numeroso ed entusiasta ha preso parte alla serata inaugurale della Decima Edizione della Festa della Cipolla di Vatolla, che ha preso il via sabato 19 luglio 2025, alle ore 20:00 nella Piazzetta Belvedere dell’antico borgo di Vatolla.
Alle ore 21:00 si è svolto il primo appuntamento culturale con la presentazione del saggio “La storia della Fiera di Cannalonga”. Dopo i saluti di Angela Marzucca, Presidente dell’ Associazione della Festa della Cipolla di Vatolla, la scrittrice Antonella Casaburi ha introdotto il volume e il giornalista Antonio Vuolo ha intervistato l’autore Nello Amato. L’attore Pasquale Alario ha letto il monologo “Inno alla frecagnòla”,tratto dal testo. A seguire, la tradizione popolare della musica cilentana dei Kiepo, per una serata inaugurale all’insegna della cultura, della tradizione e del gusto autentico della Cipolla di Vatolla.
Il primo appuntamento culturale dell’edizione 2025 della Festa della Cipolla di Vatolla ha offerto un viaggio nel tempo alla scoperta della millenaria storia della Fiera di Cannalonga. Un tempo chiamata Fiera di Santa Lucia e oggi nota come Fiera della Frecagnòla, la fiera rurale di un paese dell’ex Principato Citeriore è stato oggetto di studio di Aniello Amato, dottore di ricerca in Linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e l’ Università degli Studi Roma Tre, che nel saggio “Storia della fiera di Cannalonga”, edito dal Centro di Promozione Culturale per il Cilento, ha tracciato un excursus della fiera basandosi su fonti d’archivio in gran parte inedite e spesso difficilmente accessibili, un lavoro che “”rappresenta un esempio di come l’indagine microstorica possa offrire chiavi di lettura efficaci per comprendere processi storici, economici e culturali di più ampia portata”, come evidenzia nella prefazione al volume la prof.ssa Maura Fortunati, docente di Storia del Diritto Medievale e Moderno dell’ Università degli Studi di Genova.

Il volume è diviso in due parti. Nella prima parte l’autore traccia il profilo storico di Cannalonga, parla della popolazione tra la fine del Seicento e gli inizi dell’Ottocento, e offre notizie storiche su importanti famiglie, e si sofferma sulle visite pastorali intercorse dal 1604 al 1873, sulla chiesa di S. Onofrio e sul culto della Madonna del Carmine. Nella seconda parte Aniello Amato traccia le origini della fiera, che ha come data di prima attestazione l’ A.D. 1452 ma che è molto più antica, parla delle quattro fasi evolutive e dello spostamento dei giorni della fiera, adducendo acute riflessioni basate su fonti primarie. E chiarisce l’etimologia del termine Frecagnòla. Molto interessanti sono le immagini dei 12 documenti riportate in appendice, tra cui figurano assai significativi atti e delibere comunali. Sette sono i principali archivi consultati dallo studioso, come l’Archivio Comunale di Vallo della Lucania, l’ Archivio di Stato di Salerno e l’Archivio di Stato di Napoli. Interessante è come di Cannalonga si parli anche in un archivio torinese, a conferma che la storia di un territorio si intreccia con la storia di luoghi assai distanti. Nel corso della presentazione, Aniello Amato ha evidenziato come, nelle sue lunghe ricerche d’archivio iniziate già nel 2018, abbia trovato dei documenti che fanno riferimento a luoghi e coltivazioni nel territorio in cui rientra Vatolla, a conferma che le ricerche d’archivio non si limitano a territori circoscritti, e che spesso inattesi ritrovamenti possono far chiarezza sulle vicende di territori solo all’apparenza distanti. Il volume indica una metodologia di ricerca scientifica applicabile sull’intero territorio cilentano, che fa auspicare nuove pubblicazioni sul Cilento, area periferica su cui molta ricerca può ancora essere fatta.





