” I 400 anni del Convento dei Frati Cappuccini di Centola (1625-2025). Storia, Religiosità, Aneddoti, Tradizioni, Patrimonio Culturale e Mutamenti Sociali e Antropici è il volume, a cura di Ezio Martuscelli ed edito da Associazione “Progetto Centola” Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura”, che riporta i contributi di vari Autori, Opere atte a conferire un valore aggiunto alla celebrazione dei 400 anni del seicentesco Convento di San Francesco, completato e inaugurato nel 1625 in località “Serrone” a Centola.

Il volume, che si pone lo scopo di mantenere in vita i ricordi e la memoria del passato e tramandarli alle generazioni che verranno, contiene i contributi degli Autori: Maria Luisa Amendola, Antonella Casaburi, Antonio Ciccarino, Salvatore (Mauro) Iorio, Vincenzo Lamanna, Sara Lamassa, Maria Rosaria Lo Schiavo, Andrea Luise, Gerardo Luise, Giuseppe Lupo, Carmelo Marrazzo, Ezio Martuscelli, Vincenzo Martuscelli, Maria Mollo, Angela Natale, Baldovino Natale, Donata Natale, Raffaele Riccio, Michael Shano.
Il Convento di San Francesco faceva parte di una rete di monasteri eretti dai Frati Cappuccini, afferente alla ‘Provincia Monastica Cappuccina di Basilicata’ costituita con vari decreti: il primo risalente al 1560, cui fecero seguito quelli del 1578 e del 1589. I lavori di costruzione del complesso conventuale di Centola iniziarono nel 1617, l’anno in cui a centola fu aperta al culto la nuova chiesa parrocchiale di san Nicola di Mira, e terminarono nel 1625.
Nel 2025 si celebrano di questo importante edificio religioso, una costruzione che è parte integrante del Patrimonio Storico Culturale di Centola e dell’intero Cilento. L’edificio, con la sua splendida chiesa ha rivestito, in secoli di grandi sconvolgimenti politici e sociali, un ruolo rilevante per lo sviluppo culturale e antropologico del territorio di pertinenza. Il Convento di San Francesco è stato infatti sempre un punto di riferimento per i centolesi. Gran parte degli eventi religiosi (le feste e le fiere) che sono patrimonio immateriale del Comune di Centola hanno da secoli il loro fulcro nel Convento in tempi più recenti alcuni suoi locali sono stati adibiti ad aule scolastiche. Nel secondo dopoguerra le derrate alimentari e altri prodotti arrivati a seguito del ‘piano Marshall’ vennero immagazzinati nel Convento per essere distribuiti alla popolazione. Le mura ospitarono i profughi dalle città bombardate e dalle regioni occupate da eserciti stranieri. L’approvvigionamento idrico del territorio di Centola fu per molti decenni garantito da acquedotti e da fontane create dai Frati Cappuccini.
Al Convento, l’ Associazione “Progetto Centola”, con il Patrocinio Morale del Comune di Centola e della Diocesi di Vallo della Lucania, ha avviato una serie di iniziative coinvolgendo anche la Parrocchia di Centola: l’ organizzazione dei Convegno “Il ruolo dei monachesimi (di rito cattolico/romano e di rito greco/bizantino) nello sviluppo culturale e sociale del Cilento”, che si è tenuto il 14 giugno 2025 all’interno dell’artistica e storica chiesa annessa al Convento, e in ricordo del quale l’ Associazione “Progetto Centola” e la Sociatà “Pietra di Centola” hanno donato al Parroco di Centola una targa lapidea; e la raccolta di Opere, opportunamente vagliate e organizzate in un’appropriata configurazione, che sono state raccolte nel volume collettivo “I 400 anni del Convento dei frati Cappuccini di Centola (1625-2025). Storia, Religiosità, Aneddoti, Tradizioni, Patrimonio Culturale e Mutamenti Sociali e Antropici”, una pubblicazione che si pone le finalità di “Riportare alla memoria eventi, consuetudini e persone che vedono quale attento osservatore l’antico convento dei Cappuccini di Centola, testimone di 400 anni di storia (1625-2025), tra religiosità, cultura, tradizioni e cambiamenti sociali e antropologici di un’antica terra. Attraverso le opere presentate si vuole promuovere la conoscenza di questo complesso seicentesco con le sue ricchezze storiche, artistiche e culturali, evidenziando i profondi legami che lo legano al territorio e alla sua gente”.
Le Opere raccolte nel volume collettaneo sono frutto di studio e riflessione da parte degli Autori, che hanno sentito il bisogno di rispondere all’invito rivolto dall’Associazione storico-culturale “Progetto Centola”, in occasione dei quattrocento anni del Convento dei Frati Cappuccini di Centola. Le Opere, suddivise nelle due sezioni “Prosa” e “Poesia-Dipinti-Foto”, forniscono elementi utili a comprendere le motivazioni che hanno indotto i Cappuccini a istituire una rete diffusa di Conventi nel Cilento, simili a quelli di Centola; a ricordare avvenimenti, tradizioni, usanze e personaggi del Paese; a far rivivere, nella loro antica, originale essenza, gli eventi tipici della tradizione e cultura religiosa di un popolo antico; a riportare alla memoria accadimenti che hanno determinato profondi cambiamenti, sociali e antropologici, nelle terre di Centola e del Cilento.
Nel promuovere una più approfondita conoscenza di questo complesso monastico, il volume evidenzia la necessità di proteggere da effetti degradativi antropici e ambientali e da manomissioni improprie il Convento dei Frati Cappuccini di Centola, che rappresenta una parte molto rilevante del Patrimonio storico-culturale e artistico del Comune di Centola, e il dovere di conservarlo, intatto, alle future generazioni perchè possano fruirne e a loro volta mantenere, inalterati nel tempo, i profondi legami che lo legano al territorio e alla sua gente.