Il Parco si è dotato di un ufficio Conservazione, presso la Direzione Generale, che coordina i vari progetti affidati a Istituzioni e a Associazioni. Si tratta di un programma di interventi su più fronti che, nel tempo, si arricchirà in base agli obiettivi evidenziati nel Piano del Parco.

Cicogna
La cicogna bianca è tornata a nidificare (con una coppia) nel Vallo di Diano, proprio ai confini con il Parco. L’obiettivo è quello di creare le premesse di un habitat ideale per una popolazione nidificante. Il progetto si sviluppa in più moduli:
Sorveglianza del sito di nidificazione e suo controllo con telecamera;
Inanellamento dei cicognini nati nel Parco;
Posizionamento di cinque piattaforme di legno nell’area di nidificazione per attirare altre coppie di cicogne;
Organizzazione del giorno della cicogna, una manifestazione con un progetto triennale articolata in feste ed altre iniziative con il coinvolgimento del mondo della scuola. Per il 2001 è prevista una campagna di tracking satellitare: ai nuovi nati sarà applicata una radiotrasmittente per seguirli nella loro migrazione. Il viaggio verrà seguito dagli alunni delle scuole che aderiranno al progetto sul siti web www.cicogna-cilento.com
Capovaccaio
Questo piccolo avvoltoio un tempo era nidificante nel territorio del Parco. Attualmente è un visitatore saltuario. Lo scopo è di far sostare quelli di passaggio. In realtà, il progetto riguarda più in generale i rapaci. Sono stati realizzati tre carnai in diverse località, frequentati dal nibbio reale, dall’aquila reale, dalla poiana ed anche dal corvo imperiale. Il progetto si sviluppa con:
– gestione dei carnai presenti, con l’eventuale aumento dei siti;
– realizzazione del museo del capovaccaio;
– realizzazione delle voliere per ospitare giovani esemplari da immettere in natura.
Capriolo e Cervo
Il programma prevede la reintroduzione delle due specie nel futuro. Allo stato attuale si stanno verificando le condizioni ambientali e i fattori di disturbo. Si sono poste le basi per la prima “area faunistica del cervo”.
Progettata la riconversione dell’oasi di Piaggine ad area faunistica del cervo;
In corso lo studio di fattibilità per eventuale reintroduzione delle due specie nel territorio del Parco;
Avviati gli studi preliminari sul randagismo e sulla gestione dei pascoli;
Lupo
Il programma prevede il monitoraggio della popolazione presente mediante il controllo dei segni di presenza lupo e la loro distribuzione sul territorio oltre all’eliminazione di eventuali fattori di disturbo. A tali attività si aggiungono quelle di educazione e di comunicazione. È stato elaborato il progetto relativo alla creazione di un’area faunistica e del “Centro visite” di Morigerati.
Coturnice
La coturnice è ancora presente nel Parco e occorrono interventi per salvaguardare le brigate attuali e aumentarne il numero.
Lepre
I sopralluoghi effettuati da biologi dell’istituto fauna selvatica (Infs) hanno evidenziato nei territori del Parco la presenza della lepre italica. Il progetto riguarda lo studio della popolazione, l’individuazione di eventuali fattori di disturbo e la messa punto di un piano di conservazione.
Istrice
L’istrice è da tempo segnalato, ma non è stata individuata l’area di presenza. Il progetto in corso ha come obiettivo l’individuazione di eventuali fattori di disturbo e la messa punto di un piano di conservazione.
Starna
La starna non è più presente dell’area del Parco, ma si prevede la sua introduzione. In fase di studio c’è il progetto di fattibilità.
Chirotteri
Non si conosce ancora il numero di pipistrelli e le specie presenti nel Parco. È prevista l’istallazione di cassette rifugio per facilitarne il censimento.
Cinghiale
Il cinghiale è diventato una vera e propria emergenza ambientale, così come in molti altri parchi d’Italia. Si è condotto uno studio per verificare la situazione della popolazione presente e poi individuare le misure di controllo con la realizzazione di recinti di cattura.
Lontra
Nel Parco vive l’ultimo vitale nucleo di lontra d’Italia. Il programma prevede un’attività di studio e la realizzazione di un “centro lontra” di cui è stato individuato il sito ideale e studiata la prima fase progettuale.
Flora delle dune
La Costa Cilentana è costituita da molte fasce a duna. In alcune di queste è ancora presente la flora caratteristica degli ambienti sabbiosi. È stato realizzato un piano di interventi che prevede la tutela della flora con strutture di protezione – come passerelle e recinzioni – e lanciato un programma di educazione e sensibilizzazione, attivato integralmente entro il 2000.
Posidonia
Le praterie di posidonia sono una delle emergenze naturalistiche della fascia marina che bagna il Cilento. È in corso da anni una loro contrazione con relativo degrado dei fondali che le ospitano.

È una priorità del Parco, in vista dell’ampliamento a mare del territorio, tutelare e ricostruire le praterie. Diverse le attività in corso: il monitoraggio della fascia costiera, la gestione della posidonia spiaggiata, la sensibilizzazione degli interventi in collaborazione con il WWF e l’associazione Marevivo.
Centro recupero fauna selvatica
È in funzione da anni il centro recupero di Sessa Cilento che è diventato parte del programma di conservazione del Parco. Previsti interventi di miglioramento e un suo ampliamento.
Centro inanellamento
La fascia costiera del Parco incrocia le rotte migratorie di molti uccelli, in particolare passeriforme.
È in corso il progetto per l’organizzazione del centro inanellamento di Punta Licosa, curato da Asoim.
Gestione dei pascoli
Molte aree del Parco sono utilizzate a pascolo. L’obiettivo è quello di recuperare e qualificare il territorio e migliorare anche gli spazi dedicati ad attività tradizionali.
È in corso il programma per la gestione compatibile dei pascoli, l’allevamento del bestiame e la produzione di qualità.
Orto Botanico
Oltre alla primula di Palinuro, sono tante le specie vegetali interessanti e rare.
Sì è avviato un programma di tutela con la realizzazione di un centro, presso l’orto Botanico di Napoli, per la coltivazione per la coltivazione delle specie vulnerabili.