Numerose le istanze pervenute a Palazzo Santa Lucia accolte ed inserite nell’ IPIC, l’ Inventario del Patrimonio Immateriale della Campania, istituito dall’ ente regionale e gestito dalla Società Campana Beni Culturali (SCABEC): le cente votive in onore della Madonna del Granato a Capaccio Paestum, la Fiera della Frecagnola a Cannalonga, San Bartolomeo a Pellare, il Palio della Stuzza di Castellabate, il culto micaelico di Padula, la precessione del Crocifisso di San Bartolomeo a Campagna, il culto e la festa di Maria Santissima della Consolazione di Sala Consilina, la festa di Santa Maria della Speranza a Battipaglia, il culto di Cosma e Damiano a Eboli, la festa di San Michele Arcangelo a Olevano sul Tusciano, Castanea a Roccadaspide, la festa del Santissimo Crocifisso a San Pietro al Tanagro e la festa di san Pantaleone a Vallo della Lucania.
In un mio recente articolo su Unico avevo fortemente auspicato questo prestigioso riconoscimento ai Solenni Festeggiamenti in onore di San Pantaleone a Vallo della Lucania dell’importanza che questo riconoscimento e ne scrivevo già nel 2004 in un mio saggio contenuto nel volume “Patrimonio Culturale del Cilento Antropologia Storia Religiosità nei Viaggi della Memoria”, edito dall’ Associazione “Progetto Centola” e dal Gruppo “Mingardo/Lambro/Cultura”, a cura di Luciana Gravina e Ezio Martuscelli.
San Pantaleone, medico e martire protettore della Città di Vallo della Lucania e della Diocesi di Vallo della Lucania, viene celebrato nell’anniversario del suo martirio, il 27 luglio del 305 sotto Diocleziano. Migliaia di fedeli ogni anno accorrono a Vallo della Lucania, dal 26 al 29 luglio, per celebrare il Santo patrono di Vallo e della Diocesi. Alla storica processione del Patrono sono presenti in gran numero non soltanto vallesi e fedeli accorsi dall’intero comprensorio ma anche emigrati e oriundi. Il culto di San Pantaleone è, oggi come un tempo, momento di profonda devozione e di intensa coesione sociale, in cui i presenti sono accomunati da antiche forme di partecipazione. Il patrimonio culturale rappresentato dai solenni festeggiamenti in onore di San Pantaleone riveste un ruolo importante per i vallesi e per la vita spirituale e culturale della comunità. Elementi significativi della sua unicità e importanza sono il legamesaldo con il territorio, e la sua dimensione che è insieme spirituale, culturale ed emozionale. La sonenne celebrazione del Patrono San Pantaleone è parte integrante dell’identità di Vallo della Lucania, è memoria storica della città, è portatrice di valori. Ricchissimo patrimonio intangibile, espressione di riti e momenti collettivi di carattere civile e religioso tramandato di generazione in generazione, eredità cdi una plurisecolare cultura, la Festa di San Pantaleone meritava che la sua peculiare unicità venisse formalmente riconosciuta.

Emozionate e commosse le parole affidate ai social dal Comitato Festa San Pantaleone all’indomani della notizia: “La presenza nell’ inventario, il cui catalogo contiene oltre cento elementi, significa vedere riconosciuta l’importanza della nostra festa annuale nel più vasto ambito della regione. Per la sua storicità, per i valori sociali e culturali in essa contenuti, per il suo forte radicamento identitario, per la capacità di coinvolgere un’intera comunità e di rinnovarsi trasmettendo i suoi valori alle nuove generazioni, la festa di San Pantaleone ha meritato tale riconoscimento. Tutti – lo ripetiamo – dobbiamo esserne orgogliosi, perchè la festa patronale vallese è un patrimonio che abbiamo ereditato e che trasmetteremo in eredità in un continuum storico-culturale che fonda la nostra comunità. Dobbiano inoltre impegnarci ad accettare la sfida di mantenerla a quel livello a cui è giunta finora, grazie agli sforzi, alla dedizione e alla consapevolezza del Comitato festa guidato dal parroco don Aniello Adinolfi. Consentiteci di esprimere la nostra soddisfazione, di prenderci la nostra parte di merito, che però ci piace condividere con voi, con quanti ci aiutano, ci sostengono, ci sono vicini, interagiscono con le nostre proposte, hanno con noi un rapporto di cordialità e di amicizia. Grazie a tutti! W la nostra festa! W la nostra comunità! E, naturalmente, W San Pantaleone!”



