La Sicilia Mediterranea ospite e protagonista a Roma a Palazzo San Macuto, nella Sala del Refettorio, grazie all’iniziativa del centro studi “Ambiente e Cultura Mediterranea” con il suo presidente, il Prof. Italo Abate.
L’evento si è tenuto il 31 ottobre 2025, dove sono arrivati, da diverse regioni dell’Italia peninsulare e dalla Sicilia, relatori, organizzatori e pubblico per assistere e accompagnare la consegna del “Premio di Cultura Mediterranea” ad un testimone e protagonista indiscusso della vita politica, amministrativa e culturale della storia recente dell’Italia dal dopoguerra ad oggi: Corrado Calabrò.

A fare da cornice alla cerimonia la partecipazione di ben otto studiosi che hanno presentato in sintesi i loro studi sulla “Mediterraneità della Magna Graecia e Sicilia greca in armonia con Agrigento, capitale italiana della cultura 2025”, tuttora in corso: Pasquale Pisaniello, già Docente e Cultore di lettere, storia e scienze religiose; Maria Grotta, Naturalista, Vicepresidente di Ambiente e Cultura Mediterranea; Marialuisa Zegretti, Docente di Lettere, specializzata in Archeologia Medievale e Archeologia Cristiana; Lorenza Ilia Manfredi, Dirigente di Ricerca (ISPC-CNR); Francesca Mercadante, Geologo, Malacologo, Geo-archeologo; Girolamo Culmone, Geologo; Gianluigi Pirrera, Ingegnere; Carlo Di Lieto, Docente di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”.

La corposa carrellata di interventi ha dato il segno tangibile di come, tra le pieghe di un mondo “superficiale” dove tutto è liquido, la cultura si possa sostanziare in una rappresentazione storico-scientifica che tiene a galla l’anima culturale dell’Italia che studia e ricerca per lasciare segni evidenti alle future generazioni.
A seguire è stato chiamato in “cattedra” Italo Abate, studioso e divulgatore del mondo classico che, lasciata la cattedra universitaria, continua ad “arare” il campo della storia e della cultura che si è snodata per oltre un millennio sulle sponde del Mediterraneo. È Abate che prepara la platea ad accogliere il protagonista dell’evento; è lui che ha stilato in ogni sua parte la scaletta degli interventi che segneranno il prosieguo della cerimonia, è lui che gestisce anche il cerimoniale della premiazione.
Intanto invita Corrado Calabrò, che ha assistito in prima fila e approvato, con ampi cenni di consenso, le relazioni dei relatori che l’hanno preceduto. Aiutandosi con un bastone, del quale farebbe volentieri a meno, prende posto al tavolo di fianco al sottoscritto che ha assolto il compito assegnatogli da Abate di coordinare gli interventi.
Calabrò è il destinatario del Premio di Cultura Mediterranea “Fernand Braudel”, celebre storico francese che ha rivoluzionato la storiografia con la sua opera “Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II”.
La motivazione del conferimento del premio è letta da Italo Abate, che riconosce a Calabrò di aver dato “un contributo di Cultura mediterranea fornito con le sue opere letterarie in cui propone l’immagine dell’interscambio tra culture mediterranee.”
A tal proposito, ecco una testimonianza di come Calabrò affronta con passione e competenza la storia del Mediterraneo:
🔗 Mediterraneo, il mare di mezzo che non divide ma congiunge.
Il premio consiste in una scultura che rappresenta Pitagora, una rielaborazione in tondo di una copia di erma in marmo bianco del V secolo a.C., tratta dai Musei Capitolini. L’opera è un messaggio di eccellenza culturale mediterranea scolpito nel marmo di Carrara, un tempo chiamato marmo di Luni. La scultura è un dono dell’artista Verena Mayer-Tasch, frutto della lunga collaborazione culturale e artistica con Ambiente e Cultura Mediterranea.
A fare onore al destinatario del premio, nella splendida Sala del Refettorio a Palazzo San Macuto, sono arrivati – oltre a una significativa rappresentanza della famiglia di Corrado Calabrò – Bruno Tabacci, economista e politico, ex presidente della Regione Lombardia e deputato per la DC, l’Udc e Centro Democratico, e Andrea Monorchio, economista, dirigente pubblico e accademico italiano, ex Ragioniere Generale dello Stato.
Infine, una nota personale: un modesto giornalista di provincia quale è il sottoscritto non può che ringraziare Italo Abate e l’intera associazione che presiede per avergli dato l’occasione di essere parte di un evento culturale come pochi se ne vedono nell’orizzonte culturale della Magna Graecia.



