Con la riapertura dello scalo, Salerno e la sua provincia, il Cilento, il Vallo di Diano e gli Alburni sono entrati nel mercato globale e devono confrontarsi con destinazioni concorrenti del Mediterraneo e d’Europa.
Non basta avere paesaggi spettacolari se i prezzi non sono commisurati ai servizi offerti.
Un turista internazionale sceglie comparando pacchetti e tariffe e se trova costi elevati per prestazioni insufficienti, non tornerà.
Lo stesso vale per i residenti: oggi hanno la possibilità di partire con facilità e valutare offerte estere spesso più competitive e meglio organizzate.
Se il territorio non si adegua, il rischio è di perdere visitatori da entrambe le direzioni.
Adeguarsi non significa abbassare indiscriminatamente i prezzi, ma saperli giustificare con esperienze autentiche e ben strutturate.
Occorre creare pacchetti integrati e trasparenti, capaci di far percepire al visitatore il valore reale del prezzo pagato.
Serve garantire standard di qualità nell’ospitalità e nella ristorazione, potenziare la viabilità e i trasporti, e puntare sulla destagionalizzazione per distribuire i flussi turistici durante tutto l’anno, evitando rincari estivi che scoraggiano i viaggiatori.
È nella capacità di trasformare l’unicità del territorio – paesaggi, cultura, tradizioni ed enogastronomia – in un elemento competitivo, e non in un costo aggiuntivo, che si gioca la vera partita.
Non possiamo permetterci di rimanere spettatori.
Se davvero vogliamo rilanciare i nostri territori, occorre creare pacchetti turistici ben strutturati, che uniscano mare ed entroterra, cultura ed enogastronomia, natura e accoglienza.
Solo un’offerta completa e organizzata in modo professionale può convincere il visitatore internazionale a scegliere il Cilento, il Vallo di Diano e gli Alburni come destinazione e a tornarci nel tempo.
Continuare a improvvisare significherebbe perdere terreno, mentre oggi è il momento di essere competitivi e di farci trovare pronti.
Occorre però anche un impegno concreto per migliorare i servizi turistici, adeguare i prezzi e, soprattutto, avvicinare i territori con una viabilità moderna e una logistica capace di rispondere alle esigenze dei viaggiatori di oggi.
Senza collegamenti rapidi ed efficienti, un aeroporto da solo non basta.
Le strade, le linee ferroviarie, i porti turistici e i servizi di trasporto locale devono essere potenziati, migliorati e integrati in un sistema che renda davvero semplice e piacevole spostarsi.
Solo in questo modo il turista che atterra a Salerno potrà raggiungere senza disagi anche le mete interne, vivere un’esperienza piacevole e raccontarla in maniera positiva.
La logistica turistica, adeguata ai tempi, è la spina dorsale di ogni destinazione che vuole competere a livello internazionale.
In questo percorso la politica ha un ruolo cruciale.
Deve smettere di limitarsi a promesse e annunci e passare finalmente ai fatti, affrontando con serietà il tema della logistica turistica nei territori della provincia di Salerno.
Non servono più slogan o inaugurazioni senza seguito, ma investimenti concreti, cronoprogrammi chiari e responsabilità precise.
E soprattutto non si possono più sprecare risorse: i fondi destinati allo sviluppo devono essere utilizzati in maniera efficiente e trasparente, senza dispersioni, senza ritardi e senza trasformarsi in occasioni mancate.
Se questo salto non avverrà, il rischio è serio: continueremo a perdere turisti.
Prezzi sproporzionati per servizi inadeguati allontaneranno non solo i visitatori stranieri, ma anche i cittadini locali che troveranno più conveniente e piacevole viaggiare altrove.
Ogni turista insoddisfatto, inoltre, diventa un ambasciatore negativo, pronto a raccontare la propria delusione e a indirizzare altri verso destinazioni alternative.
È un circolo vizioso che rischia di compromettere l’intera filiera turistica.
Per questo motivo non c’è tempo da perdere: dobbiamo cambiare e migliorare, investire nella qualità, organizzare i servizi, adeguarci agli standard e ai prezzi internazionali, formare personale che sappia dialogare con i turisti nelle lingue più diffuse, potenziare le infrastrutture e garantire una logistica turistica all’altezza delle sfide globali.
Solo così il turismo potrà davvero trasformarsi in un motore stabile di crescita e sviluppo.
L’aeroporto di Salerno, dunque, non è solo un’infrastruttura.
È un ponte che connette due mondi: da una parte i turisti stranieri che finalmente possono scoprire il Cilento, il Vallo di Diano e gli Alburni; dall’altra i residenti che partono, si formano, si confrontano con nuove realtà e tornano arricchiti di idee ed energie.
Il compito delle istituzioni e delle comunità locali è fare in modo che questo ponte diventi il motore di una rinascita concreta, capace di creare lavoro, ricchezza e futuro.
Il rilancio dell’aeroporto non riguarda soltanto gli aerei: riguarda noi.
Sta a noi decidere se restare spettatori, fermi sulla pista, oppure cogliere questa occasione storica: cambiare mentalità, costruire pacchetti turistici integrati e competitivi, migliorare viabilità e servizi per rendere più accessibili i nostri territori, pretendere dalla politica azioni concrete e non più promesse, evitare ulteriori sprechi di risorse e far spiccare davvero il volo al Cilento, al Vallo di Diano e agli Alburni verso un’era di sviluppo.



