Siamo in quattro seduti al tavolo dello storico ristorante di Piaggine, Alle Sorgenti del Calore, aperto da Rosa e Ciccio “Chianerrota” agli inizi degli anni ’70 del secolo scorso. Con me ci sono Maria Grazia Petraglia, Carmelo Pacente e Antonio De Rosa. Ci siamo ritrovati per passare una serata insieme, mangiando una pizza che, oltre alla bravura del pizzaiolo, è stata condita dai ricordi del tempo della nostra giovinezza trascorsa tra i banchi dell’Istituto Magistrale di Piaggine.

L’idea è stata di Carmelo, che ha toccato corde capaci di far vibrare ancora emozioni profonde della memoria. Già da tempo Antonio mi invitava a prendere l’iniziativa di riunire i nostri compagni di classe di quegli anni, che per noi segnarono l’inizio dell’avventura della vita.
Così, con un po’ di approssimazione e senza troppe aspettative, ho ripubblicato un vecchio articolo sull’importanza che quella scuola aveva avuto per la nostra generazione e per quelle successive, annunciando che chi avesse voluto avrebbe potuto ritrovarsi con noi la sera del 25 agosto al ristorante.

Forse è stato un peccato di presunzione pensare che chi vive lontano avrebbe accettato l’invito all’ultimo minuto, o che chi è rimasto in paese avrebbe rinunciato al tran tran quotidiano. Ma la serata, seppur con un piccolo gruppo, è stata preziosa: ci ha permesso di confrontarci sul passato, ricordare i sogni, distinguere tra quelli realizzati e quelli abbandonati, e raccontare strade percorse o “retromarce” necessarie.
È arrivato così il momento di discutere su come “radunare” una parte significativa delle storie vissute da tanti ex studenti, diverse per luoghi e percorsi ma accomunate dall’inizio tra i banchi dell’Istituto Magistrale di Piaggine, in seguito intitolato a G. Rosselli.
All’inizio qualcuno ha osservato che “forse” era troppo tardi per suscitare entusiasmo intorno a un viaggio nel passato remoto della generazione che inaugurò la scuola. Ma, mentre i ricordi si intrecciavano, cresceva l’entusiasmo e nascevano proposte: alcune concrete, altre sognanti, tutte per alimentare la voglia di fare.

Alla fine, una traccia è stata segnata:
- rianimare la voglia di fare almeno tra i presenti e chi ha mostrato interesse;
- raccogliere e pubblicare testimonianze di esperienze professionali e familiari, tra i paesi di origine e le nuove “patrie” dove la vita ci ha portati;
- organizzare per agosto 2026 (tra il 15 e il 22 del mese) un incontro di presentazione, occasione per immaginare altri passi futuri.
La storia è piena di vicende nate in luoghi piccoli che hanno assunto dimensioni impensabili. Lo dimostrano le nostre stesse vite: partiti da un borgo silvo-pastorale, siamo diventati parte di una “fucina culturale” che ha contagiato la Valle del Calore, la provincia di Salerno e oltre … disseminando in ogni direzione la voglia di vivere a pieno la nostra esistenza.
Certo, il carattere schivo dei “chiainari” non rende facile avviare nuove iniziative, ma quando la credibilità apre la strada, l’intelligenza e la determinazione sanno fare passi decisi. Tentare non costa nulla: il terreno è fertile, la comunità ha ancora “gambe” e “fiato” per andare, ancora una volta, oltre la condizione a cui sembra destinata.
Breve cronaca dell’Istituto Magistrale “G. Rosselli”
A Piaggine, piccolo centro montano ai piedi del versante nord del Monte Cervati, dal 1° ottobre 1967 al 30 giugno 2020 ha operato l’Istituto Magistrale “G. Rosselli”. La scuola ha formato intere generazioni di maestri e maestre, offrendo istruzione e opportunità a tanti giovani della valle del Calore.
La sua apertura fu una scelta felice: frenò l’emigrazione, permise a molti di studiare senza lasciare la propria terra e contribuì allo sviluppo culturale, sociale ed economico del territorio.
Negli anni ’70 e ’80 la scuola fece vivere a Piaggine un periodo di grande vivacità: la piazza ogni mattina si riempiva di studenti, e molti di loro, grazie al “Magistrale”, proseguirono gli studi universitari affermandosi in vari settori professionali.

Con l’inizio del nuovo millennio gli iscritti si dimezzarono, e nonostante il cambio di ordinamento in Liceo delle Scienze Umane, l’istituto non riuscì a sopravvivere. L’anno scolastico 2019/2020 segnò la sua chiusura definitiva, concludendo una storia che ha lasciato un segno profondo nel tessuto culturale e umano del territorio.