Rafforzamento della presenza della vigilanza nei reparti esposti a maggior rischio di aggressione, implementazione dei sistemi di allarme e video sorveglianza, programmazione di corsi formativi per la gestione delle situazioni di tensione, creazione di un canale dedicato al supporto psicologico del personale coinvolto suo malgrado: queste le proposte avanzate dalla Fials, il sindacato salernitano, per contrastare le aggressioni verbali e fisiche al personale sanitario e socio sanitario, eventi che si stanno registrando nei diversi ospedali della provincia di Salerno, compreso il presidio di Polla. Il sindacato lancia anche l’idea di una campagna di sensibilizzazione per promuovere il rispetto reciproco e il riconoscimento del lavoro svolto nei luoghi sanitari.

Angela Di Bella, Rsu, in servizio all’ospedale di Polla, unitamente alla locale segreteria denuncia come questi eventi stiano coinvolgendo sempre più anche le professioniste femminili impegnate in turni nei quali l’esposizione al pubblico è sempre più considerevole.
Una iniziativa sollecitata anche dal protocollo d’intesa stipulato a Salerno, appena una settimana fa che, proprio in tema di sicurezza sul lavoro, apre nuove e più solide prospettive condivise da una rete che capillarmente agirà sull’intera provincia campana.
In questa direzione, la legge n.113 del 14 agosto 2020, punta l’attenzione sulla necessità di tutelare il personale prendendo in considerazione strumenti di prevenzione e di formazione orientati al contrasto della violenza in generale. Il sindacato, allora, volendo tutelare e promuovere un ambiente di lavoro decisamente più sereno e sicuro vuole lanciare misure idonee per contrastare atti che sembrano non tenere affatto in considerazione la figura sanitaria che si incontra proprio nei presidi ospedalieri.
Una iniziativa, quella della Fials, che si avvarrebbe di materiale informativo nelle aree di attesa dell’utenza che ivi affluisce proprio per costruire e mantenere un clima positivo e rispettoso nei confronti del professionista sanitario e dei fruitori dei luoghi sanitari.
Antonella Citro