È stato sottoscritto, in queste ore, in Prefettura a Salerno, il Protocollo d’intesa per la sicurezza nei presidi ospedalieri.

Un accordo importante tra le istituzioni e le forze dell’ordine che giunge al termine di lunghe trattative e che è stato siglato tenendo in considerazione quanto accade proprio negli ospedali e nelle strutture sanitarie in generale ai danni degli operatori sanitari mal volentieri al centro di attacchi verbali e fisici.
Oggi questo documento congiunto vede andare tutti nella stessa direzione: difendere i luoghi deputati alla cura e alla guarigione del paziente. Il patto firmato rappresenta un tassello fondamentale anche alla luce delle recenti normative, come il Decreto-legge 1° ottobre 2024, n. 137, che inasprisce le pene per chi aggredisce il personale sanitario. Con l’attivazione dei pulsanti di emergenza, il potenziamento della vigilanza e l’ampliamento della videosorveglianza si avvia finalmente una fase nuova nella quale la sicurezza in ospedale torna ad essere un diritto.
Non un’eccezione. Una decisione accolta con soddisfazione dalla FIALS di Salerno, il sindacato che da sempre tiene in considerazione quanto accade nell’assai vasta ed eterogenea provincia campana. “Abbiamo sempre sostenuto che il tema della sicurezza del personale sanitario e amministrativo non potesse più essere rimandato – dichiara Carlo Lopopolo Segretario Generale Provinciale della FIALS – l’accordo firmato rappresenta un segnale forte e concreto perché coinvolge tutte le parti interessate dalla Prefettura all’ASL, all’Azienda Ospedaliera Universitaria alle forze dell’ordine, ordini professionali e organizzazioni sindacali”.
Un discorso che si estende anche al Vallo di Diano che nel corso degli ultimi anni, in particolare, può annoverare suo malgrado qualche episodio di aggressione nei confronti del personale sanitario in servizio all’ospedale di Polla. Episodi incresciosi che hanno messo in seria difficoltà il malcapitato di turno e che sembrano essere solo gli ultimi in ordine di tempo rispetto a tutti gli altri finora registrati negli altri territori.
Il protocollo perciò punta a prevenire episodi di violenza nei confronti degli operatori dei diversi Pronto Soccorso e dei reparti più esposti introducendo modalità di intervento rapido delle forze di polizia, formazione specifica per il personale e azioni di sensibilizzazione rivolte all’utenza.
“Per noi della FIALS – continua Lopopolo – la prevenzione passa non solo per la presenza delle forze dell’ordine, ma anche attraverso la cultura del rispetto, la formazione alla gestione dei conflitti e l’informazione ai cittadini. Bene quindi anche le campagne informative, la cartellonistica e il potenziamento dei servizi di vigilanza”. In realtà, va detto che il fenomeno delle aggressioni presenta numeri meno allarmanti rispetto ad altre aree decisamente sotto scacco e la FIALS ribadisce l’importanza di affrontare il problema in maniera strutturale e preventiva. “Ci aspettiamo – conclude il Segretario provinciale – che il protocollo non resti soltanto sulla carta. È fondamentale che si traduca in azioni reali, tangibili, soprattutto nei presidi più critici. La FIALS continuerà a vigilare sull’attuazione degli impegni presi e a portare il contributo dei lavoratori in ogni fase di monitoraggio e aggiornamento del piano di sicurezza”.
Insomma alla luce di episodi sempre più gravi, oggi, si può fare di più perché il documento apre nuove prospettive di intervento. Una collaborazione tra le varie figure istituzionali del posto che prospetta decisamente risoluzioni concrete alla tematica sicurezza così sentita.