Poesia Pietro Torre
Quest’anno saremo tanti
Ma serio un grande quantitativo
Sembravano i soliti canti
Che a giugno ti mettono vivo.
Non voglio fare il matematico
Ma il contatore di Bellosguardo
Non è stato diplomatico
Lui forte e gagliardo

Non sapeva che eravamo di più…
Frastieri di frastieri
O color che nacquer paisani
Per l’Europa su e giù
Senza chiederti chi eri
Torni ai luoghi più sani.

Nei campi aridi e secchi
Nelle notti insonni
Pensi ai cari nonni
Si a chi sostiene e tramanda
E se oggi simm na banda
Applaudite loro!
Fratelli per tre giorni
Pellegrini di un viaggio troppo forte.
Ma dai che si ci diverte da sballo
Anche nella sacra vita
Basta lo strillo di un cavallo
O la fame accanita
Quando la cucina è inconclusa…

Il sacro permane nei cuori
Permane la bocca che trema
Al liturgico allegro brano
Le gambe mai dome ai dolori.
Bastone alla mano
Per i piccoli pischelli
Che gia capiscono i trabocchetti
Per apparir d’animo più belli.
E dunque la redenzione aspetti,
Ma poi il segnale divino
Doccia in campagna aperta
Maglie rese spugne perfino
Pel nuovo sentiero di Cannalonga
Che questa strada
Alla maledizione si ponga…
Allora redenzione a metà
Ma ciò non ci toglie siffatta beltà
Cantiamo col pannetto a tutto fiato
Col cuore libero e puro
Anche se un pò sconsacrato…
16 volte e direi
che sarà ancora per il futuro
Finché ci sarà voglia di sacrificio
Di saper che dopo il passo duro
Possa arrivare il beneficio




