“La Turri”, come nel dialetto cilentano meridionale viene chiamata Torre Orsaia, è un antico e affascinante borgo medievale del basso Cilento. L’ ho visitata lo scorso 11 agosto, all’indomani della Festa del Patrono San Lorenzo. Presso l’Anfiteatro Pietro De Luca si è svolto l’evento “Parole a tempo”, patrocinato dal Comune di Torre Orsaia, dall’Università Popolare del Cilento, dalla Pro Loco di Torre Orsaia e dalla Biblioteca comunale di Torre Orsaia. La serata è stata aperta dal presidente dell’Università Popolare del Cilento, l’avv. Andrea Baldini. L’esibizione dell’ensamble di percussioni “Keep Time” ha introdotto e seguito la presentazione del saggio “A lezione dai longevi”(Franco Angeli) della psicologa e psicoterapeuta Patrizia Del Verme, con la quale ho dialogato (su Unicosettimanale è possibile leggere un mio precedente articolo dedicato al volume). Alla serata hanno preso parte numerose persone: un pubblico caloroso e attento che ha partecipato attivamente a una serata che, con successo, ha saputo unire musica e libri. L’evento è uno dei tanti, tutti dall’elevato livello culturale, promossi a Torre Orsaia dall’Università Popolare del Cilento, che si impegna nella promozione della cultura del e nel Cilento.
Percorrendo a piedi le strade di Torre Orsaia, proprio accanto al Comune, non passa inosservata la bellezza antica della Torre Campanaria. Sulle pareti dell’ampio corridoio voltato a botte che l’attraversa si possono osservare gli emblemi di alcuni vescovi che dimorarono a Torre Orsaia e lo stemma monumentale del Palazzo Vescovile.
Borgo antico che risale alla metà del secolo XI, il suo nome è legato a Roberto il Guiscardo. A seguito delle incursioni piratesche, della malaria e della distruzione di Policastro ad opera del Guiscardo, le popolazioni dalla costa si spostarono nell’entroterra. Si costituì il primo nucleo abitativo: ‘Terra Turris Ursajae’. La collina su cui sorge Torre Orsaia degrada verso il mare, nella bassa valle del fiume Bussento, regalando all’abitato una posizione suggestiva e panoramica. La vista spazia dal Monte Cervati al Monte Bulgheria, dal Golfo di Policastro alla costa calabro-lucana.
“Torre Orsaia. Mille anni di storia” di Andrea Baldini, Giuseppe Capobianco e Raffaele Alliegro è il volume, pubblicato nel 2022, che racconta l’affascinante storia di questo borgo. Nella pagina dedicata al volume, sul sito dell’editore, Edizioni Spartaco, si può leggere: “Torre Orsaia fu fondata nel 1301 dal vescovo Pagano, ma i primi insediamenti nella zona risalgono a un’epoca di poco successiva all’anno mille e già nel quarto secolo avanti Cristo “antiche fattorie” punteggiavano la carovaniera che univa la costa all’entroterra, tra le valli del Bussento e del Mingardo. L’intera regione della “piccola Mesopotamia cilentana”, definita a oriente e a occidente dai due fiumi, “fu infatti punto di passaggio obbligato tra Policastro e il Vallo di Diano”. Le incursioni saracene sulla costa provocarono poi ripetuti spostamenti di popolazioni dal mare verso l’area in cui attualmente si trova Torre Orsaia. Il 7 agosto 2021 Andrea Baldini, Giuseppe Capobianco e Raffaele Alliegro hanno raccontato i momenti principali della storia di Torre Orsaia in una serata all’aperto organizzata dall’Università popolare del Cilento. I diversi interventi sono stati trascritti, rielaborati e arricchiti dagli autori fino a realizzare questo libro”.
“Parole a tempo”, evento organizzato dall’ Università popolare del Cilento, dedicato ai libri e alla musica nel centro storico di Torre Orsaia, ha valorizzato e promosso il patrimonio culturale artistico e l’identità millenaria di un paese dalla storia millenaria. Partecipare è stata l’occasione per scoprire un affascinante borgo cilentano, per passeggiare tra strade, piazze e vicoli che custodiscono una millenaria storia, per scoprire questa antica terra attraverso una delle tante iniziative culturali organizzate da una prestigiosa realtà che ha sede nel territorio, l’Università Popolare del Cilento, che punta alla promozione della cultura del e nel Cilento.
