Nel duomo consacrato a San Pantaleone di Nicomedia, a Vallo della Lucania, venerdì 19 dicembre 2025, alle ore 19, il Coro “IncantoCilentano” ha rappresentato la “Cantata dei Pastori“, col patrocinio del Comune di Vallo della Lucania e del Polo di Formazione “Goitre – De Vita“. Lo spettacolo “La Cantata dei Pastori”, che rientra fra i numerosi appuntamenti del cartellone di eventi del Natale Vallese 2025, è stato molto apprezzato da un pubblico numeroso e coinvolto.
Nel ruolo del Narratore, ho preso parte alla “Cantata dei Pastori”, versione musicale che rappresenta un’ accurata ed emozionante rivisitazione contemporanea di uno tra i più antichi e sentiti testi che appartengono alla tradizione natalizia campana e meridionale. La rivisitazione portata a Vallo della Lucania si è rivelata un viaggio fra fede e teatro in cui il linguaggio musicale ha unito sacro e popolare, riuscendo a restituire al racconto della Natività la sua forza teatrale, comunitaria e simbolica.
Il Coro “IncantoCilentano”, magistralmente guidato dal M° Santina De Vita, con il M° Antonello Fedullo all’organo e la preziosa presenza artistica del M° Angelo Loia, ha offerto al pubblico di Vallo della Lucania una rivisitazione dell’ antica Opera in una chiave cilentana che ha valorizzato l’identità del territorio: l’inserimento di brani musicali e di temi della tradizione musicale del Cilento in cui melodie, ritmi e canti locali si intrecciano alla struttura della Cantata dei Pastori, ha contribuito ad arricchire la rappresentazione attraverso sonorità profondamente radicate nella memoria collettiva. L’armonioso dialogo fra parole e musica offerto dall’impegno e dalla passione dei coristi ha offerto musica, emozioni, profondo sentimento di identità e memoria.
Rivelandosi non solo uno straordinario evento natalizio, ma un momento di valorizzazione culturale e identitario del territorio cilentano, la Cantata dei Pastori ha testimoniato il profondo valore della musica, che può unire la comunità e diventare racconto e preghiera.




1 commento
Concordo con l’autrice dell’articolo sul valore identitario di un testo che non cessa di emozionare generazioni di fedeli e cultori della tradizione popolare. Buon Anno nel segno di ciò che fonda il nostro oggi.