Turismo della natura, turismo culturale, turismo enogastronomico, cineturismo, turismo degli eventi, manifestazioni sportive, turismo congressuale, turismo sportivo, cicloturismo e turismo residenziale fattori di richiamo per la valorizzazione del patrimonio dei beni paesaggistici, storici, artistici del Cilento.
L’importanza strategica del turismo enogastronomico nel territorio del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è andata progressivamente crescendo negli ultimi anni. Rappresenta un nuovo modo di vivere il territorio, in grado di arricchire il turista che visita il territorio e che può così partecipare direttamente alle tradizioni, agli usi e alle ritualità dei borghi del Cilento. Il turismo enogastronomico concorre alla destagionalizzazione dei flussi turistici in quanto praticabile anche in momenti di bassa stagione, in autunno come in inverno, apportando ricadute estremamente positive sul territorio, contribuendo all’incremento della produzioni agroalimentari, in maniera particolare quelle che possono fregiarsi dei marchi DOP e DOCG.Il turista interessato all’enogastronomia dei territori tende ad essere interessato a un’esperienza trasversale fra vari tipologie di turismo, come quello culturale. Il turismo enogastronomico ha la caratteristica di valorizzare le caratteristiche che contraddistinguono un territorio, di esaltarne la dimensione territoriale unica; riesce a coinvolgere in maniera diretta gli abitanti dei piccoli borghi contribuendo a rafforzare il senso di appartenenza. Cantine, aziende agricole, ristoranti tipici, strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere hanno l’opportunità, grazie al turismo enogastronomico, di lavorare durante tutto il corso dell’anno e di offrire una variegata offerta di esperienze. L’offerta enogastronomica del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni rappresenta un prodotto turistico di forte richiamo.
Forte simbolo di identità e di valori comuni, il turismo enogastronomico può rappresentare un’attrattiva fortemente evocativa, attraverso la sinergica collaborazione dei numerosi comuni del territorio del Parco. La collaborazione con tour operator per lo sviluppo di offerte con itinerari enogastronomici e culturali potrebbe prevedere degustazioni, lezioni, scuole di cucina, visite guidate: eventi che potrebbero svolgersi nel periodo autunnale e invernale.
Il viaggiatore attratto dal turismo enogastronomico è sempre più alla ricerca di un approccio esperienziale, di un approccio multi – motivazionale che lo spinge a cercare nuove opportunità per scoprire il territorio secondo una visione olistica che tocca vari punti di vista: culturali, musicali, artistici. Gli eventi culturali rappresentano realtà turistiche basate sulla creatività. Tali tipologie di eventi rappresentano il risultato della connessione tra reti organizzative interne ed esterne al territorio e possono rendere protagonista la popolazione locale, che in tal modo diventa partecipe dello sviluppo economico e sociale.
Sono numerosi i tipi di turismo che, nel Cilento, possono impattare trasversalmente sulla destagionalizzazione Turismo della natura, turismo culturale, turismo enogastronomico, cineturismo, turismo degli eventi, manifestazioni sportive, turismo congressuale, turismo sportivo, cicloturismo e turismo residenziale. L’ integrazione di più tipologie di turismo è fondamentale per garantire la destagionalizzazione del turismo nel Cilento. Molti risultati sono stati raggiunti, ma molto ancora occorre fare. L’utilizzo di varie tipologie di turismo rappresenta una strategia molto efficace. Occorre però, perché la destagionalizzazione abbia successo, attuare una strategia comune nel rinforzare la comunicazione delle offerte già esistenti e collegarle fra loro in un circuito virtuoso, e per far ciò è necessario sconfiggere l’atavico campanilismo che impera nel Cilento.
 
		


