Tra il 13 e il 14 di luglio del 2023 sono giunti a Corleto Monforte 6 nuclei familiari di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale

Dalla Costa D'avorio 6 famiglie a Corleto Monforte per tornare a vivere

È bello vedere il nostro paese ripopolarsi ed essere d’aiuto per chi è stato più sfortunato, a nascere in parti del mondo dove, forse, la migrazione è l’unica strada per migliorarsi.

Cronaca
Cilento venerdì 14 luglio 2023
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
gruppi familiari della Costa D'Avorio giunti a Corleto Monforte © Unico Settimanale

Tra il 13 e il 14 di luglio del 2023 sono giunti a Corleto Monforte 6 nuclei familiari di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.

Questa è una buona notizia per tre validi motivi …

Il primo è umanitario! Dare un tetto, un pasto, un letto a chi ha sopravvissuto ad un’esperienza drammatica per aver dovuto lasciare la sua terra è un fatto che, di questi tempi, possiamo considerarlo eccezionale.

Il secondo è pratico! Accogliere in un paesino con un numero di abitanti residenti che fa fatica a raggiungere le 500 unità come Corleto Monforte, vuol dire innestare su una solida pianta nuova vita che “rianima” una comunità composta prevalentemente da persone anziane.

Il terzo è economico! Mettere a reddito un investimento per riadattare la vecchia scuola e farne un centro di animazione culturale, un polo di studio con annesse camere e servizi, fatto con risorse pubbliche, vuol dire che finalmente le risorse non sono state gettate nel solito pozzo di San Patrizio dove si scende per una scala e si risale per un’altra senza incontrarsi mai.

Attualmente sono arrivati presso il centro sociale polifunzionale-fondazione IRiDiA, sei bambini di età compresa tra due mesi e dieci anni, cinque mamme e cinque papà, tutti provenienti dal Costa d’Avorio, che dopo essersi imbarcati in nord Africa, hanno raggiunto, su imbarcazioni di fortuna, Lampedusa, per poi essere trasferiti in Sicilia ed infine assegnati alle cure della comunità di Corleto.

È bello vedere il nostro paese ripopolarsi ed essere d’aiuto per chi è stato più sfortunato, a nascere in parti del mondo dove, forse, la migrazione è l’unica strada per migliorarsi.

Un ringraziamento al Prefetto di Salerno dott. Francesco Russo, ai Viceprefetti dottoressa Fico e dottoressa Giugliano, a tutti i funzionari della prefettura di Salerno, ed in particolar modo al dott. Nicola Auricchio, per aver permesso al Comune di Corleto Monforte, uno dei primi in Italia, a sottoscrivere, tramite il Sindaco Filippo Ferraro, un accordo di collaborazione ai fini dell’accoglienza, direttamente tra Prefettura ed Ente Comune.

Ovviamente è doveroso ringraziare la Fondazione IRiDiA ed il suo amministratore unico Giuseppe Capozzolo, per aver sempre creduto in questo progetto.

Infine, è d’obbligo ringraziare tutte le Corletane ed i Corletani per quello che hanno donato durante l’emergenza Ucraina, e per quello che continueranno a fare per un futuro migliore, e di integrazione dell’intera comunità di Corleto.

Nel caldo mese di luglio del 2021 si è concretizzato un fatto eccezionale per la sua “normalità” … è iniziato un nuovo percorso che la classe dirigente che ha nelle mani le sorti del paese. Ci si è incamminati su un sentiero di aiuto verso il prossimo che, col tempo, potrà essere restituito con gli “interessi” al paese che, non dimentichiamoli, è stato capace di realizzare, far crescere e mettere al passo con i tempi il più importante Museo Naturalistico del meridione d’Italia.

Il Sindaco, Filippo Ferrara; il dirigente della fondazione IRiDiA, Giuseppe Capozzolo; il funzionario della prefettura di Salerno, Nicola Auricchio; e il prefetto stesso, Dott. Francesco Russo; possono andare fieri di quanto hanno fatto per dare l’occasione a Corleto Monforte, di dimostrarsi all’altezza di un compito umanitario doveroso e imprescindibile per uno stato democratico.

La nota pubblicata per dare la notizia si conclude con un’affermazione che non lascia spazio a dubbi su come “i Corletani e le Corletane hanno immaginato un percorso di rinascita sociale per il loro paese, che forse non sarà perfetto, ma sicuramente è quello maggiormente percorribile per il mantenimento in vita la loro comunità”.

Lascia il tuo commento
commenti
Le più commentate
Le più lette