La liturgia scivola lenta sottolineata dal suono dell’organo e dal canto del coro. Anche il tempo che passa trattiene il passo come in una marcia marziale. Intanto, c’è silenzio.

Silenzio ... si muore!

Cronaca di un funerale in nome di Alessandro Ignarro

Cronaca
Cilento domenica 18 febbraio 2018
di Bartolo Scandizzo
Immagine non disponibile
Funerale Alessandro Ignarro © Unico

Un funerale è un rito che tutti hanno vissuto in prima persona per la perdita di una persona cara, un amico, un conoscente ...
A volte succede che l’evento diventi una catarsi collettiva dove tutti entrano in una dimensione diversa e surreale.
Molto dipende dalla persona che ci lascia e dalla realtà in cui ha vissuto.
Nel caso di Alessandro Ignarro di Roccadaspide questo è successo.
La comunità si è fatta parte attiva di una liturgia che ha travalicato il rito religioso e si trasformato in un momento di introspezione individuale senza sbriciolare l’unicità dell’assemblea. La stessa composizione del mondo radunatosi dentro e fuori dalla chiesa dà il senso dell’eccezionalità del momento.
Studenti che sfilano silenziosi, insegnanti con occhi umidi di commozione, amici pietosamente afflitti, parenti a fare coraggio alla famiglia, il celebrante in atteggiamento paterno, i diaconi a implementare i posti a sedere, le autorità senza affettazione, chi resta in piedi non smania, chi sta fuori non rumoreggia ... la famiglia avvolta dal coro di sguardi che accarezzano anche se non vedono.
La liturgia scivola lenta sottolineata dal suono dell’organo e dal canto del coro.
Anche il tempo che passa trattiene il passo come in una marcia marziale.
Intanto, c’è silenzio.
Il Vangelo della prima domenica di Quaresima dà un tocco ancora più struggente al dolore: Gesù nel deserto che resiste alle tentazioni del mondo! A giovane nella bara non è stata data nemmeno questa possibilità …
La messa non si conclude con l’”Ite, missa est”.
Il sindaco raccoglie in poche parole lo smarrimento di una comunità che perde uno dei suoi figli migliori. Il preside del liceo fa il ritratto dello studente ideale. L’insegnante racconta del ragazzo sempre pronto al nuovo. La zia ricorda di aver più imparato che insegnato al nipote. Gli amici hanno memoria di giochi, esperienze e vita vissuta ...
Due lettere di Alessandro concludono il racconto di una vita troppo breve. Sono è un vero e proprio testamento. Alessandro scrive nel momento in cui si chiude la porta di casa per andare ad affrontare la battaglia finale tra la vita e la morte. Va ad operarsi al Centro tumori di Milano.
Ricorda ai suoi amici e compagni di scuola che affronterà l’evento armato di quello che ha imparato nella sua breve esistenza definendosi un gladiatore che entra nell'arena pronto a giocarsi ogni carta per uscirne vivo.
Realisticamente, però, raccomanda a tutti i suoi coetanei che per vivere non devono affrontare un duello mortale di prepararsi per combattere nel mondo dei “vivi” affinché possano goderselo al meglio senza buttare via ciò che lui avrebbe voluto che potesse essere e non è stato!
Ecco l’eredità di un giovane che si è fatto uomo pur essendo ancora un ragazzo.
È l’ora delle condoglianze. Ordinatamente, come ha chiesto il parroco, si sfila davanti ad Angela e Antonio, i genitori di Alessandro. Una carezza, un bacio un cenno, la loro mano presa tra le tue ... e via sul sacrato della chiesa dove si è fermato il popolo a trattenere il respiro.
Il feretro bianco si affaccia sulla folla imboccando il portale. Volano palloncini nel cielo a seguire l’amico è già avanti ... andato.
Un rombo di motori di moto rampanti schierate a parata infrange il silenzio. È la vita che resta che chiede più strada dopo la pausa durata un momento. È il mondo che preme coi lacci e laccioli che irrompe e scompiglia anche il dolore di un popolo affranto, ancora stordito per la vita straziata perché poco vissuta.

Anche il cielo si chiude ai raggi del sole. Cade sottile una flebile pioggia quasi a smacchiare lo sfregio compiuto o forse perché oltre le nubi il cielo vuol splendere solo per lui ... che ora ha anche imparato a volare.

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I commenti degli utenti
  • michele capozzoli ha scritto il 19 febbraio 2018 alle 13:44 :

    Una descrizione reale e toccante..davvero Rispondi a michele capozzoli

  • Francesco Grippo ha scritto il 18 febbraio 2018 alle 15:38 :

    I figli sono un dono di Dio.Quando un ragazzo di 17 anni vola in cielo con gli Angeli Dal Dio.Non so quale parola scrivere.Solo lui lo sa Dio.Amen. Rispondi a Francesco Grippo

  • Antonella Chiacchiaro ha scritto il 18 febbraio 2018 alle 15:20 :

    Meravigliosamente meraviglioso Rispondi a Antonella Chiacchiaro

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