Edito da L’ArgoLibro, con prefazione di Giuseppina De Marco

“Le creature del cielo negato”: l’ultimo romanzo di Pasquale Carelli

Con la scelta di astenersi dall’indice, e quindi di non fornire una struttura preliminare,  l’autore lascia il lettore libero di muoversi fra le pagine

Cultura
Cilento mercoledì 03 aprile 2024
di Antonella Casaburi
Copertina del libro
Copertina del libro © Settimanale Unico

“Le creature del cielo negato” è l’ultimo libro di Pasquale Carelli,  medico e scrittore cilentano di Celle di Bulgheria. Del libro, edito da L’ArgoLibro a fine 2023 con prefazione di Giuseppina De Marco, colpiscono subito il titolo, che rimanda a un mondo fantastico, e la splendida ed efficace copertina dell’artista Annamaria Carelli. Il volume, di 467 pagine,  per qualità della carta, caratteri tipografici, rilegatura e formato, rende assai piacevole la lettura.  Con la scelta di astenersi dall’indice, e quindi di non fornire una struttura preliminare,  l’autore lascia il lettore libero di muoversi fra le pagine. Anche la scelta di non inserire in copertina la tradizionale, quanto funzionale, sinossi, è altro chiaro segnale che il testo non intende ingabbiarsi nei consueti schemi editoriali. Ne “Le creature del cielo negato”, volume colto e irriverente, la sinossi sarebbe stata inutile, perché sono stati evitati i cliché accattivanti e tanto in voga; e i capitoli sono saltati, così come  saltata è la trama del manoscritto di cui il romanzo narra. Sull’aletta trova invece posto un ‘messaggio’ scritto dall’autore, che parla di personaggi, fantastici e letterari, pone acute riflessioni circa le “entità nate e vissute tra le pagine dei libri”, chiarisce il “gioco a tre” fra narratore, personaggi e lettore: “Un circuito che esiste da sempre, fin da quando nell’uomo è nata l’esigenza di narrare. Ma cosa potrebbe succedere se, in questo circuito, si verificasse un ‘cortocircuito’, se nel gioco venisse a mancare un indispensabile passaggio, in particolare quello che permette ai personaggi di raggiungere il lettore?”.

C’è uno scrittore, acclamato e mediocre, che a causa del proprio fallimento personale  abbandona in soffitta il manoscritto appena completato. C’è la musa Calliope, a sua  volta dimenticata dagli scrittori, che decide di liberare i personaggi dalla trama e di creare “una forma inedita nella letteratura d’ogni tempo”.

La vera, alta letteratura, attraverso Calliope prende parola: “non lo poteva immaginare che l’unica musa rimasta ad ispirare i moderni narratori era l’indagine del mercato librario editoriale: divinità temuta, riverita e rispettata sia dagli autori che dagli editori”. E nel manoscritto che muta, narrato all’interno di un'altra narrazione di cui si fa protagonista Calliope, i personaggi increduli vedono “lo scritto del romanzo slegarsi, spezzettarsi”.

Questo volume è particolarmente interessante in quanto è la musa Calliope a sconvolgere luogo, tempo e azione, a stravolgere il canone aristotelico e con esso il manoscritto abbandonato, e assai conformista, di uno scrittore  infelice.

È la struttura metaletteraria a dare solidità a “Le creature del cielo negato”, in cui abilmente s’incastrano e s’intrecciano personaggi di fantasia, echi letterari e miti classici. Infrangendo canoni ed evitando stereotipi, Pasquale Carelli ha costruito un dirompente romanzo metaletterario.

 

 

 

Lascia il tuo commento
commenti
Le più commentate
Le più lette