Il “Tour in agrodolce”

Martino Adriani: nell'universo di un cantautore cilentano e "malincomico"

“Dalla, Gaber, Gaetano, Conte sono i miei maestri assoluti”

Cultura
Cilento martedì 08 maggio 2018
di Monica Acito
Immagine non disponibile
Copertina dell'album "AGRODOLCE - Racconti d'amore fra fegato e cuore" © n.c.

L'universo di Martino Adriani, cantautore cilentano dalla penna "malincomica", è ricco e variegato: dal suo ep d'esordio "Non date retta a me" del 2012, al suo singolo del 2016 "Ma la domenica", fino ad arrivare al secondo singolo "Non vedo l'ora" (il cui video è un'anteprima di Fanpage.it) che anticipa il disco "AGRODOLCE-Racconti d'amore fra fegato e cuore". Martino, nel suo universo, ha inserito numerose collaborazioni con artisti dalla portata nazionale e internazionale: ha aperto i concerti di di Marlene Kuntz, Apres La Classe, Francesco Di Bella, Jovine, Nobraino, Diaframma, Bugo: si affiancherà poi a Cristiano Godano dei Marlene Kuntz nel 2014 come spalla per i suoi show-case in acustico. Non c'è modo di migliore di accedere al suo universo, rispecchiamento di uno dei riflessi del panorama odierno, lasciandosi guidare direttamente dalle sue parole.

Ciao Martino. Grazie mille per aver accettato l'invito del nostro giornale! Innanzitutto, per rompere il ghiaccio, ti andrebbe di rispondere alla più banale (o forse difficile) domanda? Ossia: chi è Martino Adriani? Forse è una domanda un po' pirandelliana, ma accetteremo il rischio.

Ciao, Monica! Martino Adriani è un cantautore dalla penna a tratti malinconica, a tratti comica. Direi, un cantautore dalla penna malincomica.

Quali sono state le tue influenze maggiori, quelle che hanno inciso di più sulla tua formazione?

In primis il grande cantautorato italiano: Dalla, Gaber, Gaetano, Conte sono i miei maestri assoluti. Ho poi un’adorazione per tutto ciò che è stato CCCPCSI-PGR, per i Marlene Kuntz, per il Bugo dei primi anni, per gli andati Quintorigo e per Elio e le storie tese, di cui è recente il commiato. Inutile dire che mi sono avvicinato alla musica grazie alla band più grande della storia, i Beatles.

Come si legge dalla tua biografia su rockit.it, hai avuto modo di interagire con vari artisti dalla portata nazionale e internazionale. Chi ti ha lasciato un insegnamento più nitido?

Citerei Cristiano Godano e Federico Fiumani, rispettivamente leader di Marlene Kuntz e Diaframma. Col primo ho avuto modo di passare molto tempo, avendogli aperto svariati concerti in giro per l’Italia qualche anno fa. E’ una persona simpatica, diretta, naturale al massimo. E molto importanti son stati per me i suoi insegnamenti musicali: se ho approfondito Nick Cave, gli Einstürzende Neubauten è merito suo. Fiumani, che a primo impatto può apparire freddo e distaccato, è una persona molto affabile, socievole, piacevole.

Sei in giro a presentare il tuo "Tour in Agrodolce". Il disco "AGRODOLCERacconti d'amore fra fegato e cuore" che ricordi e lezioni ti ha lasciato? Qual è la canzone che ti rappresenta di più?

Il “Tour in agrodolce” è stato un bel viaggio di musica: mi son divertito molto, ho conosciuto posti nuovi e gente nuova. Ho toccato varie regioni fino ad allora inesplorate, tra cui la Sicilia, il Piemonte, la Puglia. È stata una gran bella esperienza, che si concluderà con due date coi fiocchi: 31 maggio, Sparwasser-Roma; 2 giugno, Arci Pinerolo-Pinerolo(Torino). Il brano del disco che preferisco è Marlene, scarno, intimo, diretto. L’unico privo di ironia ma stracolmo di emozioni. E’ un brano di cui vado molto fiero e che adoro suonare Live, “in solo”, voce, chitarra e armonica.

Come vedi il presente (e il futuro) della musica in Cilento?

Credo ci sia davvero tanto talento, ma il Cilento rimane un territorio fuori dal mondo e quindi le opportunità sono poche. Conviene, di tanto in tanto, far la valigia e andare.

Parlaci dei tuoi progetti futuri.

Sto registrando il disco nuovo che uscirà nel prossimo autunno. Un disco che mi vedrà meno giocherellone e provocatorio del passato, ma più introspettivo, più sincero e più diretto. Anche nel sound ci sarà un cambio di rotta. Insomma, nella mia breve e umile carriera, questo lavoro sancirà una svolta musicale non indifferente. A presto! Un caro saluto a te e ai lettori!

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